.: Discussione: Congestion Charge

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Enrico Fedrighini

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Inserito da Enrico Fedrighini il 7 Set 2009 - 10:25
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Caro Alfredo,
senza pretendere di convincerti, cerco di approfondire le ragioni che, a mio avviso, portano la tua analisi sostanzialmente condivisibile a una conclusione secondo me sbagliata.
Sappiamo benissimo che la lotta allo smog (e al traffico) non è semplice ed è di lunga durata; e le condizioni meteoclimatiche incidono pesantemente sui valori di concentrazione media (giornaliera, mensile e annua) dei veleni. Milano non è Londra: proprio questa considerazione, utilizzata come scusa dai politici negli ultimi vent'anni (a livello cittadino e regionale) per non fare assolutamente nulla, dovrebbe al contrario spingere a prendere misure coraggiose, anche se magari impopolari (non c'è nessun provvedimento che possa godere del pieno e totale sostegno da parte di ogni singolo cittadino, ogni novità porta con sé cambiamenti). Ma cerchiamo di capirci: quando parliamo di abbattimento degli inquinanti (pm10) parliamo di emissioni primarie (allo scarico); e se in una città circolano meno veicoli inquinanti - come avviene da quando è stato introdotto Ecopass - è un beneficio per la salute di tutti.
Ovvio che serve un provvedimento rigoroso - lo ripeto da anni - perché non basta rinnovare il parco auto con veicoli più "puliti", ma occorre contestualmente ridurre il traffico - quindi avere un effetto anti-congestion, oltre che anti-pollution (il particolato sottile secondario, dovuto all'attrito delle gomme e dei freni dunque prodotto direttamente dal traffico, è nocivo quanto quello primario): e questo può essere raggiunto solo aumentando le classi tariffate.
Tu dici: facciamo pagare la stessa tariffa a tutti. Io dico di no: perché se tutti devono pagare (concordo), resta il fatto che un veicolo che emette maggiori sostanze inquinanti ha un costo sociale maggiore di uno a basse emissioni.
Non è una condanna o un giudizio morale: è un dato di fatto, tecnicamente e scientificamente verificato da studi epidemiologici pubblicati su riviste accreditate a livello internazionale. E come amministratore non posso affidarmi alla virtù e alle scelte etiche del cittadino, sperando che usi l'auto lo stretto indispensabile (non ho dubbi che tu sia un automobilista responsabile e consapevole, ma non è questo il punto): devo fare scelte che premino i comportamenti che vanno a beneficio della tutela della salute pubblica.

Il tuo giudizio negativo su Ecopass mi pare viziato all'origine da un dato di cui troppi critici non tengono conto: oggi Ecopass si applica ad appena il 16 per cento dei veicoli che entrano nei Bastioni. E' questo il vero problema e il nodo attorno al quale si gioca il futuro di un provvedimento che ha dimostrato di funzionare, ma che è dinamico e deve essere esteso nella sua applicazione. Non solo: Ecopass ha fatto da apripista ad altre politiche intelligenti: ad esempio Autolaghi farà pagare 50 centesimi anziché 1.50 euro il pedaggio a tutte le auto con almeno 4 persone a bordo.
Uso un tuo esempio per arrivare a conclusioni opposte: un SUV (che al varco Ecopass oggi paga 5 euro) porta 7 persone a bordo, più di un biposto Smart che però paga solo 2 euro al varco Ecopass.
A parte che di SUV a pieno carico ne vedo in giro pochi, in realtà se così avvenisse davvero sempre sarebbe il trionfo di Ecopass, perchè vorrebbe dire che abbiamo raggiunto un equilibrio tariffario tale da indurre 7 persone a condividere l'itinerario urbano a bordo di una sola auto (a questo punto non importa se diesel o benzina o metano).

Un ultimo chiarimento sulla tassa di possesso: la sua eliminazione e sostituzione con una tassa d'uso è esattamente quanto sostengo nella precedente mail. Mi sembrava di averlo spiegato in modo abbastanza netto.

Infine, nessun problema per le tue critiche ai Verdi. Io credo che i Verdi, come avviene nel resto d'Europa dove spesso sono forza anche di governo, non debbano avere come fine quello di assecondare posizioni facili, populiste e un po' demagogiche (a quale cittadino piace pagare un pedaggio urbano?), perché questo atteggiamento porta solo a riprodurre un ceto politico autoreferenziale ma non serve a risolvere i problemi concreti. Occorre studiare, informarsi, ragionare, discutere e poi decidere, anche se le scelte inizialmente non sono particolarmente popolari. So che questo chiede un normale cittadino a un normale amministratore.

Un caro saluto,
Enrico Fedrighini
In risposta al messaggio di Alfredo De Giorgi inserito il 4 Set 2009 - 17:04
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