.: Discussione: Via Santander: scoperta una discarica di amianto

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Roberto Acerboni

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Inserito da Roberto Acerboni il 15 Set 2009 - 14:23
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Oltre alle giuste interrogazioni sulla situazioni d’emergenza per il ritrovamento di discariche d’amianto in città è necessario mettere le Istituzioni e tutti gli Enti preposti di fronte alle loro responsabilità nel contrasto efficace e concreto rispetto ai rischi che la presenza d’amianto comporta, con la scia di drammi e di morte che questa sostanza ha comportato  soprattutto quando ancora in produzione ed uso, ma non solo.
Già dai primi anni 90, dopo la messa al bando della sostanza, sono iniziati i primi provvedimenti legislativi per tutelare la salute pubblica dalla sua presenza diffusa sul territorio. Ma si è dovuto aspettare sino al 2003 per arrivare alla legge Regionale n. 17, il piano regionale per l’informazione, la prevenzione e la bonifica e la conferenza nazionale relativa che ha prescritto l’obbiettivo  di eliminare l’amianto in 10 anni.
In realtà poco o nulla è stato fatto in questi anni e di quel poco che si è fatto non è stato dato alcun adeguato riscontro alla cittadinanza ed al Decentramento, nelle più elementari regole della trasparenza amministrativa e della partecipazione.
Gran parte delle decine di migliaia di case d’edilizia popolare sono state costruite con ampio uso di amianto, così come è grande la sua presenza nelle vastissime aree da decenni dimesse ed abbandonate, così come negli innumerevoli capannoni di piccole industrie ed artigianato.
Quando i cittadini hanno sollevato il problema, spesso i sopraluoghi degli enti preposti hanno minimizzato i rischi constatando l’assenza di dispersione di fibre e suggerendone il trattamento isolante e coprente. Come è possibile che costruzioni, in economia, risalenti a diversi decenni fa non abbiano subito un pericoloso processo d’usura? Basta una superficiale visione di questi palazzi o la visita delle cantine delle case popolari con le tubazioni del riscaldamento o le  coperture, per constatare queste errate conclusioni. Ci sono situazioni come le case di via Feltrinelli dove si trascinano vertenze dei comitati da quasi venti anni,    con molti ammalati ed alcuni morti per la stessa causa, che ancora oggi sono ben lontane dal essere risolte. Per tutti gli altri casi, ci si limita ad impegni o comunicati stampa, buoni per arginare gli allarmi, ma senza reali azioni successive, come testimonia l’assoluta mancanza di dati divulgati da Comune, Aler ecc. su quanto fatto od in programma.
Il 2013 si sta avvicinando, non con il pericolo di essere sforato nell’obbiettivo, ma come drammatica, tragica beffa.
Per questo è necessario portare avanti la mobilitazione in questo senso da parte, dell’Associazione italiana esposti all’amianto,  dei Comitati di residenti esistenti in città, che recentemente hanno anche presentato un esposto alla Magistratura,   ed al tempo stesso pretendere dal Decentramento un coerente comportamento di rappresentanza degli interessi e della tutela dei cittadini.
In questo senso abbiamo presentato l’allegata interrogazione al Consiglio di Zona 6.
Roberto Acerboni, Capogruppo PR CdZ 6


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In risposta al messaggio di Angelo Valdameri inserito il 11 Set 2009 - 07:51
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