.: Discussione: Comune e Provincia, duello sul mattone

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 16 Set 2009 - 12:05
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Da milano.corriere.it:

Palazzo Isimbardi: decideremo in 15 giorni un eventuale provvedimento

Comune e Provincia, duello sul mattone

Il gruppo Ligresti ha chiesto il via libera ai cantieri. Ora Palazzo Marino rischia il commissariamento

MILANO - Sono tre società direttamen­te o indirettamente riconduci­bili al gruppo Ligresti quelle che hanno depositato ieri in Provincia, come anticipato dal Corriere della Sera, altrettante richieste di commissariamen­to ad acta del Comune di Mila­no per questioni urbanistiche aperte da vent’anni. Si tratta infatti di Altair e Imco, società controllate da Si­nergia, holding di partecipa­zioni della famiglia Ligresti e di Zero sgr, società che gesti­sce un fondo immobiliare in cui il gruppo ha investito insie­me ad altri sottoscrittori del fondo stesso. I progetti per i quali viene chiesto il commissariamento riguardano la zona di Tren­no-Osma-San­t’Elia-Natta; via Ma­conago; un’area di Bruzzano. Gli uffici comunali dell’Urba­nistica, che non hanno ancora rice­vuto comunicazio­ni ufficiali da parte della Provincia, stanno cercando di capire di che cosa si tratti.

Da quanto ricostruito fin qui, risulta che per via Natta c’erano state mol­te contestazioni anche dagli abitanti del circondario, visto che si tratterebbe di realizzare palazzi molto alti in una zona di palazzine basse vicine al QT8. Più complessa la situazio­ne di via Maconago anche per­ché siamo nel Parco Sud e nei pressi del Cerba: fra l’altro c’è una diatriba aperta sulla neces­sità o meno di avere anche un’approvazione del Piano di cintura. Infine, per quanto ri­guarda Bruzzano, si tratta di un progetto che farebbe parte, insieme ad altri per terreni più a sud, del Piano casa firmato a metà degli anni ’80 e finito al centro dell’inchiesta sulle co­siddette 'Aree d’oro'. Fin qui, il tema del conten­dere. La questione ora avrà una fase puramente ammini­strativa, come precisano in Provincia: il settore Pianifica­zione di Palazzo Isimbardi en­tro 15 giorni deve mandare una comunicazione ufficiale agli uffici omologhi di via Pi­relli. Il Comune, a sua volta, avrà 30 giorni di tempo per ri­spondere chiudendo i procedi­menti contestati.

Nel frattempo, però sarà la politica a cercare una soluzio­ne alternativa, anche per evita­re ad una giunta di centrode­stra di dover commissariare un’altra giunta di centrodestra e al presidente Guido Podestà di mettersi, all’inizio del suo mandato, di traverso alla colle­ga Letizia Moratti. E qualora si trovasse una via alternativa, gradita anche all’operatore pri­vato, cadrebbe di fatto la ri­chiesta di commissariamento. Nel frattempo, l’opposizio­ne sollecita chiarimenti. In Pro­vincia, il tema è stato posto dal consigliere Enrico Marcora (Udc) che ha chiesto chiari­menti anche all’assessore al­l’Urbanistica Fabio Altitonan­te.

In Comune, il consigliere Basilio Rizzo (Lista Fo) si chie­de se questo sia «un modo per­ché dall’esterno, tramite com­missariamento, si possa otte­nere ciò che dall’istituzione competente, in cui è possibile un controllo democratico dei consiglieri, non è possibile avere». Ne approfitta, Rizzo, per chiedere al sindaco «se è possibile verificare il rispetto di tutte le convenzioni tra so­cietà riconducibili a Ligresti e il Comune». Il capogruppo del Pd, Pier­francesco Majorino, chiede un dibattito in consiglio comuna­le e in commissione Urbanisti­ca perché «l’interesse della cit­tà va difeso da qualsiasi tenta­tivo poco trasparente di tutela degli interessi di chicchessia». Enrico Fedrighini (Prc) dà atto all’assessore che «sta gesten­do bene una partita delicata e gli chiediamo insieme a tutti i milanesi di resistere. Non fac­cia retromarcia».

Elisabetta Soglio

16 settembre 2009

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