.: Discussione: Expo 2015 - Presidente Palmeri: "Istituita Commissione consiliare permanente"

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 16 Lug 2009 - 17:28
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Da milano.corriere.it:

la Moratti: giusto accelerare le procedure. Penati: niente scorciatoie

Ligresti: «Pool di magistrati per l’Expo»


Il costruttore: una commissione di garanzia sulle autorizzazioni per rispettare i tempi

MILANO — «Una commis­sione di garanzia composta da magistrati per garantire all’ini­zio le autorizzazioni, in modo da poter poi lavorare in pace». Milano e l’Expo. Milano e i can­tieri che faticano a partire, bloccati da mille lacci e altret­tanti laccioli. La proposta per arrivare in tempo all’appunta­mento del 2015 è di Salvatore Ligresti, l’imprenditore e fi­nanziere a capo del gruppo Fondiaria Sai. La corsa contro il tempo è anche una corsa contro la bu­rocrazia, i ricorsi, gli ostacoli. Ieri, l’inaugurazione di un tun­nel che collegherà il trafficatis­simo viale della Liberazione al­la stazione Garibaldi e sopra cui nascerà un enorme parco urbano. Un tunnel finito pri­ma del tempo. La consolazio­ne però rimane magra. «Sono sempre ottimista, ma quello che succede è sotto gli occhi di tutti, con tutte le difficoltà che ci sono, di approvazione, di leggi, di magistratura» scuo­te la testa Ligresti.

Una commissione di magi­­strati, allora, per garantire il ri­spetto dei tempi e lo snelli­mento è di iter e procedure. Il sindaco Letizia Moratti, senza entrare nel merito, si dice d’ac­cordo almeno con l’obiettivo di massima: «Se si trova una modalità che possa facilitare gli esiti delle gare ed evitare ri­corsi, io sono pienamente d’ac­cordo ». Il suo predecessore a Palazzo Marino, Gabriele Al­bertini, concorda sul fine, me­no sull’utilità del mezzo. Certo che ci sono i ricorsi, certo che c’è la magistratura ammini­­strativa. «Però da sindaco — ricorda — ero riuscito a ad ac­celerare le procedure. Prendia­mo le metrotranvie: furono re­alizzate nei tempi previsti gra­zie al fatto che ero commissa­rio straordinario al traffico. So­lo così è possibile mettersi al riparo dai ritardi burocratici e amministrativi. L’unica strada per arrivare all’Expo in tempo questa». «Il problema in Italia non so­no le troppe regole — assicura Onorio Rosati, segretario me­tropolitano della Cgil — ma che non vengano quasi mai fat­te rispettare». Filippo Penati, Pd, ex presidente della Provin­cia, sostiene che le responsabi­lità siano tutte politiche: «Biso­gna fare in tempi stretti la ri­forma delle procedure di gara e degli appalti. I ricorsi che ar­rivano dai comitati? Sono spes­so il segno di un mancato con­fronto con i cittadini e i resi­denti». E dunque: «Rimango contrario alle scorciatoie e alle soluzioni tecnocratiche».

Milano, Italia. Formigoni lo dice chiaramente: «Il proble­ma è di tutto il Paese. Abbia­mo tempi per la realizzazione delle opere tre o quattro volte più lunghi rispetto alla media europea. Il tema sollevato è proprio questo: rilanciare la modernizzazione italiana». La proposta di una commis­sione ad hoc composta da ma­gistrati? «Forse è un po’ trop­po audace», commenta Clau­dio De Albertis, il presidente di Assimpredil, l’associazione che riunisce i costruttori mila­nesi. «Ma il problema c’è, inu­tile negarlo. Perché la legisla­zione è estremamente com­plessa e le procedure spesso spaventose». Si torna al proble­ma di partenza: l’appuntamen­to del 2015 e il rischio di arri­vare tardi. Dice De Albertis: «Lo strumento giusto per Expo è una legge speciale».

Andrea Senesi
16 luglio 2009


In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 21 Apr 2009 - 21:30
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