.: Discussione: Milano EXPO 2015 declassata, manca solo il coraggio di rinunciare.

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Enrico Vigo

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Inserito da Enrico Vigo il 13 Set 2009 - 04:25
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Un impossibile "campeggio-suk agreste", irreale, fatuo, pieno di azzardate contraddizioni e forzature, di cui anche solo discuterne diventa penoso.

Tutto stravolto, rivoluzione copernicana al ribasso, e medesima imperterrita pretesa di pompare soldi pubblici, con i nuovi indirizzi del Concept Master Plan, più onestamente traducibile come l'abbozzo di un rabbercio di progetto nella sostanza dissolto che non lascerà nulla di concreto a Milano, se non aree bonificate coi soldi pubblici lasciate in pasto alla speculazione privata (di valenza zero per il futuro di Milano), come dichiarato più o meno apertamente.

Realisticamente l'Expo 2015 in tono minore è un assunto non più modificabile, le speranze di utilizzare questo serbatoio di possibili eccellenze per lo sviluppo della Grande Milano di Area Vasta sono irrimediabilmente infrante. Sforzarsi di affabulare per salvare la faccia e drenare imperterriti denaro pubblico nella stessa misura o lamentarsi sperando che qualcuno accolga il vasto coro dei lamenti di chi s'è accorto del master-bluff, sono due atteggiamenti di segno opposto assolutamente inutili e sterili.

Ognuno faccia il suo mestiere o giochi il suo ruolo in libertà, c'è spazio per le idee in un sistema democratico, l'importante è non barare culturalmente con la pretesa di convincere l'altro della bontà delle proprie idee, e se tono minore sarà pazienza, anche le pretese di soldi pubblici dovranno essere coerenti, almeno questo conforta. L'importante è non confondersi mai con questa perniciosa caduta di stile in tutte le sedi e nei momenti decisionali. Per chi non ha voglia di farsi raccontare l'irracontabile, l'unica via d'uscita possibile è far sentire la voce del dissenso, distinguersi, per onorare il diritto di ciascheduno di noi di esercitare la propria dignità e identità culturali, entrambe abbondantemente vilipese da scelte insostenibili, insieme ad una rivolta morale per un buon senso magistralmente tradito da un master-bluff come poche altre volte nel recente passato.

Purtroppo quel che più brucia è che l' insuccesso sarà fatto sulla nostra pelle e coi nostri soldi, "loro", i registi della politica, cadranno in piedi altrove a ripetere il loro consolidato rito, appoggiati dalle fanfare dei media asserviti, ... finchè glielo lasceremo fare dandogli immeritati strabilianti consensi.

Le infrastrutture cancellate o ritardate bruciano e lasceranno il segno a questa città che non meritava questa battuta d'arresto epocale, la brutta figura internazionale farà il resto, sarà importante far sapere al mondo che c'è una Milano che non si lascia abbindolare, almeno questo la storia facendo giustizia lo dovrà testimoniare. 

Buon lavoro agli organizzatori incolpevoli, detto con sincerità, perchè anche il "tono minore" andrà fatto bene per non peggiorare ulteriormente le cose, anche se uno slancio di dignità avrebbe suggerito di gettare la spugna e rinunciare, come ha fatto la grande Parigi con magistrale irripetibile onestà.

Le dimissioni del Sindaco Letizia Moratti sarebbero l'unica scelta etica a questo punto possibile.