.: Discussione: METRO(BUFALE)WEB E CATTIVI AFFARI

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 30 Apr 2009 - 17:17
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Come al solito tra gli annunci e i fatti di questa amministrazione  c'è una bella differenza!

Ecco un altro esempio di inefficienza, ritardi ingiustificati, cattivo affare, denunciato dal notiziario ChiamaMilano di oggi 30 aprile 2009.... e i cittadini ne pagano le conseguenze... è ora che a pagare le inefficienze, le inerzie, i ritardi, i maggiori costi o i minori ricavi ecc. paghino i veri responsabili, dal punto di vista sia amministrativo/civilistico, sia politico

.... e il sindaco Brichetto Moratti sta a guardare ... le stelle?

Cordiali saluti
Antonella Fachin
Consigliera Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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METRO(BUFALE)WEB E CATTIVI AFFARI

Che ne è stato della fibra ottica gratis per i servizi istituzionali del Comune? E chi ha fatto davvero l’affare tra il Comune che ha venduto e gli acquirenti?

Vi ricordate Metroweb? Se ne è parlato molto tra il 2006 e il 2007, quando fu venduta ad un fondo inglese con la promessa che il Comune di Milano per 10 anni avrebbe avuto gratis il 15% di fibra ottica disponibile. Ce ne siamo occupati estesamente allora.
Ma si sa, il passare del tempo fa perdere la memoria, soprattutto in Italia: quindi facciamo un passo indietro.
Era il 2006 e Metroweb era la società a partecipazione comunale controllata da Aem che possedeva la rete a fibre ottiche.
Poi, nello stesso anno, la Giunta comunale ritenne una mossa astuta vendere la società, con la motivazione principale che la fibra ottica non era più un buon investimento in quanto tecnologia in disuso.
Così, nonostante le polemiche, Metroweb fu venduta al fondo inglese Stirling Square per 32 milioni di euro. Anzi, per la precisione a comprare Metroweb fu una newco (una nuova società creata ad hoc), la Burano spa, controllata al 23,53% da Aem e al 76,47% da Sccp fibre, holding lussemburghese partecipata da Stirling al 74%, ma anche da tre società offshore pressoché sconosciute (la 63 Charitable di Bermuda, Naikooks delle Isole Vergini e Merlin di Guernsey), ovvero tre veicoli societari con base nei paradisi fiscali.
Nel contratto che formalizzava la cessione di Metroweb a Stirling era previsto però un accordo secondo cui la fibra ottica di proprietà di Metroweb avrebbe dovuto essere resa disponibile al Comune di Milano (fermo in ogni caso che la gestione e la manutenzione della fibra medesima sarebbe rimasta di esclusiva competenza di Metroweb) nella misura massima del 15% del numero di fibre ottiche ad oggi disponibile”, e secondo cui il Comune di Milano, esclusivamente per scopi non di lucro, avrebbe beneficiato dell’utilizzo della fibra ottica di Metroweb ad uso gratuito nella misura massima sopra indicata per un periodo di 10 anni a decorrere dalla data di esecuzione.

A differenza di quanto qualcuno ha sostenuto, anche nei patti parasociali tra Aem e il Fondo inglese questa clausola è sempre esistita: il problema è che fino ad oggi non è mai stata firmata. Dal Comune di Milano.
Tuttavia, nel 2007, su domanda dei consiglieri d’opposizione, Zuccoli, Presidente di AEM e il Sindaco hanno confermato che l’impegno rimane. Ma resta un impegno virtuale: “Mi risulta che ad oggi la concessione del 15% di fibra gratis al Comune di Milano non sia mai stata firmata” ci ha confermato il Consigliere d’opposizione Basilio Rizzo.

Qualche tempo dopo, i nuovi azionisti privati di Metroweb –che oggi nell’area metropolitana di Milano gestisce una rete con 2.255 km di infrastrutture e 5.100 km di cavi, corrispondenti a circa 263.000 km di fibre ottiche– affittano la rete a Telecom Italia, che vuole portare la banda larga con 50 Mbit/s in 70.000 case e uffici milanesi in centro, e lo fanno per 50 milioni di euro.
Ma la fibra ottica non era commercialmente obsoleta e non più redditizia, come sosteneva il Comune nel 2006?
L’attuale presidente di Metroweb, Guido Manca, attribuisce il ritardo nella firma della convenzione alle recenti vicissitudini sui vertici del Comune: “La convenzione è già sul tavolo del Direttore Generale e noi siamo pronti anche tecnicamente: al più presto il Comune entrerà in possesso del 15% che gli spetta” ha detto, specificando che “è nostro interesse che questa tecnologia venga affidata al Comune, in modo da poter dimostrare alla città che la fibra ottica serve”.
Ma se serve, ed è redditizia, non era meglio tenersela?
Il Comune dalla cessione delle proprie quote di Metroweb incassò 32 milioni di euro, la nuova proprietà solo di affitto ad altri operatori ne ricava circa 3 milioni e mezzo all’anno.
Su questo punto però nessuna risposta   
Intanto però il prossimo 10 giugno il Comune organizzerà un evento dedicato alla fibra ottica, legato ad un concorso artistico per la decorazione dei chiusini metroweb. Tanto piacere. Ma la firma sarà arrivata per quella data?
A sentir loro sì: i due anni e mezzo di ritardo sono dovuti a questioni interne al Comune, e col nuovo Direttore Generale Giuseppe Sala (nominato lo scorso gennaio) tutto dovrebbe risolversi non nei prossimi mesi ma nelle prossime settimane.
Certo che due anni e mezzo per una firma sono tantini. Vediamo se questa volta, dopo aver concluso un pessimo affare, il Comune ce la farà ad ottenere, in clamoroso ritardo, quanto gli spetta.

Antiniska Pozzi