.: Discussione: Piano di Governo del Territorio (PGT) on line: osservazioni ed emendamenti

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Eugenio Galli

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Inserito da Eugenio Galli il 8 Nov 2009 - 11:04
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Vi segnalo un articolo che ho trovato condivisibile scritto da Jacopo Gardella e pubblicato sulle pagine milanesi de la Repubblica del 4 novembre 2009.

Eugenio Galli
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Quante delusioni nel Piano del territorio

Repubblica — 04 novembre 2009   pagina 1   sezione: MILANO

IL COMUNE ha raccolto le osservazioni al Piano di governo del territorio (Pgt) presentate da cittadini e da associazioni ambientaliste e culturali.
Una convinzione comune appare da tutte le osservazioni: il Piano ha molti difetti, non solo di forma, ma anche di contenuto.

Difetti di forma possono considerarsi la lunghezza smisurata del testo, l' ambigua interpretazione del titolo, la carenza di collegamenti tra i vari elaborati. Chiedere ai cittadini, assorbiti dalle proprie quotidiane occupazioni, di commentare un testo lungo più di 700 pagine equivale a farsi beffa di loro. Come possono trovare il tempo per compilare e approfondire seriamente le proprie osservazioni? Un titolo che implica la parola governo è di interpretazione ambigua. Il pittore Lorenzetti, negli affreschi del Palazzo Comunale di Siena, ha dimostrato che si può avere un "buon governo" o un "mal governo": tutto dipende dalle regole con cui si governa. Molto più appropriata ed esatta era la precedente dizione che parlava di Piano regolatore, cioè di un piano guidato da regole. Una carenza di collegamenti tra i vari capitoli e le tavole illustrative, è ciò di cui si sono lamentati tutti indistintamente i lettori più volonterosi e diligenti.

QUANTO al contenuto, basta segnalare i difetti più evidenti. Non è spiegato verso che tipo di configurazione urbana si intende indirizzare lo sviluppo della città: si pensa forse di consentire lo sviluppo per successivi allargamenti della periferia, seguendo la disastrosa espansione "a macchia d' olio"? Oppure di proporre uno sviluppo lungo i principali assi viari di uscita, ossia "a raggi divergenti"? O ancora di sperimentare uno sviluppo articolato in tanti nuclei urbani autonomi, staccati fra di loro, e distribuiti nel territorio? Non è indicato il massimo limite demografico che si intende imporre; e che, si spera, non sarà quello insensato di 700mila nuovi abitanti, indicato dall' assessore al Territorio. Non è tracciato uno schema complessivo della viabilità, sia esterna che interna, sia stradale che ferroviaria. E non è chiarito se il futuro trasporto urbano sarà sostenuto dalle auto private o dai mezzi pubblici. Nel primo caso, il meno auspicabile, si dovranno aumentare le infrastrutture stradali, oggi carenti; nel secondo si dovranno potenziare le linee pubbliche, oggi inadeguate (metropolitana, treni regionali, bus urbani ed extra-urbani). Tutto il Piano sembra concepito non per limitare l' edificazione urbana, nell' interesse degli abitanti, ma per favorirla, a beneficio degli imprenditori edili. Occorre riconoscere al Piano il merito di aver proposto una coraggiosa procedura volta ad ottenere la perequazione economica tra suoli edificabili e non edificabili. Tale perequazione tuttavia implica molte difficoltà giuridiche, finanziarie, contrattuali, che il Piano non sembra avvertire né tanto meno risolvere. Anche sotto questo aspetto, una delusione.

JACOPO GARDELLA


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In risposta al messaggio di Enrico Murtula inserito il 11 Set 2009 - 12:11
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