.: Discussione: Aree Expo, un rebus a orologeria

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 9 Ott 2009 - 15:02
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Da milano.corriere.it:

il rebus delle aree: comodato d'uso o acquisto tramite mutuo?

Expo, Shangai 2010 come trampolino
Rebus sulle aree e allarme Olona

La Regione Lombardia avrà uno stand all'evento in Cina. Legambiante: sito a rischio, attenti alle esondazioni

MILANO - Luci e ombre sull'Expo, dalla «vetrina» di Shangai ai problemi molto più terra terra della proprietà delle aree e della loro situazione idrogeologica. Mentre in Cina si prepara il trampolino di lancio per l'Expo del 2015, con la partecipazione della Regione Lombardia all'Expo di Shangai 2010, resta ancora da sciogliere il nodo dei terreni su cui sorgerà il sito dell'Expo: comodato o acquisto tramite mutuo? E intanto Legambiente lancia l'allarme: il fiume Olona potrebbe esondare e rovinare la festa a tutti. Formigoni, nel frattempo, si deve difendere dalle accuse secondo cui, con il progetto di legge varato mercoledì dalla Giunta regionale, la Regione accentrerebbe a sé ogni valutazione di impatto ambientale, riducendo i vincoli alle norme urbanistiche e aumentando gli spazi di discrezionalità.

SHANGAI 2010 - La presenza della Lombardia in Cina è sancita in un protocollo d'intesa firmato giovedì a palazzo Pirelli dal presidente Roberto Formigoni e dal commissario generale del Governo per l'Expo di Shangai, Beniamino Quintieri. Lo spazio dedicato alla Lombardia, curato da Fiera Milano che è anche partner del Governo per il coordinamento delle Regioni a Shangai, sarà allestito all'interno del Padiglione Italia dal 18 al 31 ottobre 2010, proprio nelle settimane «che segneranno - ha ricordato il governatore lombardo - il passaggio del testimone da Shangai a Milano per la manifestazione del 2015». Diversi gli appuntamenti che si svolgeranno nello spazio lombardo a Shangai, dall'allestimento di una mostra a cura della Direzione generale Ambiente in sinergia con l'Arpa, alla promozione di percorsi di valorizzazione dei prodotti tipicamente lombardi. La presenza a Shangai sarà anche un vero e proprio trampolino di lancio per l'evento del 2015: «Uno dei nostri obiettivi - ha detto Quintieri - è quello di presentare debitamente l'Expo di Milano 2015 e credo che il suo successo parta proprio da Shangai».

LE AREE - Per l'Esposizione che si terrà a Milano nel 2015 proseguono i lavori «a pieno ritmo», spiegano dalla società di gestione che a fine aprile dovrà presentare al Bureau international des Exposition a Parigi il masterplan. Uno dei nodi essenziali che resta da sciogliere è quello dei terreni dove costruire il sito dell'Expo. Inizialmente una delle idee era di prendere il terreno (di proprietà di Poste Italiane, Cabassi, Comune di Milano e soprattutto Fondazione Fiera) in comodato d'uso. Ma c'è chi, nel cda, inizia a valutare la possibilità di comperare l'area con un mutuo per poi rivendere le strutture che saranno costruite dopo l'Expo. Ipotesi che però non trova tutti d'accordo nel consiglio di amministrazione, che si riunirà il 16 ottobre.

L'IMPATTO AMBIENTALE - L'articolo 15 del Progetto di legge varato mercoledì dalla Giunta regionale, progetto che dovrà ora passare all'esame del Consiglio regionale, prevede che la valutazione di impatto ambientale per le grandi opere dell'Expo 2015 spetti d'ora in poi soltanto alla Giunta regionale della Lombardia e non più, come ora, alla Conferenza dei servizi. L'assessore all'Urbanistica e al territorio, Davide Boni, ha spiegato: «La Regione potrà agire più rapidamente senza doversi coordinare con altri enti locali, né attendere le loro decisioni. Questo è un passo in avanti sulla strada dello snellimento delle procedure che ci consentirà di non arrivare fuori tempo massimo nelle autorizzazioni per le grandi opere dell'Expo 2015». Il consigliere regionale del Pd, Franco Mirabelli, ha protestato: «Si rafforza la sensazione che l'Expo non sia una grande occasione di rilancio di Milano e della Lombardia, ma un pretesto per ridurre i vincoli alle norme urbanistiche, aumentare gli spazi di discrezionalità e diminuire la trasparenza». E Formigoni si è difeso: «Non è vero che il progetto di legge regionale accentra tutto nelle mani della Regione. Le opposizioni in Lombardia sono ridotte al lumicino e utilizzano argomenti speciosi: il progetto salvaguarda i diritti dei cittadini, dell'ambiente e aiuta la semplificazione» normativa.

LEGAMBIENTE: OLONA A RISCHIO - E un allarme idrogeologico sull'Expo arriva intanto da Legambiente, che ha presentato, dopo quello sul Friuli, il suo dossier «Operazione fiumi» sulla situazione in Lombardia. A quanto risulta dal dossier, è un «quadro molto critico» quello del corso del medio Olona, «soprattutto per l'elevatissimo livello di cementificazione e consumo di suolo», spiegano da Legambiente. E citano il dato dell'Autorità di Bacino del fiume Po: il 58% del bacino dell'Olona, da Varese all'area Fiera di Milano, è cementificato. Per questo Damiano di Simine, presidente lombardo di Legambiente, lancia l'allarme Expo e chiede che il 2015 «sia una scadenza anche per risanare il fiume che rischia di esondare nell'area Expo», mandando con i piedi a mollo l'esposizione universale. Altro punto caldo è l'Oltrepo pavese, «con le sue 3.400 frane attive in un'area poco attrezzata e abitata da 30 mila persone». L'assessore regionale alla Protezione Civile Stefano Maullu ha ribattuto sottolineando, in particolare, il Piano regionale di mitigazione del rischio, gli 1,3 miliardi di euro investiti dalla Lombardia e dallo Stato dal 1993 a oggi per interventi di messa in sicurezza, i 17 mila volontari della protezione civile e, anche sul fronte Olona, le quattro vasche di laminazione già realizzate a monte.

08 ottobre 2009(ultima modifica: 09 ottobre 2009)