.: Discussione: Piano di Governo del Territorio (PGT) on line: osservazioni ed emendamenti

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 10 Lug 2010 - 13:44
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Da ChiamaMilano del 9 luglio u.s.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliera di Zona 3
Lista civica "Uniti con Dario Fo per Milano"
Facebook: Antonella Fachin
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IL FUTURO DI MILANO E LA COERENZA DEGLI ULTIMI “GIAPPONESI”
La maggioranza pensa alle vacanze, ma continua a far mancare il numero legale. I tempi per l’approvazione del PGT si allungano e anche nell’opposizione qualcuno non vede l’ora di passare oltre

L’aula di Palazzo Marino sembra ormai esausta, e non per la calura. Il dibattito sul Piano di governo del territorio che si trascina da quasi sette mesi sembra avere prosciugato le energie della gran parte dei Consiglieri comunali. Le poche di quelli di maggioranza, che da gennaio si sono distinti più che altro per aver fatto mancare il numero legale per ben venticinque sedute, le molte di quei consiglieri di opposizione che dall’inizio dell’anno stanno conducendo una battaglia a suon di emendamenti  sia per ridurre i danni di un PGT che, come era stato presentato dall’Assessore Masseroli, avrebbe proiettato un’infinita ombra di cemento sulla città per i prossimi decenni, sia per far comprendere ai Milanesi che approvando il Piano di governo del territorio si mette a rischio non solo il futuro urbanistico del Capoluogo, ma la stessa qualità della vita e l’essenza dello spazio pubblico.
E deve essere stata proprio per l’estrema stanchezza che qualche Consigliere di maggioranza, supportato dall’ineffabile Assessore Masseroli, forse vedendo a rischio qualche giorno di vacanza, ha perso le staffe lanciandosi scompostamente contro chi nell’opposizione ha continuato con convinzione a sostenere che il PGT così come concepito proprio non va, e ha conseguentemente preteso di voler discutere i propri emendamenti. Un comportamento del tutto apprezzabile e apprezzato nelle tanto decantate democrazie anglosassoni cui spesso si guarda con ammirazione alle nostre latitudini, ma che messo in pratica con coerenza dà l’orticaria al Pdl meneghino e anche a qualche membro dell’opposizione che privatamente si è sfogato denunciando che “non si è mai visto da nessuna parte sette mesi di ostruzionismo”. Sette mesi, sette giorni o sette anni: il problema non è di durata, bensì di principio.  Se, al di là delle tattiche d’aula, si ritiene che il PGT sia estremamente dannoso per la città e il suo futuro, l’ostruzionismo non è una delle tante opzioni tattiche possibili, ma un dovere; perché è un dovere –politico e non solo– agire conseguentemente alle proprie convinzioni, pur rischiando di finire come l’ultimo soldato giapponese su un’isoletta del Pacifico non rassegnato alla sconfitta. Sempre meglio dei vincitori che alla fine della seconda guerra mondiale fecero incetta di SS per rimpinguare le fila dei propri servizi segreti e attrezzarsi in vista della guerra fredda.  

B.P.
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I MARATONETI DEL PGT
La discussione sul Piano di Governo del Territorio procede tra sedute deserte e maratone fiume

La maratona c’è stata, ma non è stata risolutiva. Le 15 ore di Consiglio Comunale sul Piano di Governo del Territorio non sono bastate ad esaudire il desiderio della maggioranza di archiviare definitivamente la pratica: sul tavolo restano 200 emendamenti da discutere.

E’ stata una battaglia senza sconti quella andata in scena tra il pomeriggio di lunedì e l’alba di martedì scorso. Uno dopo l’altro sono stati presentati, discussi e votati gli emendamenti dell’opposizione, presentati in larghissima parte dai consiglieri Patrizia Quartieri, Milly Moratti e Giuseppe Landonio. Eppure la maggioranza ci aveva provato a tagliare corto: “Se ritirate i vostri emendamenti discutiamo subito del verde” aveva proposto Giulio Gallera, capogruppo del Pdl, di fronte alla richiesta del Pd di anticipare la discussione sull’emendamento relativo al raddoppio del verde all’interno degli scali ferroviari e degli ATU (Ambiti di Trasformazione Urbana). Ma l’opposizione ha tenuto banco, e l’approvazione sul verde è arrivata solo dopo ore e ore di emendamenti discussi ed in parte approvati.

Tutto rimandato a mercoledì pomeriggio, quando però, come da copione oramai disinvoltamente consolidato, è mancato il quorum per aprire la seduta. Al primo appello hanno risposto 23 consiglieri del centrodestra, con l’opposizione rimasta fuori dall’aula. Al secondo appello, in prima convocazione su temi all’ordine del giorno diversi dal Pgt, c’è stato il “turn over” tra le parti: dentro gli uni, fuori gli altri. E’ il solito sistema che garantisce alla maggioranza di procedere la discussione sul Piano in seconda convocazione, quando il numero legale si abbassa.

Questa volta però è arrivata la bacchettata dal Presidente del Consiglio Comunale Manfredi Palmeri: “Sarebbe auspicabile che, su un provvedimento giustamente e in modo esplicito dichiarato prioritario e di rilevanza strategica per la città, il Consiglio lavorasse efficacemente anche in prima convocazione, utilizzando le ore previste”. Critico anche sulla decisione del centrodestra di disertare il Consiglio anche per discutere sugli altri argomenti: “Non andrebbero perse le opportunità di lavoro anche su argomenti diversi dal Pgt, e per oggi ne avevo programmati altri nove. Mi rammarico per questo rallentamento che ci fa rischiare di avere tra qualche settimana un arretrato consistente, che non c’è mai stato”.

La maggioranza preferisce le maratone. Preferisce stare anche oggi (giovedì) 16 ore in aula (la seduta è convocata dalle 14.30 alle 6.30 di venerdì) e prepararsi a nuove sedute fiume la prossima settimana piuttosto che parcellizzare le ore a disposizione per discutere gli ultimi emendamenti del Pgt. Non solo.

La maggioranza evidentemente non ritiene necessario procedere in questo momento con le altre questioni che riguardano l’amministrazione della città. Difficile sostenere che preferisca rimanere concentrata sull’unico obiettivo dell’approvazione del Pgt. Il fatto che dallo scorso 15 dicembre il numero legale sul Pgt sia caduto in 24 sedute su 51 dimostra come non sia mai stata prioritaria la continuità della discussione. Più facile pensare che la scelta sia dettata da un semplice calcolo strategico: in seconda convocazione, a quorum abbassato, in consiglieri di maggioranza sono liberi di darsi il “cambio” in aula e non dover partecipare all’intera discussione su un tema, il Pgt, che sembra non aver mai esercitato particolare appeal sulla maggior parte di loro.
Il conto alla rovescia è comunque cominciato. Tra una settimana il Piano di Governo del Territorio potrebbe essere deliberato in “prima lettura”. Manca da discutere la fondamentale questione della perequazione e della sua applicabilità: obiettivo dell’opposizione è contenere quantomeno il rischio cementificazione in zone della città già altamente densificate.

Giulia Cusumano

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 7 Lug 2010 - 20:50
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