.: Discussione: Piano di Governo del Territorio (PGT) on line: osservazioni ed emendamenti

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Massimo De Rigo

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Inserito da Massimo De Rigo il 16 Feb 2010 - 15:08
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OSSERVAZIONI AL PGT Piano di Governo del Territorio


ELEMENTI DI PREGIO AMBIENTALE DA TUTELARE E VALORIZZARE:


1. Tutela del Paesaggio - anche limitrofo - del comprensorio del Parco dei Sentieri Interrotti:

- Boscoincittà

- Parco delle Cave


2. aree agricole circostanti l'abitato di Muggiano


3. la grande area verde dell'Ippodromo di San Siro con le antiche scuderie.


ELEMENTI DI PREGIO STORICO DA TUTELARE E VALORIZZARE:


1. ANTICHE CASCINE:

- cascina Linterno

- cascina Caldera

- cascina Sellanuova

- cascina Brusada

- cascina Torrette di Trenno

- cascina Case Nuove

- cascina Garegnano (via Bisceglie)


2. ANTICHI BORGHI:

- nucleo storico di Quarto Cagnino

- nucleo storico di Quinto Romano

- nucleo storico di Trenno

- nucleo storico di Baggio

- nucleo storico di Assiano

- nucleo storico di Figino


3. ANTICHI ORATORI:

- oratorio di San Rocco ad Assiano

- oratorio di Santi Filippo e Donato in via Molinazzo

- oratorio di Sant'Antonio (ex S.ta Maria di Garegnano) a Garegnano Marcido (via Bisceglie)


4. LUOGHI DI VALENZA STORICA:

- "Officine Leonardo da Vinci" (Via San Giusto 85) che sorge dove un tempo si  trovava la prestigiosa "Fabbrica dei Dirigibili" di Enrico Forlanini

- Mulino del Paradiso “La Braschetta” a Muggiano

- ingresso e guardiole dell'Ospedale Militare di via Forze Armate

- ingresso e guardiole della Caserma Perrucchetti.

 

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Precisazioni:

Cascina Sella Nuova

 

La toponomastica di cascina Sella Nuova è di chiara origine longobarda (VI-VIII sec.) così come il toponimo germanico Saal-Sala induce a ipotizzare.


La sua esistenza è documentata sin dal 1400 grazie ad atti conservati all’archivio di stato, sorse come abitazione signorile: si tratta quindi di una cascina “nobile”. Inizialmente di proprietà dei Torriani, essa passò in seguito alla famiglia dei Visconti, e successivamente ai Ghilio, ai conti Archinto e ai Bagatti Valsecchi. Gli interni presentavano alcuni elementi architettonici di pregio tra cui un imponente camino rinascimentale (oggi trasferito nel palazzo Bagatti Valsecchi), e soffitti a cassettoni. 

Dagli anni ’80 la cascina è proprietà comunale.

Sino agli anni ’90 la cascina si è mantenuta in piena attività, con un allevamento di vacche e animali da cortile e la coltivazione dei terreni circostanti. Negli anni ’80 le case dei salariati all’ingresso da ViaSellanuova sono state abbattute per far posto ad un nuovo insediamento residenziale (le “case dei postini”), generando problemi di convivenza tra i nuovi insediamenti e le attività della cascina.

Oggi Sella Nuova, che pure fu un importante centro di vita (per un certo periodo arrivò a costituire persino un comune autonomo) si presenta in stato di abbandono e a forte rischio di degrado.

 

 

Immagine della cascina negli anni ’90, da: A. Bianchi, G. Bianchi, Ad Ovest di Milano - Le Cascine di Porta Vercellina

 

 

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Mulino del Paradiso “La Braschetta” a Muggiano

 

Raccontare in questo breve spazio la secolare storia del Mulino del Paradiso non è semplice, perché sarebbero moltissime le vicende affascinanti e curiose da scrivere.

In origine questo podere è stato dunque una proprietà della famiglia de Braschis, che annovera proprio nel ’400 personaggi con alte cariche politiche e diplomatiche a servizio di Ludovico il Moro. Piace credere che il fondo sia stato un appannaggio offerto dal Duca Milanese, riconoscente per la fedeltà ed i servigi resi alla corte dall’influente famiglia. Al momento non si hanno notizie sicure di come questa terra sia giunta alla nobile famiglia, ma è certo che questo podere, con le terre annesse nel corso dei secoli, sia sempre rimasto una proprietà privata, in una zona in cui tutti i beni erano sotto il controllo delle autorità ecclesiastiche.

Un documento antico testimonia che, il 20 agosto 1465, Iohannis de Braschis prende in affitto dal Preposito dell’Abbazia di Santo Spirito, proprietaria di tutte le terre attorno al Mulino, una campagna di 25 pertiche milanesi detta proprio “al Molino del Paradiso”. Nel 1574 due membri della famiglia, Filippo e Giò Antonio de Braschis, sono proprietari di campi e cascine nel vicino territorio di Cesano Boscone, dove è stato recentemente scoperto anche un affresco del periodo con uno stemma della famiglia. Elementi quindi espliciti della presenza della famiglia nel territorio. I de Braschis rimasero proprietari fino alla fine del ’500, quando il podere passò alla famiglia Barella. Questa famiglia - di cui purtroppo abbiamo poche notizie - mantenne la proprietà per circa un secolo. All’inizio del ’700 Giò Batta Barella fu costretto ad indebitarsi per “la spazzatura delle Teste ed Haste delle Roggie Braschetta e Sant’Agnese”, in pratica provvedere alla manutenzione dei corsi d’acqua, indispensabili per il funzionamento del Mulino.

Suo creditore era il Conte Nicolò Maria Visconti di Modrone che, pochissimi anni dopo con rogito del 2 settembre 1702, proprio a fronte dei debiti contratti dal proprietario rilevò l’intero podere. Un aneddoto curioso che mostra quale importanza avesse la pulizia dei fontanili per il corretto funzionamento del Mulino, eseguita in passato a sola

forza di braccia con l’uso di badili e picconi. Questa attività assunse un grande valore nell’economia di quel tempo, tanto che molto spesso in appendice ai contratti venivano aggiunte nel canone d’affitto a carico del conduttore le cosiddette “giornate da badile”, ovvero delle giornate lavorative obbligatoriamente da dedicare al lavoro di “spazzatura” dei fontanili.

Dopo i Visconti, che cedettero a loro volta l’intera proprietà nel 1802, si alternarono diversi proprietari, a volte in difficoltà nel ripagare i debiti contratti per l’acquisto, tra cui l’avvocato Giacomo Gianella, grande possidente terriero del vicino Comune di Baggio. Luigi Villa, capostipite della famiglia tuttora proprietaria del fondo, rilevò la proprietà all’inizio del 1900, trasformandola in azienda agricola. Il Mulino rimase attivo fino agli anni ’60, quando sistemi a più alta resa mandarono in disuso quanto da sempre dava da vivere a uomini ed animali.

Ma la memoria storica è un bene troppo prezioso perché vada perso, in particolare per le nuove generazioni, da qui l’idea, nata nell’agosto del 2005, di un recupero ed una rivalutazione del passato, con il restauro dell’antico sistema di macinatura.

Una sfida inconsueta e curiosa, con un occhio rivolto alla praticità dei secoli passati, nell’intento di riportare le attrezzature ad un funzionamento corretto, ma condotta soprattutto con l’intenzione di non perdere un patrimonio di conoscenze della nostra storia. Una storia unica, che non si legge sui libri di storia, ricca di avvenimenti e circostanze che hanno permesso alla nostra società di progredire fino ai nostri giorni.

 

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Cascina Garegnano Marzo  - Garegnan.

 

Situata in Via Bisceglie, lungo una probabile diramazione della Via Francigena ai tempi dei grandi Pellegrinaggi Cristiani per Roma e la Terrasanta, Cascina Garegnano mantiene ancora gran parte delle sue originarie strutture ora adibite ad usi industriali, artigianali e deposito.

Era già citata sulla carta del Claricio del 1659. A quei tempi la cascina era unica, solamente nei secoli successivi la parte a sinistra di Via Bisceglie venne disgiunta diventando cascina Garegnanino. Vi era anche un oratorio, ultima traccia di un antico ed importante monastero di

origine torriana dedicato alla Madonna: Santa Maria di Garegnano.

 

 

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"Fabbrica dei Dirigibili" di Enrico Forlanini.

 

"Officine Leonardo da Vinci" in Via San Giusto 85 (www.officineleonardo.com) che sorge dove un tempo si trovava la prestigiosa "Fabbrica dei Dirigibili" di Enrico Forlanini

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 15 Feb 2010 - 21:55
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