Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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IL LIBRO DEI SOGNI
La Giunta approva il Piano di governo del territorio e sogna la Milano –irrealizzabile- del 2030

Dieci linee di metropolitane entro il 2030, case per 300.000 nuovi milanesi, oltre 50 milioni di metri quadrati di verde, ovvero 30 metri quadrati per abitante, il doppio di quelli odierni.
È questo il libro dei sogni tratteggiato dal Piano di governo del territorio (Pgt) appena approvato dalla Giunta dopo quasi due anni di tira e molla all’interno della maggioranza e che dovrà comunque passare al vaglio del Consiglio comunale.
L’aula di Palazzo Marino dovrà procedere a tappe forzate poiché questo nuovo strumento urbanistico, previsto dalla legge regionale 12 del 2005, dovrà essere approvato entro marzo 2010 altrimenti il Pirellone provvederà all’istituzione di un commissario ad acta che esautorerebbe il Comune dalle sue potestà sull’urbanistica. Rischio troppo grosso per Palazzo Marino, visti la posta in palio e gli interessi in gioco.
Il Pgt dunque aspira a disegnare la città del futuro: cemento, verde e “densificazione dei servizi” secondo assi strategici decisi dall’Amministrazione mentre i privati si troveranno di fronte meno vincoli. I diritti volumetrici potranno essere scambiati e perequati –secondo una formula cara all’Assessore all’urbanistica, Carlo Masseroli– attraverso un’entità terza che potrebbe essere una sorta di borsa dei diritti di edificazione, della quale per il momento non si sono definiti né le caratteristiche, né i compiti e nemmeno la natura.
Intanto, però, il solco è tracciato e la cazzuola lo difende. Sfrondato delle promesse irrealizzabili e della retorica il Pgt costituisce la rivoluzione copernicana del cemento e segna l’inizio dell’età aurea della betoniera. Non ci sarà più bisogno di deroghe al piano regolatore, poiché non ci sarà nessun piano regolatore e se densificazione sarà, sarà quella del cemento. A caro prezzo, peraltro, sia per chi vorrà acquistarlo che per la qualità complessiva della città. Per gli altri, soluzioni come i  containers, come ha prospettato Masseroli per risolvere, ad esempio, il problema delle residenze per studenti, manco fossero terremotati.

Case vere a prezzi calmierati o a canoni ridotti? Promesse, come quelle del programma elettorale del Sindaco che prima delle elezioni del 2006 annuncio 45.000 alloggi. A quattro anni da allora siamo a 2500 compresi quelli in fase di realizzazione.

Lo stesso vale per il verde: il bilancio di metà mandato appena inviato alle famiglie milanesi parla di un milione di metri quadri in più nel corso degli ultimi tre anni; peccato che siano stati conteggiate come verde pubblico le aree agricole del Parco sud.

Infine, le 7 nuove linee della metropolitana nei prossimi vent’anni sono la pagina più onirica del libro dei sogni. Milano attende ancora lo sblocco dei finanziamenti per le linee 4 e 5. Il prolungamento della linea 3 fino ad Affori, atteso da quattro anni, verrà ultimato nella migliore delle ipotesi nel 2010. La linea 6, inserita nel dossier di candidatura per l’Expo è svanita nel nulla.
E per ognuna delle linee che già esistono o vedranno la luce nel prossimo decennio i progetti di prolungamento verso i comuni dell’hinterland rimarranno sulla carta, anche se questo sarebbe lo strumento più efficace per ridurre il traffico privato che ogni giorno invade Milano.


Beniamino Piantieri