.: Discussione: Manutenzione della citta': un problema di civilta'

Opzioni visualizzazione messaggi

Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:

Antonella Fachin

:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0
Quanto condividi questo messaggio?





Inserito da Antonella Fachin il 28 Set 2009 - 23:37
Discussione precedente ยท Discussione successiva

Sul notiziario settimanale www.arcipelagomilano.org è stato pubblicato un articolo di Maurizio Mottini dal titolo molto significativo.
L'autore conclude con una riflessione importante, quanto ovvia nella sua semplicità: "Una realtà complessa il cui funzionamento è affidato alla civiltà dei cittadini ed allo scrupoloso e costante intervento degli amministratori e dei responsabili dei servizi tecnici della città."

E' vero, i cittadini devono riprendere il proprio ruolo attivo di rispetto delle cose pubbliche e di vigilanza ... ma anche gli amministratori pubblici e i responsabili dei servizi tecnici debbono agire con tempestività, programmazione e lungimiranza.... tutto questo manca a Milano.

Cordiali saluti
Antonella Fachin
Consigliera di zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
----------------------------------------------

MANUTENZIONE DELLA CITTA’: UN PROBLEMA DI CIVILTA’

28-9-2009 by Maurizio Mottini 
C’è un ruolo essenziale alla vita delle collettività: la manutenzione delle cose di tutti.
E’ tanto più vero quanto più numerosi sono gli impianti tecnologici di cui è dotata la città, quanto più intenso è l’uso dei manufatti d’interesse collettivo.
Una moderna città ha bisogno sempre di più di una costante e preveggente manutenzione urbana, cioè l’azione costante per rendere vivibile la città da parte di chi ne ha la responsabilità.
Che a Milano ci sia un problema di manutenzione urbana insufficiente è ormai evidente. Se le strade si allagano non appena c’è una pioggia è evidente che la manutenzione delle caditoie e degli scarichi è insufficiente. Che spesso in città dopo pioggia o neve, si debba riscontrare un numero eccessivo di buche nelle strade, e non solo in periferia, è ormai luogo comune. Ma soprattutto è grave la lentezza degli interventi riparatori. C’è naturalmente qualche isola di buona qualità. Il “Parco delle cave” o “Il Bosco in città” sono esempi lodevoli. Ma dovuti ad associazioni private e non all’Amministrazione pubblica.
Stendiamo un pietoso velo sullo stato manutentivo delle scuole e di molte strutture pubbliche (certe stazioni del Metro in periferia fanno paura!)
E non parliamo della pulizia di strade e giardini! Milano è sporca. Si è accorto del problema anche Berlusconi, pur tutto preso dai suoi continui traslochi tra le ville di proprietà e gli uffici della Presidenza del Consiglio (anche se le cronache parlano sempre di Palazzo Grazioli e raramente di Palazzo Chigi).
Insomma a Milano la manutenzione latita mentre non di rado si vedono lavori stradali persino eccessivi, com’è il caso delle rotonde che si stanno diffondendo in città per regolamentare il traffico negli incroci stradali. Si deve essere contro le ronde ma non contro le rotonde, per carità!
Tuttavia una qualche osservazione è lecito farla. Solitamente si nota che attorno all’aiuola, posta centralmente per organizzare la rotonda, viene sempre collocata una corona spesso in blocchetti di porfido, prima della sede asfaltata. A cosa serva questa corona assai costosa non è dato di sapere, che renda più difficile la manutenzione è ormai assodato stante la frequenza con la quale i blocchetti di porfido si muovono per le sollecitazioni delle auto in curva.
Qual è lo scopo allora? Credo che sia l’antipatia per la manutenzione normale, ordinaria, quotidiana. Se c’è un problema meglio rifare, rimodellare, fare qualcosa di nuovo. Se costa di più è meglio.
Gli esempi possibili sono infiniti, dal verde (ma i tappezzanti vanno sempre bene dappertutto?) all’arredo urbano, dalle strade ai marciapiedi, per non parlare della varietà degli impianti dell’illuminazione pubblica. Ma soprattutto l’infinita serie di pali che costellano i marciapiedi di tutta la città.
Ogni incrocio importante ha una serie infinita di pali per i semafori. Ogni indicazione segnaletica deve avere un proprio palo autonomo, indipendente. Che siano messi apposta per intralciare i movimenti dei pedoni, delle carrozzine dei piccoli o dei disabili? Sembra proprio che sia così. Infatti non c’è una ragione se non la caparbia volontà di rifiutare una normale procedura di coordinata manutenzione urbana, per lasciare mano libera ai più diversi settori comunali che si sbizzarriscono nell’inventare le soluzioni nuove più assurde.
Per vedere come si potrebbe fare meglio a volte basta pochissimo. Basta superare i confini amministrativi del Comune e vedere come si presentano le strade, i marciapiedi, il verde e l’arredo urbano nei Comuni adiacenti a Milano.
Perché non è possibile fare come fanno quei Comuni?
Ma c’è anche un altro aspetto della manutenzione che è importante, anzi essenziale, per la sicurezza dei cittadini. E’ la manutenzione dei mezzi di trasporto pubblico. A Milano la sequela di incidenti di tram della gloriosa ATM, che da mesi si susseguono, sembra abbiano proprio origine nella scarsa manutenzione.

Più in generale dobbiamo avere la consapevolezza che viviamo in una realtà tecnologicamente evoluta ma anche fragile. Quanti sono gli apparati di servizi essenziali (telefoni, acquedotto, illuminazione pubblica, impianti di irrigazione) che in città sono esposti al vandalismo?
Una realtà complessa il cui funzionamento è affidato alla civiltà dei cittadini ed allo scrupoloso e costante intervento degli amministratori e dei responsabili dei servizi tecnici della città.

Maurizio Mottini