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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Mercoledì, 17 Giugno, 2009 - 16:16

In Via Sammartini altre violenze omofobiche

Via Sammartini viene denominata la Gay Street di Milano. Diversi locali gay e gay friendly si trovano in questa parte della città, affiancante sul lato destro la Stazione Centrale, sottoposta da tempo a un progetto complessivo di riqualificazione. Sono luoghi di aggregazione frequentati e spesso spazi di espressione del movimento, con iniziative, eventi, attività. Da qualche sera a questa parte sassi vengono lanciati per mano di sconosciuti contro le macchine posteggiate e, l'altra sera, come denuncia Felix Cossolo proprietario dell'After Line, si è rischiato di vedere avventori e frequentatori clienti del locale feriti da tale atto violento e ignobile.
Da troppo tempo ormai si registrano azioni violente, omofobiche, di intolleranza e di persecuzioni nei confronti della comunità glbtq, tanto da rendere tra poco difficile la frequentazione di spazi dove incontrarsi e dialogare. E' un indice allarmante anche in riferimento a diverse vessazioni a cui è stata sottoposta una coppia che, passeggiando per Corso Vittorio Emanuele, accettando un volantino distribuito da un ragazzo del gazebo del PdL, è stata aggredita verbalmente e fisicamente in quanto uno dei due ha per errore lasciato cadere il volantino stesso. Ricordiamo qualche mese fa la sede dell'Arcigay essere stata coperta da scritte di natura omofobica.
Il clima è allarmante e richiederebbe in uno stato di diritto l'istituzione un provvedimento finalizzato a reprimere e a prevenire simili atti efferati e persecutori. La situazione complessiva, però, non rende facile il raggiungimento di questo, date dichiarazioni che si sono susseguite da parte di rappresentanti in sede regionale che, tramite il loro atteggiamento, hanno alimentato e "legittimato" qualsiasi comportamento di violenza contro omosessuali, transessuali, transgender.
In alcuni stati e città europee, ricordo Stoccolma e Londra, è stata istituita una sezione della Polizia di Stato finalizzata alla repressione e alla perseguibilità di comportamenti omofobici contro la comunità glbtq. In Italia da tempo le organizzazioni per i diritti degli appartenenti alla comunità glbtq, in primis Arcigay Nazionale, chiede al ministero degli Interni un simile provvedimento, senza alcun risultato finora ottenuto, nè risposta. E' importante la richiesta espressa dal Presidente Nazionale Arcigay, Aurelio Mancuso, di incontrare il Ministro degli Interni per chiedere misure adeguate a reprimere, denunciare e perseguire episodi di questo genere, intollerabili e irricevibili in uno stato di diritto. Attendiamo risposte onde evitare che la situazione degeneri in un'assuefazione di fatto e in un'accettazione inconsapevole di simili violenze ed efferatezze barbare.
Il Comune di Milano non può rimanere inerte difronte a un'escalation preoccupante di questa portata, che rende la nostra città un luogo impervio per chi esprime una propria diversità, portandola decisamente fuori da ogni contesto civile e culturale europeo. Deve l'amministrazione disporre misure e provvedimenti che aiutino e sostengano psicologicamente e giuridicamente le vittime di comportamenti omofobici, nonchè prevengano con maggiori controlli da parte della Polizia Municipale, radicati sul territorio e capillarmente distribuiti, atti di tale portata. Il Comune di Milano parla di sicurezza come priorità della propria azione amministrativa: mi chiedo se alcuni debbano essere più sicuri di altri, o se tali atti debbano essere liquidati come secondari rispetto ad altri, su cui strumentalmente si costruiscono campagne elettorali populistiche.

Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - GRUPPO LA SINISTRA
Consiglio di Zona 4 Milano