.: Discussione: Stacchiamo Lambrate da Milano e mandiamo a casa gli amministratori

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Marco Morandi

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Inserito da Marco Morandi il 27 Ago 2009 - 11:53
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Visto che qualcuno sembra non voler proprio capire il problema, provo solo a postare (a beneficio degli altri) sul perchè una città deve avere i servizi distribuiti sul territorio.

LA CITTA' IN GENERALE


E' chiaro che in una piccola città la gente esce a piedi e si reca sul posto di lavoro, nei negozi, dal medico o in municipio. Le grandi città costituiscono ormai un microcosmo che si pongono tutte (da Berlino a Tokyo, da Los Angeles a Londra) il problema degli spostamenti interni e della distribuzione equilibrata dei servizi. E' chiaro che è sciocco pensare (come fa qualcuno) che sia un bene abitare tutti a 6 Km dal posto di lavoro, in quanto lo spostamento quotidiano è costoso in termini ambientali, di tempo perso, di costo dei trasporti, sia nella loro costruzione che esercizio.

Soprattutto, è un grave problema di qualità della vita; non riporto per brevità quanto incide il viaggio quotidiano abitazione/lavoro, ma sono statistiche facilmente reperibili. Tutte ore che si potrebbero dedicare alla cultura, alla famiglia, allo svago e che vengono sprecate per la cattiva distribuzione della città e (in subordine) della vischiosità del mercato immobiliare (se ci fosse facilità a traslocare uno potrebbe avvicinarsi)

C'è anche uno studio (si può trovarlo citato anche in rete) che dice che anche qualora venissero realizzate tutte le metro e tutti i progetti di trasporto milanesi, ci sarebbe comunque un debito di trasporto pubblico superiore a quello attuale. Quindi, parliamo di cose con cognizione di causa senza pensare che un tunnel o una MM possa risolvere il problema della distribuzione dei servizi.

Teniamo conto che anche dove ci sono dei servizi efficienti il trasporto costa molto in termini di vita. Se uno abita vicino a Dateo e deve andare a Certosa impiega 20 min di passante, ma deve andare alla stazione, aspettare il treno, poi dal treno deve andare al posto di lavoro, ecc. Non sono poche le persone che (vicine o lontane da un servizio di trasporto) impiegano oltre un'ora al giorno per questa cattiva distribuzione dei servizi, e non mancano molte persone che impiegano intorno alle due ore .
E' un problema che da oltre mezzo secolo si pongono tutte le grandi metropoli, evidentemente Milano temo che ricalchi (anzi, sta progettando) gli errori che sono stati fatti decenni fa a Parigi o a New York. Le premesse ci sono tutte; quando la Moratti dice che "vorrei una città...con case economiche come a Madrid", forse confonde i "desiderata" (chi non vorrebbe case economiche?) con una situazione specifica che si è rivelata un errore di valutazione perchè ci sono più case di quante non ne servono, e Madrid è in crisi immobiliare.

Allo stesso modo, una città equilibrata nella distribuzione tra servizi e abitazioni porta a una miglior qualità della vita: l'ideale sarebbe la città dove il posto di lavoro sia a meno di 1Km (lo si raggiunge -volendo- a piedi), ciascuno ha a portata di mano un negozio, un servizio, un ufficio pubblico, un ambulatorio...
E' chiaro che se poi uno sceglie di vivere in una grande città ha desideri/diritto a servizi anche al di fuori del quartiere (non si può immaginare una Scala di quartiere o una clinica specializzata per via) ed è qui che dovrebbe entrare in gioco la rete di trasporti pubblici. Quindi i trasporti pubblici in linea ideale dovrebbero servire per la quota specifica delle grande città e non per l’ordinaria necessità quotidiana

Una persona che vive in una città di grandi dimensioni dovrebbe poi avere anche la possibilità di dire; "io abito a città studi", io "abito vicino alla città della salute", vicino "alla fiera", ecc. differenziano in qualche modo i quartieri che (per i più, noto che ci sono eccezioni) quando sono stati fatti come son stati fatti fin'ora sono considerati fotocopie gli uni degli altri e del tutto anonimi. Anche qui c'è una grande letteratura, studi e materiale vario, di come questa mancanza di specificità e anonimato incida psicologicamente sugli abitanti di una città

Infine, vorrei citare alcuni esperimenti interessanti: il creare delle zone di attrazione, dei poli, in cui si è visto si creano delle sinergie anche al di fuori dell'orario di lavoro (se i ricercatori fossero concentrati in un quartiere avrebbero più possibilità di conoscenza reciproca e di creare un team affiatato, se ci fosse un quartiere di artisti questi potrebbero confrontarsi o stimolare la discussione anche al bar ecc. Questo concetto trae spunto dal fatto che alcuni dei fenomeni artistici, scientifici, ecc. sono stati prodotti là dove vi era un "tessuto" cittadino localizzato (es gli artisti di Montmartre dove frequentavano i più grandi artisti e dalla conoscenza reciproca derivava uno scambio di esperienze e un appoggio reciproco nei confronti della pubblicizzazione dei lavori...


In ogni caso, un modello di città con tutti i servizi concentrati su una sola fetta (la direttrice garibaldi-bovisa-rho pero) è un progetto che nessuna metropoli seria al mondo accetterebbe.

Non solo non si distribuiscono i servizi sul territorio, ma li si sposta prendendoli da altre parti e lasciando dei "buchi"

Questa tendenza mi pare una fissazione al limite del caso psichiatrico: oltre l'expo, milanocity, lo stadio (quello vecchio e quello in progetto, il centro congressi, la fiera interna e quella esterna, ecc. ecc) il Formigoni ci costruisce la nuova sede della regione, e la Moratti che fa? Cerca casa per il comune. A cosa pensa? A porta Vittoria (dove non si sa cosa faccia qell'area così pregiata) o al palazzo di giustizia che dovrebbe smobilitare? No, la cerca a garibaldi.
Allora –dico io- è una fissazione patologica.

Il progetto per il resto della città? Un milione e 200.000 mq da costruire con .... condomini, condomini, condomini.

Lo scalo Farini?
condomini.
Lo scalo Lambrate (sarebbe ottimo per l'expo, data la vicinanza col centro, con l'Idroscalo, con l'aeroporto di Linate, per la coincidenza del passante e della ferrovia)?
condomini.
L'area sopra i binari della Nord?
condomini.
La casema di via trentacoste? finalmente una botta di fantasia:
condomini.

Una vera follia, ripeto, si spinge verso un modello di città che sarebbe deriso in ognia ltra parte dle mondo.



LA ZONA 3


Per tornare allo squilibrio, abbiamo sotto gli occhi degli esempi milanesi: come l'area Bovisa/Greco-Pirelli che di giorno conta quasi 300.000 persone e la sera si riducono a 14.000, un flusso assurdo e che rende la città disumana. E' chiaro che anzichè quel che sta facendo il Politecnico (spostare nuovi corsi alal Bovisa) urge riequilibrate quest'area con unità abitative. Ed urge evitare di spogliare completamente altre aree (come la zona 3) per renderle più
evitare che altre aree (come la ZONA3) ora ricche di servizi risultino squilibrate verso le unità abitative nei confronti dei servizi.

La situazione mi pare drammatica: non mi risulta ci sia UNA SOLA ISTITUZIONE che non sia in fuga o in fase di riduzione nella zona 3.
1-la regione sposta le UNICHE due cliniche pubbliche di zona3
2-il Comune vuol chiudere la scuola di lingue
3-chiuso l'istituto di arti grafiche (perchè?? Non si fa più grafica???)
4-il politecnico sposta man mano i suoi corsi di laurea (uno anche l'anno prossimo)
5-l'università porta via una delle facoltà più grandi che possiede (veterinaria)

cosa altro c'è in zona 3?

Teniamo conto che lo spostamento di questa enorme quantità di servizi porterebbe a quasi un dimezzamento degli abitanti/frequentatori della zona 3 (varie decine di migliaia di persone), problema aggravato dal fatto che su questi abitanti si è ormai creato un terziario che si è commisurato su questo numero di abitanti/consumatori, e si vedrebbe una crisi generalizzata anche di questo settore.

Io più che denunciare questa assurdità non posso fare, è chiaro che chi può (per lo meno per chi capisce il problema) dovrebbe inventarsi qualche metodo di protesta, qualche provocazione (in questo senso ritengo geniale la minaccia di distaccare la zona 3 dal comune di milano

Nota storica = al contrario di quanti parlano senza sapere di cosa parlano, vorrei ribadire che il "mansus lambratis" di cui parla Plinio era un centro abitato molto più in basso di cio' che noi consideriamo oggi Lambrate, probabilmente in fondo a viale Argonne, addirittura viene ipotizzato che fosse il porto sul lambro da cui partivano le merci per la città di Milano. Il Barbarossa distrusse Milano e fece lambrate "borgo regio" . Lambrate ha dunque una storia millenaria e fu annessa forzatamente a Milano da un tempo che si misura in decenni. Tra l’altro la stazione di Lambrate (per la quale qualcuno confonde lambrate con quell’area) era in corrispondenza dell'attuale cavalcavia Buccari (l'edificio c'è ancora, tra questo e via S.Faustino), solo successivamente fu spostata dov'è ora.

E' chiaro che questo distacco può valore come provocazione, ma anche se andasse in porto, la possibilità di sostituire il consiglio di zona 3 in un consiglio comunale (e con l'importanza di un Sesto San Giovanni o una città con gli abitanti di Bergamo) forse non avrebbe grandi controindicazioni, magari ci sarebbe più attenzione ai problemi che si incontrano fuori l'uscio di casa, mentre la capigliatura (con quel che c'è dentro) della Moratti è tutta polarizzata a nord-ovest, per conto mio ci può restare incollata.

Su altre azioni la discussione è aperta, vorrei sottolineare che questo progetto disastroso di città è un problema ben più grave di altri (per legittimi) qui sollevati, e mi pare che i consiglieri di zona 3 dovrebbero dedicarci un po’ di tempo e di impegno…

Da parte mia ovviamente sono disposto a mettercela tutta, compreso il fatto di inventare nuove provocazioni come quella de cujus o di studiare qualche modo che (come propone giustamente  Alberto) possa contrastare quetso progetto che può 1-rovinare quanto di buono c'è oggi in zona 3 e (ancor peggio) 2-rovinare Milano intera

saluti

MM

"..Monatti avete ragione, l'untorello no, non può rovinare Milano, ma la Moratti, quella, chissà...(Lorenzo) -

In risposta al messaggio di Alberto Farina inserito il 21 Lug 2009 - 11:39
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