Articoli pubblicati oggi sul notiziario settimanale ChiamaMilano.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliera di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
Facebook: Antonella Fachin
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PGT: TORNARE AL MERITO DELLA QUESTIONE

Mentre il dibattito è arenato torniamo ad esaminare gli elementi inaccettabili del Piano di governo del territorio e alle soluzioni alternative

La discussione sul Piano del governo del territorio procede meno che lentamente in una sequenza di rinvii provocati dai contrasti interni alla maggioranza.
Nelle ultime settimane su queste pagine abbiamo espresso chiaramente la nostra opinione su un Piano che dietro le ambiguità di formule come “densificazione” e “perequazione delle volumetrie” prospetta per i prossimi anni un’immane colata di cemento che non trova ragioni né nei trend demografici per i prossimi due decenni né nelle prospettive del mercato immobiliare.
Purtroppo i regolamenti di conti tra le varie anime del PdL e tra la maggioranza e il Sindaco stanno facendo da schermo ad un dibattito ampio e approfondito sui rischi che il Pgt presenta e sui possibili correttivi.
Per questo abbiamo deciso di pubblicare un documento che riassume le linee di quel Pgt alternativo che i Consiglieri Giuseppe Landonio, Milly Moratti e Patrizia Quartieri hanno tracciato con gli oltre 600 emendamenti che hanno presentato.
Un’occasione per tornare a riflettere sul merito della questione e capire i pericoli che il Pgt elaborato dall’Assessore Masseroli comporta.






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OSTAGGI DI CHI?
Il dibattito sul Piano di governo del territorio è divenuto ormai un campo minato dove si regolano i conti tra Sindaco e pezzi della maggioranza

“Abbiamo altri impegni e la nostra vita non gira attorno al Sindaco”, così ci ha confidato un autorevole Consigliere di maggioranza.
Ci sarebbe di che rimanere stupiti, ma ormai la telenovela del dibattito sul Piano di governo del territorio ha assunto toni di vaudeville, cui si sono aggiunte le ombre cupe del “caso Pennisi”.
Proprio l’arresto dell’ex Presidente della Commissione urbanistica di Palazzo Marino ha fatto naufragare le prove di dialogo tra il PD e l’Assessore Masseroli. Troppo scivoloso il terreno, troppo ambigua la situazione perché il principale partito di opposizione potesse andare ad un accordo sul documento che segnerà lo sviluppo urbanistico della città per i prossimi decenni.
Paradossalmente lo stop ai tentativi di mediazione ha ridato fiato alla “fronda” interna al PdL. Ancora una volta, nonostante le pressioni del Sindaco e dell’Assessore all’urbanistica, la maggioranza si è liquefatta ancor prima dell’inizio della seduta. Dieci assenti su trentasei, ufficialmente per un malinteso dato che sui banchi del centrodestra si riteneva che la seduta fiume di mercoledì 17 febbraio fosse in seconda convocazione, in realtà è stato l’ennesimo segnale al primo Cittadino: come  per l’Expo e l’ecopass, sono il Partito e soprattutto le correnti a decidere.
L’enfasi con la quale il Sindaco ha accompagnato questa prima e sgangherata fase di discussione sul Pgt ha fornito la sponda a tutti coloro che nella maggioranza avevano qualche conto da regolare o il proprio peso da far contare.
Risultato: la discussione su quello che è senza dubbio, al di là di come lo si giudichi nel merito, il provvedimento più importante di questa consiliatura è diventata un campo minato, con la città costretta ad assistere ad un valzer di ricatti e trabocchetti piuttosto che essere coinvolta in una discussione capitale per il proprio futuro.