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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 3 Giu 2009 - 09:09
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Da milano.corriere.it:

La polemica

Expo, Moratti: la Provincia non aiuta

L’accusa al vertice Bie di Parigi: se cambia il presidente non ci saranno più problemi

PARIGI — Un attacco fronta­le. A Filippo Penati, presidente uscente della Provincia. Il sinda­co Letizia Moratti è a Parigi in­sieme con l’amministratore dele­gato di Soge, Lucio Stanca. Ha appena concluso il suo interven­to all’assemblea generale del Bie, fornendo rassicurazioni e ot­tenendole. Ma l’aria è frizzante. Soprattutto alla luce del colpo di scena preparato con sapienza. La Moratti, a sorpresa, annun­cia ai 158 paesi del Bie la creazione di un comitato d’onore Expo che vede co­me presidente il premier Silvio Berlusconi accanto all’ex capo del governo Romano Prodi e all’ex mi­nistro degli Esteri, Massi­mo D’Alema. Come dire: si torna al vecchio gioco di squadra biparti­san che aveva portato Mila­no a conqui­stare l’Expo. Sembra un cambio di passo. Tutto alle spalle? Assolutamente no. Perché, a proposito di gioco di squadra, il sindaco vuole to­gliersi qualche sassolino dalle scarpe: «Continuo a meravigliar­mi di quello che dice Penati che mi accusa di non aver fatto gio­co di squadra. Vi do solo due nu­meri: il Comune, per Expo, ha fatto 55 missioni in 130 Paesi, la Provincia 5 in 10 Paesi. Non si può dire di aver fatto gioco di squadra quando non si è gioca­to come gli altri». Ma questo è solo l’antipasto.

Il sindaco-com­missario Expo entra anche nel «merito» delle missioni della Provincia. «C’era un solo Paese sul cui voto contavamo: Cuba. E ha votato contro Milano. Penati era convinto del buon esito, ma non ha portato a casa neanche quel voto». Conclusione secca: «Se cambierà il presidente della Provincia non ci saranno più problemi per l’Expo». La replica più dura arriva da Massimo D’Alema: «A Parigi non si fanno comizi. Se questo è un comitato elettorale della destra credo non sarò solo io ad avere problemi a restare». La Moratti invece non vede problemi all’interno della mag­gioranza. E la Lega? E Tremonti? «Il Governo ha fatto la cosa più importante di tutti: ha messo i soldi. Non mi sento di chieder­gli nulla di più». Anche Stan­ca punta il dito «sulle stru­mentalizzazioni da campa­gna elettorale». Ma è più ecumenico della Moratti: «Aspettiamo che passino questi giorni. Non dobbiamo prender­ci in giro, l’Expo è stato strumen­talizzato da una parte e dall’al­tra. Spero che dopo il voto non si usino più argomenti così bas­si e infimi come quello della se­de».

Ma, ieri è stato anche il mo­mento per fare il punto sullo sta­to dell’arte. Stanca ha fornito un cronoprogramma che ha come conclusione il mese di maggio del 2010, quando Milano dovrà tornare davanti al Bie con il ma­sterplan in mano per la registra­zione finale. Appuntamento fon­damentale. Entro la fine di lu­glio la consulta architettonica di­segnerà le linee guida del sito Expo. Tra ottobre e novembre bi­sognerà portare a casa l’accordo sulle aree di Pero-Rho, tra no­vembre e febbraio 2010 si darà via al concorso internazionale per la realizzazione del sito. So­lo, dopo aver portato a termine queste tappe bisognerà sottopor­si alla «registrazione». Sia la Moratti sia Stanca han­no confermato che il governo ha mantenuto l’impegno sui fon­di. Anzi, il sindaco si spinge a parlare del «cento per cento» dei finanziamenti nonostante il posticipo della linea 6 del me­trò. Parole che hanno rassicura­to i vertici del Bie. Dopo l’ammo­nimento dei giorni scorsi «pro­muovono » Milano: «La confer­ma dei fondi nonostante il terre­moto in Abruzzo — conclude il presidente del Bie Lafon — è la migliore testimonianza dell’im­pegno del governo italiano su Expo». Anche se la vera data cru­ciale per le sorti di Expo resta maggio 2010.

Maurizio Giannattasio
03 giugno 2009

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