.: Discussione: Gli studenti dei civici licei serali chiedono di studiare

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 27 Set 2009 - 15:38
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Dato che nessuno risponde, riporto qui di seguito l'intervista aRoberto Bolle, pubblicata su Repubblica.
Non è un "signor Nessuno", ma una etoille internazionale che, forse, non sarebbe diventata tale se non avesse potuto frequentare il liceo serale Gandhi che l'assessore Moioli e il sindaco Moratti vogliono chiudere.

L'assessore Moioli asserisce  di aver «ridotto al minimo gli sprechi e non attivato soltanto le classi per cui non abbiamo gli iscritti, rispettando i tetti dettati dallo dello Stato». MA QUESTO NON E' VERO!!!

IL CASO DELL'ISTITUTO IPIA E' UN ESEMPIO CHE SMENTISCE LE AFFERMAZIONI DELL'ASSESSORE!!!
DEL RESTO SE L'ASSESSORE CONTINUA AD ANTICIPARE LE ISCRIZIONI, COME POSSONO GLI STUDENTI ISCRIVERSI IN FEBBRAIO ALLE SERALI SE NON SANNO ANCORA SE SARANNO BOCCIATI?!?!
LE ISCRIZIONI ALLE SERALI DEBBONO NECESSARIAMENTE INIZIARE DOPO LA CHIUSURA DELL'ANNO SCOLASTICO (luglio) E RIMANERE APERTE  SINO A SETTEMBRE, ALL'INIZIO DEI CORSI SERALI!!!!
SOLO IN QUESTO MODO DI FACILITA E NON SI OSTACOLA L'ISCRIZIONE AI CORSI SERALI E SI OFFRE UNA REALE SERVIZIO PUBBLICO A COLORO CHE NON HANNO LE POSSIBILITA' (FAMILIARI E/O ECONOMICHE) PER FREQUENTARE I CORSI DIURNI O I DIPLOMIFICI PRIVATI.


Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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L' ex studente Bolle: che errore chiudere le civiche

Repubblica — 20 settembre 2009   pagina 1   sezione: MILANO

«È un errore gravissimo chiudere una scuola pubblica serale perché significa negare ai ragazzi un futuro migliore». L' appello per le civiche arriva da Roberto Bolle. La star mondiale della danza parla da ex studente: mentre studiava da ballerino alla Scala ha concluso il liceo serale in una scuola cittadina. «Sono stati anni di sacrifici, finivo le lezioni alle dieci di sera piangendo per la fatica. Ma quella scuola ha forgiato il mio carattere». Ora il Comune le vuole chiudere. «E non lo posso accettare». -

L' appello della star della danza Milano, non chiudere le civiche

Repubblica — 20 settembre 2009   pagina 5   sezione: MILANO

LÌ C' È andato quando ancora inseguiva un sogno, le sue serate sui banchi tra un esercizio alla sbarra e un pliés. Roberto Bolle è uno dei tanti ragazzi che a Milano il diploma di maturità lo hanno preso studiando di sera, ai corsi della scuola civica che il Comune ha deciso di smantellare. Adesso che è il ballerino più famoso del mondo, che alterna Scala e Metropolitan a grandi piazze nel centro delle città come splendido ambasciatore della danza, Bolle si schiera a fianco degli studenti che in questi giorni stanno difendendo i loro corsi. «Sì, perché queste scuole ti rendono più forte e ti offrono una possibilità unica». Roberto Bolle, il Comune ha deciso di chiudere gran parte dei corsi, soprattutto quelli serali. Che ne pensa? «Penso che sia un gravissimo errore chiudere una scuola pubblica serale, perché questo significa, nella maggior parte dei casi, negare agli studenti la possibilità di acquisire un titolo di studio e con esso, la possibilità di avere un futuro migliore». Perché sono importanti le scuole civiche? «Perché tutti hanno diritto allo studio e una società che si definisce civile deve mettere i suoi cittadini nelle migliori condizioni possibili per accedervi. È importante non solo per il bene dei singoli, ma per tutta la comunità. Le scuole civiche danno la possibilità a molte persone che non vogliono interrompere gli studi di continuare ad investire sulla propria istruzione e crescita, anche in condizioni difficili». Qual è il suo ricordo più bello? «Gli anni del liceo serale sono stati anni di grandi sacrifici, studiavo in collegio prima di andare a dormire e nel camerino del teatro tra una lezione e un' altra. Le mie giornate da ragazzo iniziavano alla scuola della Scala alle 8.30 di mattina, stavo in teatro fino alle 6 di sera e poi andavo di corsa al liceo serale fino alle 22.40. Spesso ero così stremato dalla fatica che mi veniva da piangere. Ma superare quella prova e diplomarmi in entrambe le scuole allo stesso tempo ha forgiato il mio carattere, mi ha reso più forte, e anche molto orgoglioso del risultato raggiunto». Lei è il numero uno della danza mondiale. C' è qualcun altro che studiava con lei e che, grazie anche alle civiche, ha fatto strada? «Andavo a scuola con altri compagni del mio corso di danza. Dopo aver ottenuto il diploma scaligero, alcuni di loro non sono stati poi ammessi nel corpo di ballo e hanno smesso di danzare. La loro vitaè cambiata da un giorno all' altro, hanno dovuto iniziarne una nuova con gli strumenti che si sono ritrovati in mano, e aver ottenuto al liceo serale quel titolo di studio è stata la loro salvezza». L' assessore Moioli dice che non si possono tenere aperte le scuole «per pochi studenti». Che ne pensa? È giusto, in questo caso, ridurre tutto a costi e ricavi? «No. Non lo trovo giusto in generale quando si parla di un servizio pubblico, come deve esserlo una televisione di qualità, per esempio, ma soprattutto è inaccettabile quando si parla di scuola, cioè dello strumento fondamentale per l' istruzione, la crescita e la formazione dell' individuo e quindi della società intera». - CARLO ANNOVAZZI
In risposta al messaggio di Antonella Fachin inserito il 24 Set 2009 - 16:03
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