.: Discussione: Italia Nostra lascia il Parco delle Cave

Opzioni visualizzazione messaggi

Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:

Marco Righini

:Info Messaggio:
Punteggio: 5
Num.Votanti: 1
Quanto condividi questo messaggio?





Inserito da Marco Righini il 7 Lug 2009 - 16:48
accedi per inviare commenti

Inserisco il comunicato del CSA (Comitato Salvaguardia Ambiente Zona 7), inviato in  data odierna:
al Sindaco del Comune di Milano dr. Letizia Moratti;
al Vicesindaco del Comune di Milano on. Riccardo De Corato;
al Presidente del Consiglio Comunale dr. Manfredi Palmeri;
ai capi gruppo consiliari del Comune di Milano.


Inserisco inoltre un nota di precisazione da parte dell'avv. Luigi Santambrogio, già assessore a Parchi e Giardini del Comune di Milano dal 1994 al 1997.


MR


L'associazione Italia Nostra lascerà a fine anno la gestione del Parco delle Cave.


Italia Nostra rinuncia al Parco delle Cave, gioiello verde milanese tra i rioni di Baggio, Quarto Cagnino e Quinto Romano, dopo averlo gestito per oltre un decennio.

Italia Nostra, con una lettera inviata al Sindaco di Milano, Letizia Moratti, recede dal contratto di collaborazione, rinnovato col Comune due anni fa, per i seguenti motivi, emersi dalla conferenza stampa del 1° luglio:



1) la mancanza di una visione globale del Parco, completato solo per il 40 per cento;

2) il congelamento di tutti i progetti presentati da Italia Nostra negli ultimi tre anni;

3) la "sindrome della riunione di condominio" di tante associazioni, che ragionano senza una visione globale;

4) la disattenzione del Comune, che negli ultimi due anni ha favorito un clima di litigiosità;

5) l'eccessiva burocrazia dell'ultimo contratto di collaborazione, siglato due anni fa.


La storia.


Esiste una rara pubblicazione, ovvero la raccolta degli atti del convegno del febbraio 1995 "Il Parco delle Cave. Parco di Milano", che documenta il comprensorio in quella data. Il Parco delle Cave esisteva, sullacarta, dal 1975, quando associazioni come "U.P. Aurora" e "Il Bersagliere" avevano ripulito le cave di sabbia in abbandono (e in alcuni casi ridotte a discariche), per trasformarle in laghetti adatti all’attività della pesca sportiva.


Il Comune di Milano aveva incaricato gli architetti Lodola e Reggio di elaborare il progetto del nuovo Parco: tra piano particolareggiato, progetto esecutivo e successivi appalti, i lavori erano partiti solo nel 1993 con i primi due lotti nell’area Caldera. A quel punto i cittadini ebbero l'amara sorpresa di constatare che i molti soldi (ben 4 miliardi di lire) erano stati spesi per costruire piste d'asfalto (occupate abusivamente da accampamenti di nomadi) e canali in cemento armato, rovinando così un antico paesaggio rurale. I comitati di zona riuscirono a fermare in tempo il costoso progetto, espressione del vecchio concetto di giardino pubblico, povero e uniforme, moltiplicato su una grande area. In altre regioni d’Europa, soprattutto nell’area mitteleuropea, prevaleva invece la visione che il verde pubblico fosse ideato in armonia tra le aree di natura e quelle destinate ai vari usi ludico-sportivi, agli orti urbani e ai campi agricoli, in cui la presenza stessa delle aziende agricole fosse valorizzata.


La svolta venne proprio con la convenzione stipulata nel 1997 dalla Giunta Formentini al CFU-Italia Nostra. L'assessore Luigi Santambrogio si convinse della validità della proposta di questa Associazione, che progettava e articolava il verde senza cementificare, sull'esempio del contiguo Boscoincittà.


Subito dopo la firma della convenzione, al degrado ambientale, si aggiunse anche l'incubo dello spaccio di droga. Fu proprio allora che il CFU-Italia Nostra coordinò una straordinaria convergenza di autorità istituzionali, associazioni locali e cittadini stessi, al fine di bonificare e progettare il più bel parco urbano milanese: un polmone verde inserito nel tessuto urbano.


Una modalità di lavoro con la cittadinanza e una progettualità che ottennero il riconoscimento di “Tesoro del Mondo”, conferito dalla “Federazione Mondiale Associazioni Club UNESCO” durante il suo 6° Congresso tenutosi a Cipro nel 2003.


Con le giunte Albertini, sotto la guida dell'assessore Riccardo De Corato, continuarono gli investimenti nella progettualità e gli espropri per l'acquisizione pubblica dell'area.


Purtroppo l’unità di intenti delle associazioni locali, riunite nel Comitato di Salvaguardia del Parco delleCave (che ebbe il culmine in occasione della memorabile festa di inaugurazione del 2 giugno 2002) cominciò a essere insidiata da divisioni e contrapposizioni, che avrebbero portato al frazionamento delle competenze ad alcune associazioni stanziali.



Nel 2007, la nuova giunta Moratti e l'assessore Maurizio Cadeo decisero il ridimensionamento del ruolo del CFU-Italia Nostra, limitato in pratica all'ordinaria manutenzione del Parco, in base a un contratto di collaborazione (e non più di concessione) con il Comune di Milano.


Una situazione che, in parallelo, vedeva sorgere un colosso di cemento, il PII Parco delle Cave, incuneato tra le aree più preziose del Parco, con il colpevole silenzio di chi aveva il dovere morale di salvaguardarne il paesaggio, i percorsi storici e gli habitat.


Le prospettive future.


Riteniamo che l’addio annunciato da Italia Nostra al Parco delle Cave, perla ambientale milanese, destabilizzi tutto lo scacchiere ad ovest di Milano, nella delicata fase dei percorsi EXPO 2015, lasciando sguarnito il fragilissimo ecosistema delle residue aree verdi nella metropoli. Borghi storici, territori agresti e cascine di antichissima data, senza un presidio culturale permanente, corrono rischi irreversibili.


In una metropoli ai vertici europei dell'inquinamento, i cui cittadini sono costretti alla protesta impotente contro la continua erosione degli spazi verdi nei quartieri, il Parco delle Cave è un’incredibile oasi di natura e cultura, presidiata e curata con attenzione, e con una straordinaria partecipazione civica alla costruzione del verde.


Italia Nostra meriterebbe per questo l'Ambrogino d'Oro, piuttosto che una situazione da 'mobbing' persistente dal 2007, che induce a sospettare la pressione di forti interessi imprenditoriali sulla zona.


Le nostre richieste.


Per questi motivi, nell'esprimere la nostra solidarietà e sostegno a Italia Nostra, in piena condivisione delle gravi ragioni che l'hanno portata a questa decisione, chiediamo al Sindaco di Milano, dott. Letizia Moratti il suo autorevole intervento:

1. affinché l'assessore Maurizio Cadeo riveda le sue posizioni, molto drastiche nei confronti di Italia Nostra, predisponendo le condizioni che consentano ad Italia Nostra di svolgere il suo compito con la professionalità e la competenza che le sono universalmente accreditate;



2. per il completamento del Parco delle Cave. Italia Nostra ha elaborato progetti presentati al Comune e inspiegabilmente fermi (che possono essere visionati sul sito dell’Associazione http://www.cfu.sperimentilab.com/images/parcodellecave/book%20a3.pdf ).


Progetti che, se realizzati, arricchiranno il territorio di esperienze e scambi culturali a diversi livelli;


3. impegnandosi in prima persona affinché il territorio non precipiti nel caos, nelle intrusioni illecite e negli abusivismi, come già visto negli anni precedenti alla convenzione stipulata dal Comune di Milano con Italia Nostra (1997) e al conseguente presidio della grande area verde.


Comitato Salvaguardia Ambiente Zona 7

Scarica la lettera protocollata a Palazzo Marino





Nota di Luigi Santambrogio.

Solo ora ho ricevuto il testo del vostro comunicato stampa e purtroppo mi trovo costretto a precisare quanto segue:


1) la convenzione siglata nell'aprile del 1997 tra il Comune di Milano e Italia Nostra non fu una improvvisa conversione sulla via di Damasco ma la felice conclusione di un lungo lavoro, iniziato nel maggio del 1994, dall'Amministrazione del Sindaco Formentini che operò sempre per consentire fattiva e serena collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti tra i quali il Consiglio comunale, Consiglio di Zona, Italia Nostra e associazioni con il comune obiettivo di progettare ed articolare il verde sull'esempio del contiguo Bosco in Città;


2) l'opera iniziata nel 1994 dall'Amministrazione comunale traduceva coerentemente nei fatti quanto proposto dalla Lega Nord alla cittadinanza milanese nel programma elettorale per le comunali del giugno del 1993 che vedeva nel Bosco in Città di Italia Nostra un'esperienza positiva per Milano.


Cordiali saluti


Luigi Santambrogio

In risposta al messaggio di Corrado Angione inserito il 2 Lug 2009 - 10:59
[ risposta precedente] [ torna al messaggio] [risposta successiva ]
[Torna alla lista dei messaggi]