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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 7 Set 2009 - 09:17
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Da milano.corriere.it:

più posti auto del previsto, o posti auto edificati su un’area diversa da quella stabilita

Box «fuorilegge», arriva la sanatoria

Il Comune pronto a condonare quattro parcheggi sotterranei. «Precedente pericoloso»

MILANO - L’operazione del Comune è spiegata nell’intestazione del documento: «Parcheggio ogget­to di sanatoria». Segue elenco dei quattro box interrati «resi­denziali » che non rispettano le indicazioni del Piano urbano parcheggi (Pup) perché realiz­zati con «numero di posti au­to » superiore e su «un’area di­versa da quella prevista» (le va­rianti ai progetti sono sempre per eccesso). Accertate le incon­gruenze, l’assessorato ai Lavori pubblici ha chiesto all’Avvoca­tura un parere sulla possibilità di condonare gli autosilos di via Lucerna, via Riccione, via Valsesia Est e Ovest. Una rispo­sta positiva di massima è arriva­ta in un vertice tra assessori: ora va definito il passaggio am­ministrativo (in consiglio, in giunta o con atto dirigenziale). Insorge l’opposizione: «Perché i Comitati di vigilanza non si so­no accorti di nulla?». Il consi­gliere dei Verdi, Enrico Fedri­ghini, presenta oggi un’interro­gazione all’assessore Bruno Si­mini: «Un’eventuale procedura di condono o sanatoria costitui­sce un precedente in grado di incidere negativamente sulla credibilità e la sostanziale tra­sparenza » delle procedure. Dun­que? «Fermiamoci. E apriamo una commissione sui box». Allegato O della richiesta di sanatoria, sesta colonna. Titolo: «Coerenza con Pup della varian­te». È il nodo. La «coerenza» tra quanto stabilisce il Piano e le ca­ratteristiche modificate e ora definitive dell’autosilo.

Primo caso, via Lucerna: la superficie è passata da 2.605 a 3.369 metri quadri e i 174 parcheggi iniziali sono diventati 226, nonostante il documento d’inquadramento prevedeva un’area «meno este­sa» e 200 posti al massimo. Lo stesso discorso vale per i box in via Valsesia Est e Ovest (da 121 a 200, invece di 150) e via Riccione (da 98 a 238 posti grazie un ritocco della convenzione che ha concesso due piani in più). E la coerenza? «I dati di va­riante — si legge nel documen­to — sono coerenti con lo stu­dio aggiornato del fabbisogno di posti» fatto dall’Agenzia per la Mobilità. In tutti e quattro i casi. In sostanza, Milano ha più fame di box oggi rispetto al­l’epoca Albertini. È la tesi che giustifica il condono: i parcheg­gi sono più grandi del previsto, ma servono così. Il business dei box sotterra­nei (un giro d’affari da un mi­liardo e mezzo di euro per co­struire 60 mila posti auto) ven­ne sbloccato dall’ex sindaco e commissario straordinario Ga­briele Albertini.

La città è stata disseminata di crateri prima e di contenziosi poi: ci sono can­tieri che hanno danneggiato i palazzi, prezzi lievitati tra inizio e fine dei lavori, rogiti bloccati. Un caos edile e burocratico. Scoppiato nonostante ogni au­tosilo sia stato controllato da un Comitato di vigilanza com­posto da due dipendenti scelti dal Comune tra i tecnici del set­tore Parcheggi: indicati da Pa­lazzo Marino, sì, ma pagati «di­rettamente» dai costruttori, senza alcun filtro amministrati­vo. Il sistema delle verifiche ha funzionato così fino al dicem­bre 2006, quando la giunta Mo­ratti ha «sospeso» le nomine se­condo le regole di Albertini. Ora è arrivata un’altra stret­ta. Gli indirizzi per la nomina dei Comitati sono stati approva­ti in giunta il 31 luglio e la deli­bera risolve i «profili problema­tici» individuati nella preceden­te gestione: i nuovi componen­ti non saranno più scelti nel set­tore Parcheggi ma presi — a ro­tazione — tra tutti i dipendenti iscritti a un albo istituito nel set­tore Risorse umane; l’onorario non sarà versato dai concessio­nari nei conti in banca dei cu­stodi, ma transiterà prima nelle casse di Palazzo Marino (ecco­lo, il filtro). E, infine, il compen­so sarà «fisso e invariabile», cal­colato «al momento dell’affida­mento dell’incarico».

Viene pre­cisato perché ogni variante al progetto, in passato, faceva lie­vitare lo stipendio del controllo­re. Curioso, no? Un bonus per ogni box aggiunto. Sarà un ca­so, ma i posti sono aumentati. Conclude il consigliere Fedri­ghini: «La giunta faccia definiti­vamente chiarezza e pubblichi l’elenco del personale che ha fatto parte dei Comitati tra il 2001 e il 2006. Indichi emolu­menti, varianti approvate ed eventuali modifiche progettua­li non autorizzate».

Armando Stella
07 settembre 2009