.: Discussione: EDILIZIA in Zona 3: Tangenti sui loft

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 9 Apr 2009 - 14:43
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Ieri sul Corriere della Sera è apparso questo articolo (v. sotto).

Possibile che l'Amministrazione non riesca mai a monitorarare in via preventiva le aree più a rischio di corruttela e debba sempre e solo intervenire la Magistratura ... quando ormai "i buoi sono scappati dalla stalla", ossia quando le violazioni e gli abusi di ufficio sono già stati commessi?

Del resto, diciamocelo con franchezza,  il Comune, consentendo i cambi di destinazione d'uso e tollerando i "loft", di fatto ha creato -da anni!- aree grigie, in cui la discrezionalità dei funzionari comunali può fare la differenza.
Solo dove c'è, invece, trasparenza amministrativa, certezza nei tempi delle pratiche amministrative, nel rispetto dell'ordine cronologico di protocollo,da una parte, e chiarezza delle norme, ossia certezza del diritto, dall'altra, non c'è nessuna necessità di interpretazione amministrativa e quindi di discrezionalità da parte dei singoli funzionari e/o settori.
Solo in questo modo l'amministrazione può operare come centro di servizio e di controllo del rispetto delle norme e non come centro burocratico di potere amministrativo.
 
Da anni il centro sinistra in zona 3, che è all'opposizione e quindi purtroppo in minoranza (16 consiglieri su 41), ha sempre fortemente criticato -e anche votato contro- le innumerevoli domande di concessione edilizia (oggi "permesso di costruire")  relative a loft simulati, che in realtà mascheravano immobili residenziali veri e propri.

La magistratura ci sta dando ragione.

Cordiali saluti
Antonella Fachin
Consigliera Zona 3
Capogruppo  Uniti con Dario Fo per Milano

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A giudizio anche architetti e imprenditori
Tangenti per l' edilizia, in trenta a processo
Tangenti sui loft: a processo sei dipendenti del Comune
Il giudice dell' udienza preliminare Guido Salvini ha rinviato a giudizio la quasi totalità dei trenta personaggi - tra ex tecnici del settore edilizia del Comune di Milano, imprenditori, architetti e geometri - indagati per complessivi 67 capi di imputazione e accusati a vario titolo di corruzione, abuso d' ufficio e omissione in atti d' ufficio.
Secondo l' accusa, i dipendenti comunali avrebbero incassato tangenti per favorire pratiche edilizie e cambiare la destinazione d' uso degli immobili facendo così risparmiare alle società edili gran parte del pagamento degli oneri di costruzione.
Il processo inizierà il prossimo 18 giugno davanti ai giudici della Decima sezione penale del Tribunale di Milano. Tra gli imputati figurano i geometri Lucio Trombi e Michele Cavallari, all' epoca dei fatti contestati entrambi tecnici istruttori del Comune milanese.
Assieme agli altri dipendenti comunali, tra cui Luigi Diana e Stefano Bongini, Cavallari e Trombi avrebbero intascato denaro - a partire da poche centinaia di euro fino a duemila euro a pratica - per favorire gli abusi edilizi. In particolare, secondo quanto accertato dall' inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Grazia Colacicco, gli indagati si sarebbero occupati delle pratiche per il recupero abitativo di sottotetti e mansarde non a norma di legge. Rinviato a giudizio anche il professore Francesco Mauri.
Il Comune di Milano si è costituito parte civile durante preliminare. Tra i cantieri sotto accusa quello di via Cellini angolo via Marcona, sottoposto a sequestro fino a qualche giorno fa per un cambio di destinazione d' uso, e quello di via Watt, in cui sono stati venduti come abitazioni residenziali loft che sulla carta risultano invece essere semplici laboratori, per giunta realizzati nella cosiddetta zona «i» del piano regolatore, la zona industriale.
Assolto dal gup, sempre ieri pomeriggio, uno dei sette tecnici comunali, Gaetano Labonia, che aveva chiesto di essere giudicato con rito abbreviato; mentre è stato condannato con sentenza di patteggiamento uno degli architetti.
L' inchiesta era stata avviata agli inizi nel 2002 con l' arresto del tecnico comunale Vincenzo Iuliano, già giudicato e condannato in separata sedeMarsiglia Biagio
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(8 aprile 2009) - Corriere della Sera