.: Discussione: INNSE: irresponsabile chi lavora per chiuderla. 4 operai su 1 gru

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 7 Ago 2009 - 10:44
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Per opportuno aggiornamento Vi inoltro il comunicato stampa che è stato emesso da un gruppo di cittadini di zona 3 e anche a nome del Comitato Pru Rubattino.

Personalmente sottoscrivo il comunicato sia come componente del comitato, sia come residente del quartiere, sia come lavoratrice, sia come consigliera di zona 3.

Invito chiunque ne condivida il contenuto a darne la più ampia diffusione. Grazie


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COMUNICATO di cittadini della zona e del COMITATO PRU RUBATTNO:

Nell’esprimere la nostra solidarietà agli operai dell’INNSE evidenziamo che gli interessi dei cittadini del quartiere vanno di pari passo con quelli dei lavoratori.

Per questo chiediamo la piena realizzazione del PRU (programma di riqualificazione urbana) che prevede insieme al completamento dei servizi per i cittadini anche il mantenimento dell’INNSE, un’attività produttiva non inquinante che rappresenta una eccellenza nella storia industriale della nostra Città.

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Qui di seguito le ultime notizie, di ieri pomeriggio.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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Svolta alla Innse, c'è una proposta per stabilimento e macchinari

"E' stata depositata una proposta di interesse per i capannoni e i macchinari della Innse Presse di Milano, la proposta firmata è stata fatta alla Aedes, l'azienda proprietaria dei terreni su cui sorge la fabbrica metalmeccanica" è quanto ha affermato il segretario generale della Fiom Gianni Rinaldini spiegando che la Aedes ha emesso un comunicato in cui spiega che esiste "una proposta ufficiale di acquisizione dello stabilimento". Ma il presidente della provincia di Milano Podestà l'ha definita "mal presentata". Gianni Rinaldini però non ci sta. "Riconfermo che il piano industriale per un'ipotesi di acquisizione è stato presentato, da un gruppo legato a un consorzio che noi conosciamo, a tutte le Istituzioni, ma allo stato attuale dalle Istituzioni non abbiamo avuto alcun riscontro positivo nè una convocazione", ha affermato il segretario generale della Fiom-Cgil parlando di fronte ai cancelli della Innse Presse di Milano.
Il leader sindacale ha attaccato il presidente della Provincia di Milano che ai microfoni della Rai aveva parlato di star ancora lavorando al piano di ricollocazione di una parte degli operai Innse. "La risposta di Podestà è stata inaccettabile, non stiamo parlando di ricollocazione che non ci interessa, ma di un'ipotesi di rilancio. Domani decideremo nuove iniziative" ha annunciato Rinaldini confermando che i cinque sul carroponte "hanno deciso di rimanere lì con assoluta determinazione".
L'annuncio - "Questa proposta - ha detto ancora il leader Fiom - lascia intatti i livelli occupazionali, richiede ora tutto il tempo necessario, ora ci sono tutte le condizioni perchè il prefetto blocchi la decisione di smantellare le macchine". Rinaldini non ha voluto fare il nome dell'acquirente ma ha spiegato che della proposta di acquisto sono già state informate tutte le istituzioni locali e la Prefettura, oltre che Gianni Letta per quanto riguarda la Presidenza del Consiglio.
Gli operai resistono - Intanto i gruisti, che da oltre due giorni si trovano su un carroponte a oltre 12 metri di altezza, continuano la loro protesta pacifica e precisano di non voler scendere "fino a quando non ci saranno novità precise sulla ripresa dello stabilimento e garanzie per i lavoratori".
L'Idv: stop allo smantellamento - "Per quanto riguarda l'Innse di Milano - afferma in una nota il responsabile Welfare e Lavoro dell'Idv, Maurizio Zipponi - esiste una proposta industriale per permettere all'azienda di continuare la sua attività. Tale proposta si sta verificando in queste ore".
"Il Governo e la presidenza del Consiglio - continua Zipponi - devono bloccare subito l'azione di smantellamento dell'azienda.
Lo stabilimento della Innse di Milano deve essere difeso dalla speculazione edilizia".
Barbato chiede di vedere gli operai, questore nega l'autorizzazione - Oggi, prima dell'annuncio di Rinaldini, in via Rubattino è arrivato Francesco Barbato, dell'Idv, che in qualità di parlamentare ha chiesto di poter entrare per verificare le condizioni di salute degli operai ma, nel corso di una concitata telefonata, il questore di Milano, Vincenzo Indolfi, gli ha negato l'autorizzazione, e così il parlamentare è rimasto in strada. Per il terzo giorno consecutivo al presidio è presente anche Marco Ferrando, portavoce nazionale del Partito comunista dei lavoratori.
06 agosto 2009- redazione Tiscali
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Un'altra notte a venti metri d'altezza per i cinque operai della fabbrica
"Si dorme male e ci sono le zanzare, ma non molliamo"

Innse, a oltranza sul carro ponte
Rinaldini: "C'è un compratore"

"Il Prefetto blocchi lo smantellamento dei macchinari"
di ILARIA CARRA


MILANO - Un'altra notte sul carro ponte a venti metri d'altezza per i cinque operai della Innse. Nessuno intende mollare, a maggiore ragione adesso che sul tavolo ci sarebbe una nuova proposta di acquisto dello stabilimento e dei macchinari.

Per telefono i cinque fanno sapere che lassù non è pericoloso, ma certo non è comodo: "Dormiamo male e solo a turno e c'è pieno di zanzare". E temono anche che qualcuno decida un atto di forza, di tirarli giù dalla grande struttura (come un terrazzo mobile, giallo e dotato di parapetti che attraversa tutto il capannone) per chiudere una vicenda che sta diventando un simbolo della crisi. Nel frattempo il segretario della Fiom Gianni Rinaldini apre uno spiraglio di speranza "la situazione è in movimento, e potrebbero esserci novita' positive nelle prossime ore". Secondo Rinaldini esiste una proposta, giunta da una societa' di cui non ha voluto dire il nome, che comprende l'acquisto dei macchinari (che però sono già stati venduti) e il mantenimento del livello occupazionale. Non esistono piu', secondo il segretario della Fiom, le condizioni con cui il Prefetto giustificava lo smantellamento dei macchinari. "Alla luce di questa novita' - aggiuge Rinaldini - chiediamo che si blocchi l'operazione".

Quel che appare certo è che la determinazione degli operai resta intatta. "Non ci prenderanno per stanchezza - fanno sapere collegati via telefono - reagiremo e cercheremo di modificare la situazione. Non stiamo fermi ad aspettare che qualcuno ci dica qualcosa che non ci dice e stiamo ragionando su eventuali altre, eclatanti, azioni simboliche". Una determinazione che non è scalfita neanche dalle loro condizioni personali: "Siamo sporchi da fare schifo perchè da tre giorni non ci laviamo, siamo in uno spazio stretto pieno di olio e di grasso dei macchinari, siamo una zattera a venti metri di altezza e distaccati dalla concretezza. Siamo sotto il tetto: fa caldo per tutto il giorno tranne che tra le 4 e le 5 del mattino quando arriva un po' di freddo".

Riguardo alla possibilità di scendere dalla gru i cinque lavoratori non hanno esitazioni: "L'unica condizione per scendere è una risposta positiva alle richieste che abbiamo fatto". Mentre risuonano ancora le parole del proprietario della fabbrica, Silvano Genta, che taglia corto: "Con voi non tratto".
(6 agosto 2009) Repubblica.it

In risposta al messaggio di Antonella Fachin inserito il 4 Ago 2009 - 15:11
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