.: Discussione: Piano di Governo del Territorio (PGT) on line: osservazioni ed emendamenti

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 25 Ott 2010 - 22:22
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Dalla "Linea Diretta con il Consiglio di Zona 1" segnalo/riporto:

Incontro in Zona 1 sul Piano di Governo del Territorio (PGT):

Segnalo/riporto:

http://www.manifestopermilano.partecipami.it/infodiscs/view/282

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Adesso tocca a noi: il PGT e la zona 1

Inviato da  Mario Sartori il 24-10-2010 alle 20:15

Lunedi 18 ottobre, si è svolto presso il circolo Arci Artemisia di via C.Simonetta, il nono e ultimo incontro dell’iniziativa di Informazione e ascolto sul PGT nelle zone del decntramento, promossa da Libertà e Giustizia, Legambiente, Arci e Acli e alla  quale ha aderito anche Fondazione RCM.

L’incontro era dedicato in particolare alle ricadute del PGT in zona 1. Erano presenti 45 cittadini.

Stefano Pareglio di Libertà e Giustizia Emanuele ha coordinato i lavori della serata ricordando, in apertura l’obiettivo dell’iniziativa con particolare riferimento alla funzione informativa degli incontri (che, nelle zone,  sono stati seguiti da circa 700 persone) e alla finalità di supportare i cittadini nella fase di presentazione delle osservazioni al Piano; l’inquadramento del PGT, sia dal punto di vista  generale sia dal punto di vista delle principali ricadute nella zona  è stato proposto da Paolo Galuzzi (Politecnico di Milano);  Nella sua presentazione (vedi allegato)  ha esordito ricordando che il PGT  - in fase di approvazione  -supera il vecchio Piano Regolatore Generale che risale alla seconda metà degli anni ’70 che era un piano di salvaguardia sulla funzione pubblica della città, caratteristica che gli derivava dal fatto che la sua costruzione era stata molto “partecipata” , capace di raccogliere, grazie soprattutto alla funzione, allora molto vivace, dei Consigli di Zona,  molte delle istanze che venivano dalla città in quel periodo. 

In realtà da allora, secondo il relatore,  il piano è stato fortemente stravolto e snaturato da centinaia di varianti e di piani attuativi che lo hanno profondamente cambiato. Nel frattempo è stata emanata la legge regionale 12  e lo strumento (il PGT)  con cui dobbiamo confrontarci oggi deriva da questo nuovo quadro normativo che prevede, a differenza di quanto accade in altre legislazioni regionali, lo scorporo del piano in tre distinti strumenti: Il Documento di Piano (che contiene la “strategia” e dura 5 anni) , il Piano delle Regole (che norma la città esistente)  e il Piano dei Servizi (che riguarda la realizzazione e la gestione dei servizi pubblici e d’interesse pubblico). Il PGT di Milano è un documento che si presenta molto ponderoso in termini di volume di pagine e di tavole allegate, ma che per le parti effettivamente regolative e prescrittive si riduce a pochi elementi sparsi nei diversi documenti ma in gran parte rintracciabili nelle norme che accompagnano i tre segmenti del PGT.

Per quanto riguarda nuove importanti trasformazioni, il Piano mette in gioco alcune tipologie di aree che vanno degli scali ferroviari in via di dismissione (tra cui in zona 1, Cadorna), alle aree militari (caserme) ,  il carcere di san Vittore,  ma anche le aree agricole del parco Sud che entrano nel meccanismo perequativo come generatrici di volumetrie (0,15 mq/mq), dando invece per acquisite e già trasformate le aree interessate dagli attuali cantieri (Porta Nuova, Santa Giulia).  

I nuovi volumi messi in gioco dal piano sono riconducibili dunque innanzitutto agli ambiti di trasformazione dove si può applicare il meccanismo perequativo, meccanismo che vorrebbe garantire che la città possa crescere insieme nella parte privata e in quella pubblica (nei servizi) , con un indice di 0,65 a cui viene aggiunto 0,35 per la realizzazione di edilizia sociale. Questa quota di housing sociale , che tuttavia finora nei Piani integrati d’Intervento,  è stata di fatto caratterizzata dalla prevalenza di  un edilizia convenzionata che non ha garantito una reale accessibilità in termini di prezzo nemmeno alle fasce di reddito medie, grazie agli emendamenti introdotti   nel dibattito in Consiglio comunale,  è cresciuta introducendo anche una soglia minima dell0 0,15 di residenze in affitto sociale, per reagire alla quasi totale scomparsa dal mercato immobiliare dell’affitto sociale.

Complessivamente nei soli ambiti di trasformazione e ricordando che la validità del Documento di Piano è di soli 5 anni,  si prevedono 12 milioni di mq di slp (indicativamente 39 ,milioni di mc) che è un dato eclatante rispetto ai poco più di 4 milioni di nuova edilizia che in città si sono realizzati negli ultimi quindici anni d’intensa attività edilizia.  Per supportare queste trasformazioni il Piano prevede 5 linee metropolitane (compreso il prolungamento delel linee 2 e 3) con una copertura finanziaria bassissima e prevede anche altre arterie stradali tra cui la citata Interquartiere ed un tunnel interrato di 14 km, fortunatamente congelato dopo il dibattito consiliare ma in realtà solo rimandato al Piano urbano del traffico e che invece andrebbe, secondo il relatore, cancellato.

Su questo tema  il relatore sottolinea anche che un limite del Piano è quello di non considerare la dimensione metropolitana della città, come invece avviene nelle grandi aree metropolitane europee (Parigi, Londra) in particolare per quanto riguarda il sistema dei trasporti  e le ricadute che sul sistema dei servizi dovrebbero  derivare dalla natura di principale polo attrattore che svolge Milano a scala metropolitana, regionale e sovra regionale. Tra le opere pubbliche e d’interesse pubblico che il PGT propone il relatore ha ricordato la passeggiata dei bastioni, il Ring dei Viali, che interessano l’area centrale e poi il Filo rosso, un percorso ciclo pedonale che unisce le aree di bordo della città ricucendole con le zone a parco, la Circle line, il west park nella zona ovest della città, la Green Way a sud, le Vie d’acqua e la viabilità interquartiere nella zona nord, progetto fieramente contrastato da diversi comitati.

Una delle proposte del piano di cui si parla di più è quella dei Raggi Verdi che sono sistemi lineari alberati radiali ciclo pedonali che dovrebbero connettere l’anello dei bastioni con le aree esterne e il sistema dei parchi di cintura; Questi percorsi in realtà spesso non possono appoggiarsi su tracciati favorevoli al transito di ciclisti e pedoni, ma  devono invece farsi  strada  nel tessuto urbano consolidato  e molto spesso vanno ad interessare zone molto congestionate e piene di ostacoli e vincoli.

Questa visione ‘ottimistica’ di come la città possa diventare più  verde e più a misura di cittadino, si ritrova anche nella stima di quanto aumenterà il verde procapite dagli attuali 12 mq/abitanti, ai 18 che si raggiungerebbero con il verde già programmato,  ai 30 mq del 2015 slavo che poi si scopre che, nel calcolo entra anche un ridisegno dei sistema dei viali e dei controviali dei bastioni, molto discutibile.

Per quanto riguarda la zona 1 il relatore ha ricordato che il centro storico delimitato dalla cerchia di bastioni, rappresenta il cuore medioevale e rinascimentale della città che ha visto le trasformazione del settecento e dell’ottocento, ma che ha anche visto i grandi sventramenti del novecento durante il fascismo e le distruzioni dovute ai bombardamenti  e le ricostruzioni  del dopoguerra.  In questa zona le trasformazioni previste il progetto di copertura dei binari delle Ferrovie Nord Milano, c’è la trasformazione dell’area del carcere su cui non è chiaro quali funzioni (private o pubbliche) verranno inserite, poi c’è il comprensorio  22 Marzo-Carroccio di più ridotte dimensioni.

La scelta della indifferenza funzionale – non definire a priori quali funzioni residenziali, commerciali, terziarie o produttive si insedieranno – è, secondo il relatore una delle criticità maggiori del piano e riguarda l’intera città e non solo gli ambiti di trasformazione, dove peraltro è clamoroso il caso dell’ATU di Porto di Mare dove si prevede che possano insediarsi indifferentemente o la cittadella giustizia o un complesso di impianti sportivi.  L’obiettivo della  densificazione (sviluppare la città in altezza liberando suolo) rappresenta un altro elemento molto discutibile del PGT, considerando che Milano è già molto densa e che il piano, pur introducendo alcuni criteri di priorità di sviluppo denso lungo le linee del servizio di trasporto pubblico, non preserva la città dalla crescita di edilizia densa in gran parte della città e certamente negli ATU.  

 Ma anche sul tessuto urbano preesistente il Piano permetterà ingenti trasformazioni (si stima per circa 30 milioni di mq di slp) e non da sufficienti regole ed indirizzi per intervenire sul patrimonio edilizio anche perché non vengono sufficientemente tutelati importanti conformazioni urbane, isolati ed edifici dell’800 e del ‘900 anche di grande qualità e valore e che potrebbero essere sfigurati da ristrutturazioni urbane che sono lasciate alla libera iniziativa che potrebbe sfruttare gli spazi residui per introdurre funzioni ed architetture totalmente estranee al disegno e al volto della città.

Nel dibattito che è seguito alla lunga relazione di Paolo Galluzzi, gli interventi hanno toccato soprattutto il tema dei margini che ora hanno i cittadini per poter incidere, attraverso il meccanismo delle osservazioni e la mobilitazione civile, per poter richiedere modifiche che possano influire sulla fase finale del dibattito consiliare che porterà alla sua approvazione definitiva che deve avvenire entro il 14 febbraio 2011. E’ stato osservato che è difficile per il cittadino non esperto poter intervenire su uno strumento così complesso perché non è facile individuare il bersaglio da inquadrare, ma è stato anche sottolineato che il lavoro delle associazioni e delle organizzazioni che hanno fin qui supportato il percorso informativo e partecipativo, continuerà anche in rete per facilitare al massimo la presentazione delle osservazioni.

Zona 1(L).pdf

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Dalla "Linea Diretta con il Consiglio di Zona 2" segnalo/riporto:

Incontro in Zona 2 sul Piano di Governo del Territorio (PGT):

Segnalo/riporto:

http://www.manifestopermilano.partecipami.it/infodiscs/view/283

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Adesso tocca a noi: il PGT e la zona 2

 

Inviato da Mario Sartori il 24-10-2010 alle 21:14

Il 20 settembre, presso la casa della carità di via Brambilla si svolto il primo incontro  dell’iniziativa di Informazione e ascolto sul PGT dedicato alla zona 2, iniziativa promossa da Libertà e Giustizia, Legambiente, Arci e Acli , alla  quale ha aderito anche Fondazione RCM.

C'erano quaranta o più persone, tra cui, oltre a don Colmegna e a Franco Beccari, Damiano di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, consiglieri comunali, esperti e consiglieri di zona, rappresentanti di comitati e associazioni del quartiere, e cittadini interessati al tema.

Il dibattito è stato moderato da Franco Beccari di Legambiente, la presentazione tecnica è stata condotta da Pero Lembi ( Politecnico di Milano)  è durata dai trenta/quaranta minuti con l'obiettivo di dare una informazione di massima su cosa sia il PGT e quali sono le principali declinazioni nella zona 2.

Il dibattito si è prolungato sino alle 23,45.Le slide sono state un supporto visivo alla presentazione. Dallo scorrere delle immagini  sono emerse le carenze, l’indeterminatezza e la complessa nebulosità del piano che si possono riassumere su quattro punti salienti:

  • questioni sociali, housing sociale: e’ stato sottolineato che  l’indice uniforme di edificabilità presenta in realtà notevolissimi margini di indeterminatezza per effetto della potenziale applicazione di volumetrie perequative, solo quote di housing sociale inserite da endamenti dell’opposizione.
  • perequazione: i principio della perequazione che crea artificiosamente diritti volumetrici nelle aree agricole (che in base alla LR 12 non possono essere edificabili)   e non edificate del Parco sud  (a fronte della cessione della  proprietà al Comune) per  poi renderli disponibili  negli ambiti di trasformazione ma anche negli ambiti di rinnovamento urbano.
  • consumo di suolo: edifici più alti e compatti per liberare suolo e restituirlo ad un uso pubblico, ma che possono anche essere proposti nel tessuto urbano consolidato.
  • complessità della macchina che sarebbe necessaria per la gestione del PGT: Senza definire criteri ed indirizzi qualitativi si lascia alla fase attuativa degli interventi singoli, la determinazione, attraverso i piani attuativi, della natura esatta degli interventi, anche con la possibilità di derogare alle poche regole esistenti.                                                                                            

Per quanto riguarda le schede NIL ( Nuclei di Identità Locale) -analisi delle particelle di zona- pur rappresentando un’analisi, che si può dire approfondita per quanto riguarda la simbologia adottata e dati indicati, rivela una forte carenza nel individuare le reali necessità della popolazione della zona. Carente l’individuazione definitiva delle strutture nell’ambito socializzazione dei cittadini.

Dagli interventi di don Colmegna e seguenti, sono emerse molto domande sul come proporre e concretizzare le osservazioni.Don Colmegna ha proposto  di fare una sorta di bigino contenente le questioni più rilevanti, i nodi più caldi (perequazione, ecc.).

Molti altri si chiedevano come fare osservazioni o come influire su questioni locali (della zona 2) che andavano: 

-        dal muretto da abbattere in piazza Costantino;

-        ad un intervento di edilizia popolare (via Idro) già approvato e che non vorrebbero;

-        alle problematiche del parco Trotter.

In generale le persone hanno evidenziato una chiara e profonda preparazione sulle questioni pratiche di zona, dimostrando di essere espressione di un quartiere socialmente ricco e vitale.

 A queste domande gli organizzatori degli incontri hanno sottolineato lo scopo primo di questa iniziativa, e cioè di portare nelle zone di Milano il dibattito sul PGT, per informare e dare la possibilità ai partecipanti, come singole persone, associazioni, comitati di quartiere, di proporre osservazioni facendosi aiutare nella loro formulazione da  realtà quali: PD, Rete Civica, Chiamamilano.

2-PGT Milano zona 2 - 20 se.pdf

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Nell'ambito di

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"PGT: adesso tocca a noi" della sezione "PGT" di www.manifestopermilano.partecipaMi.it

Inviato da Damiano Di Simine l'11-09-2010 alle 20:45

PGT: ADESSO TOCCA A NOI

Dopo il dibattito in Consiglio Comunale, il PGT esce dal Palazzo: tocca infatti alla società milanese fare la propria parte e dire la sua.  Il PGT verrà pubblicato il prossimo 15 settembre e, da quel giorno, e per due mesi, ognuno potrà consultarlo e chiedersi se quel piano contenga la Milano in cui desidera vivere.
Non c'è molto tempo per informarsi e per esprimere le proprie osservazioni, ma vorremmo che questo passaggio di critica e proposta non fosse liquidato in modo sbrigativo. Le nostre associazioni  - ACLI, ARCI, Legambiente e Libertà e Giustizia - si sono assunte l'impegno di avviare e facilitare il confronto e l'approfondimento sul PGT, andando quartiere per quartiere per presentare il PGT e le trasformazioni previste, ascoltando ogni punto di vista, mobilitando le aspettative e i bisogni di chi opera nel territorio e nel tessuto sociale e culturale della città.
Iniziamo questo percorso a partire proprio dal Consiglio Comunale, ascoltando i punti di vista di tutti i protagonisti della discussione svoltasi nelle sedi istituzionali, e continueremo con una serie di appuntamenti, uno per circoscrizione, per spiegare il PGT, accompagnati da esperti e personalità milanesi che si sono rese disponibili a questo confronto.

9 appuntamenti per 9 circoscrizioni

A partire dal 20 settembre, di PGT si parlerà in ogni quartiere di Milano, grazie a serate pubbliche alle quali abbiamo invitato esperti e personalità della cultura che conoscono il quartiere in cui vivo, oltre ai consiglieri comunali e di zona. Questo è il calendario completo degli incontri previsti (sono ancora possibili variazioni sui relatori):
IL CALENDARIO DEGLI INCONTRI  NELLE CIRCOSCRIZIONI:
Zona 2 20/09/2010, CASA DELLA CARITA' via Brambilla, 10
Zona 7 23/09/2010, ARCI OLMI via degli Ulivi, 2
Zona 4 27/09/2010 , ARCI CORVETTO, via dell'Oglio, 21
Zona 6 30/09/2010 ACLI BARONA via Boffalora, 110
Zona 3 04/10/2010 ACLI LAMBRATE via Conte Rosso, 5
Zona 8 08/10/2010 ACLI GALLARATESE via Ugo Betti 62
Zona 5 11/10/2010, ARCI BELLEZZA via Bellezza, 16/A
Zona 9 14/10/2010 LA FONDERIA, via Tahon di Ravel
Zona 1 18/10/2010 presso ARTEMISIA, via C. Simonetta, 16
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In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 17 Ott 2010 - 19:44
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