Gentile signora Bossi Fedrigotti, Giuseppe Rovani, nel suo «Cento anni», narra del grande successo ottenuto dal «divertimento della slitta»: una baracconata allestita a Milano nel 1820. In quel di Porta Romana, dall'alto di un tratto accidentato di bastione, era stato praticato uno scivolo in legno su cui erano scavati solchi paralleli, per mezzo dei quali un sedile dotato di rotelle assicurava un'inebriante precipite discesa a un paio di persone per volta. Tanta fu la riuscita di quello svago, che i vicereali, Ranieri d'Asburgo e Maria Elisabetta di Savoia-Carignano, ne andarono a fare personale esperienza tra una folla festante. Qualunque straniero di passaggio, è sempre il Rovani che osserva, trovandosi in quella baraonda ne avrebbe dedotto che una specie di «beatitudine asinesca aveva avvolto nella sua tepida atmosfera" i sudditi italiani, facendoli andare "in amore" per i sovrani austriaci. In realtà numerose artiglierie stavano arrivando da Vienna a Milano, a dimostrazione del fatto che quell'amore fosse frutto d'un abbaglio. Difatti, ci volle del tempo, ma Ranieri e Maria Elisabetta, un bel giorno del '48, dovettero darsela precipitosamente a gambe malgrado le loro artiglierie». La vicenda mi è tornata in mente per le analogie con la—mi scusi, io la chiamo così—baracconata della ruota panoramica al parco Sempione. Sarà costruita: in sfregio dell'ambiente circostante, delle sue eccellenze naturali, dei suoi monumenti; in spregio di chi cerca tranquillità dentro un'area verde tutelata. All'inaugurazione presenzieranno, nella tepida atmosfera che avvolgerà tanti beati compiacenti, i vicereali che ora si chiamano Letizia e Riccardo. Un eventuale straniero di passaggio avrà modo di apprezzare quella beatitudine così bene aggettivata dal Rovani. Le conseguenze? Mah. Da una parte le solite artiglierie, oggi mediatiche, che bombardano per lo più da Segrate. Dall'altra i concittadini: la maggior parte ancora «in amore». Per parte mia, spero che le analogie finiscano qui. Che non occorrano ventotto anni per disamorarsi. Bensì basti il corrente intervallo di tempo dettato dalle scadenze elettorali.
Bruno Faccini

Chissà se i nostri concittadini sono davvero così innamorati dell'idea di avere una ruota panoramica al Parco Sempione. L'assessore ne è convinto, immagino, altrimenti non avrebbe riproposto il progetto con tanta ostinazione, in periodo preelettorale oltretutto, nonostante le molte firme contrarie che erano state raccolte l'anno scorso. I comitati pro Parco Sempione si stanno comunque già riorganizzando in difesa del nostro bellissimo polmone verde.