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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Mercoledì, 1 Luglio, 2009 - 13:45

Aggressione transfobica a Bologna: occorre denunciare

Un'altra aggressione ai danni di un trans a Bologna. Si ripetono da diversi mesi a questa parte fatti di violenza contro coloro che vengono definiti "diversi", perchè omosessuali, perchè transessuali, transgender. O semplicemente perchè vogliono come tutte e tutti noi rivendicare il diritto di esprimere liberamente la propria personalità, autodeterminandosi, autoaffermando il proprio diritto di vivere dignitosamente. Non possiamo nascondere che questo intollerabile esponenziale aumento di persecuzione nei confronti di componenti della comunità glbtqi sia dovuto alla totale assenza di risposte positive da parte delle istituzioni. Un responsabile del pride di Genova ha affermato che ha dovuto abbandonare il CDU nel momento in cui aveva fatto coming out sostenendo con posizioni poltiiche inequivocabili e coerenti la realizzazione della manifestazione nazionale a Genova. Prima era "tollerato" perchè silente, perchè all'oscuro, non poteva esprimere liberamente il proprio orientamento.
Omofobia è generata da dichiarazioni violente di alcuni esponenti del centrodestra, che attaccano verbalmente e offendono la dignità di persone che vogliono vivere libere la propria sessualità, riconoscendosi nella comunità di diritti civili e sociali riconosciuti a tutte e a tutti secondo la legge Costituzionale.

Riporto il comunicato stampa di Arcigay e di Arcilesbica sui fatti di Bologna, unendomi nell'esprimere la solidarietà alle amiche transgender, soggetti passivi di un atto ignobile e barbaro di due criminali passanti.

Spero che le autorità procedano nel perseguire i responsabili di questo vile atto di intolleranza.

Chiediamo alle Istituzioni di condannare questo atto violento e riaffermiamo con forza la nostra volontà di raggiungere l’uguaglianza
L’atto intollerabile della notte scorse evidenzia come sia forte lo stigma nei confronti delle persone transessuali: è evidente che lo scopo di aggressioni come queste sia annientare la dignità della persona.

Le persone transessuali si confrontano ogni giorno con questo stigma e proprio per questo grande è la difficoltà di trovare un lavoro “diurno” e dignitoso.
Con rammarico ricordiamo che qualche giorno fa, da un settimanale cattolico, è stata lanciata una offensiva contro lo “zerovirgola” rappresentato proprio dai transessuali. Il periodico in questione si dichiarava indignato per la decisione della regione che per una campagna celebrativa dei 60 anni della Costituzione aveva scelto un filmato che rappresentava un sereno colloquio di lavoro diuna persona transessuale, come esempio dei valori che l’articolo 3 della Costituzione sostiene, evidenziando quindi il carattere inclusivo della nostra Carta costituzionale..
Proprio per l’inclusione e contro l’oppressione il 28 giugno di 40 anni fa la comunità LGBT newyorkese si ribellò ai vessanti e violenti controlli di polizia dando inzio al movimento per i diritti civili. Oggi ci ribelliamo al gesto di questi balordi e vogliamo riaffermare con forza il nostro Orgoglio e con altrettanta forza la nostra volontà di raggiungere la piena uguaglianza e dignità di tutte le persone senza distinzione di genere o orientamento sessuale.
Alle due amiche transessuali va tutta la nostra solidarietà, il gesto violento che hanno subito è di chiara matrice transfobica: chiediamo alle istituzioni di riconoscerlo e di condannarlo come tale, e alle forze dell’ordine di fare chiarezza sulla natura dell’atto.

Elisa Manici, presidente ArciLesbica Bologna
Emiliano Zaino, presidente Arcigay Il Cassero