La crisi economica e finanziaria  globale è come la cartina di tornasole rispetto ai veri  bisogni urbani per cui anche  l'Expò2015  si  è   indirizzata verso una maggiore  efficacia e qualità degli interventi. Da sempre i grandi eventi hanno comportato la realizzazione di opere  che, se pur terminate in tempo per l'occasione, poi si sono rivelate superflue  e onerose per la collettività  che le  deve gestire.  Ciò è stato  rilevato anche per lo Stadio di Pechino, dopo le Olimpiadi. Mi sembra che anche Milano abbia rinunciato alla costruzione di alcuni  grattacieli.  Ciò  sarebbe una vera svolta, perché  lo spazio libero nelle città, densamente abitate, costituisce  la vera ricchezza per il  futuro. Inoltre, se tutto si concentrasse su Milano, sarebbe del tutto inutile la istituzione dell'Area Metropolitana.

PS. Saluti a  Oliverio Gentile e bentornato dalle vacanze infuocate.