.: Discussione: Maroni: sicurezza, esporteremo il modello-Milano in tutta Italia

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 15 Feb 2010 - 17:05
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Maroni è per la politica della tolleranza zero e del rispetto delle leggi.

Sono tante le leggi che le Forze dell'ordine (Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia di Stato) e le autorità di controllo e di vigilanza (ASL, VVF, Ispettorato del Lavoro, Polizia Annonaria ecc.) dovrebbero far rispettare:
NO al lavoro nero,
NO all'evasione di contributi previdenziali e versamenti INAIL,
NO all'evasione fiscale dei redditi di imprenditori e artigiani,
NO all'evasione degli affitti non dichiarati,
NO alla mancanza di programmazione e governo del territorio nel rilascio delle licenze commerciali, per una equa distribuzione delle attività su tutto il territorio cittadino,
NO alla mancanza di controlli igienico-sanitari sugli esercizi commerciali.


A tutto ciò aggiungo:
NO alle politiche "senza se e senza ma" sempre e solo nei confronti degli ultimi e di alcune categorie di persone: i rom, i mussulmani, gli stranieri ecc.
NO alle politiche di tolleranza verso i furbi, soprattutto se sono in colletto bianco (Milko Pennisi del PDL non è stato ancora cacciato via dal partito nonostante sia stato colto in flagranza di reato mentre si intascava 5.000 euro di tangente; e che dire del problema dei derivati, delle eccessive consulenze del sindaco Moratti eludendo le norme amministrative??),  
NO alla mancanza di politiche di socializzazione e di riqualificazione delle periferie, nelle quali non vi sono spazi civici, centri di aggregazione giovanile, centri multifunzionali per anziani e i pochi circoli sociali vengono "tormentati" da continui controlli nella speranza che chiudano, negando il loro ruolo fondamentale di presidio sociale! Ricordo che per riqualificare una periferia -come qualsiasi sociologo può confermare (v. facoltà di sociologia dell'Univ. degli Studi di Milano Bicocca) non basta costruire nuovi edifici, ma bisogna creare spazi e luoghi GRATUITI di socializzazione, perchè bisogna favorire la creazione del senso di comunità e di appartenza alla collettività.
No al taglio di sovvenzioni e aiuti alle associazioni che operano in periferia e che sopperiscono alle carenze del Comune  di Milano.

BASTA con questa politica che trasforma tutto in un problema di ordine pubblico da 20 anni a questa parte: i risultati negativi dimostrano l'inefficienza di questa politica dell'emergenza e della paura, che è servito solo poer far manbassa di voti.
Molti milanesi hanno votato per il pugno duro del centro-destra: complimenti! si sta andando di male in peggio!!! Si spinge verso lo scontro tra etnie, invece di promuovere una società multietnica accogliente e includente.

Sul caso di via Padova ecco i comunicati di alcune forze politiche. Spero vogliate leggerli e riflettere.

Cordiali saluti a tutti/e
Antonella Fachin
Consigliera di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
Facebook: Antonella Fachin

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Comunicato stampa di Vittorio Agnoletto


AGNOLETTO: «De Corato e la Lega: avvoltoi sul cadavere di un ventenne.

AVREBBERO DOVUTO ANDARE sì in via Padova ma per dimettersi».


Milano, 14 febbraio 2010 - «La visita di De Corato e di Boni oggi pomeriggio in via Padova – dichiara Vittorio Agnoletto, candidato presidente della Regione Lombardia per la Federazione della Sinistra - rappresenta bene la bassezza morale dei rappresentanti delle amministrazioni milanesi. Con un cadavere ancora caldo di un giovane ventenne in attesa di autopsia, si sono presentati in via Padova con l’intento di esacerbare gli animi, di istigare gli uni contro gli altri italiani e immigrati, pronti a cavalcare l’esasperazione per raccogliere qualche voto in più.

Si sono comportati come veri e propri imprenditori della paura.

Quello che è accaduto ieri in via Padova è il risultato di quanto da tempo viene denunciato quasi quotidianamente dal cardinale Tettamanzi: l’assenza di qualunque politica di accoglienza e di integrazione verso gli immigrati. Proprio per aver denunciato questa situazione il cardinale è stato più volte attaccato violentemente e ripetutamente dalla Lega.

L’assenza di politiche d’integrazione guidate e pianificate è l’altra faccia di scelte speculative che hanno reso invivibili interi quartieri della città abbandonati a se stessi, dove vivono i milanesi più poveri e si concentrano gli immigrati, mentre la giunta milanese si è concentrata solo sul centro di Milano da trasformare in un salotto e sull’Expo; e quella lombarda sulla costruzione di una reggia per il governatore Formigoni, costata 500 milioni sottratti alle case popolari e con tanto di eliporto. Questa politica urbanistica ha prodotto ghetti dove decine e decine di persone vivono ammassate in condizioni indecenti senza igiene e sicurezza, dove chi gestisce il traffico di droga ha facilità a reclutare manodopera e a nascondersi, dove proprietari di casa senza scrupoli affittano monolocali fatiscenti per diverse migliaia di euro. Quanto accaduto domenica rappresenta il fallimento totale delle politiche della giunta comunale e regionale.

Boni e De Corato avrebbero dovuto presentarsi oggi in via Padova per rassegnare le loro dimissioni  davanti alle vittime delle loro politiche speculative, gli abitanti del quartiere».

Vittorio Agnoletto, candidato presidente della Regione Lombardia per la Federazione della Sinistra
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MILANO - VIA PADOVA: DISGUSTOSO COMPARTAMENTO DI SALVINI E DE CORATO. VANNO ESPULSI LORO, DAL GOVERNO DELLA CITTÀ
di lucmu (del 14/02/2010, in Migranti&Razzismo)
Come milanese e residente di via Padova, prima ancora che come rappresentante istituzionale, mi sento disgustato di fronte al comportamento ipocrita e vergognoso di Salvini e De Corato, che fanno finta di essere appena sbarcati da Marte, mentre in realtà sono quelli che in città comandano da una vita e sono tra i principali responsabili della situazione di abbandono delle periferie urbane.
Lasciamo stare la Regione, governata da 15 anni dallo stesso Presidente e da 10 in alleanza con la Lega. E evitiamo anche di ricordare che le politiche sull’immigrazione sono regolate sin dal 2002, cioè da ormai 8 anni, da una legge che si chiama “Bossi-Fini”.
Ma che dire del fatto che la Lega siede al governo della città da 17 anni e che lo stesso Matteo Salvini siede in Consiglio Comunale dal medesimo numero di anni, cioè dal 1993? O che dire del prode De Corato, che siede in Consiglio Comunale addirittura dal 1985 e che da ben 13 anni, cioè dal secolo scorso, occupa ininterrottamente la carica di Vicesindaco. Insomma, non facciano le verginelle!
La situazione di via Padova -o meglio di quella parte tra viale Monza e via Padova, delimitata da piazzale Loreto, da una parte, e dai ponti ferroviari, dall’altra- è il frutto del progressivo abbandono delle periferie da parte delle istituzioni e della loro trasformazione in un mero problema di sicurezza. Non a caso, nella seconda giunta Albertini, ci fu addirittura un assessorato denominato significativamente “alle Periferie, Sicurezza e Protezione Civile”.
In cambio, in via Padova è arduo trovare una presenza civile e civica delle istituzioni. Le scuole e gli insegnanti, già messi in ginocchio dai tagli draconiani all’istruzione pubblica di Tremonti e Gelmini, vengono lasciati soli di fronte a delle classi sempre più multietniche, salvo poi inventarsi l’ennesimo provvedimento a negativo, cioè le quote. Di spazi sociali o culturali, per giovani o anziani, non c’è quasi traccia, anzi, una delle poche presenze civiche, quelle delle associazioni dell’ex-municipio di Crescenzago, è finita nel mirino del Comune.
Un quartiere multietnico cresciuto senza accompagnamento, senza politica pubblica, senza strategia, senza investimenti per l’inclusione. E come meravigliarsi che in questa situazione i furbi e i profittatori abbiano trovato il loro piccolo paradiso, a danno sia degli italiani, che degli stranieri?
Quando poi succede un fatto grave, come l’omicidio del giovane pizzaiolo Ahmed, ed esplode la rabbia dei suoi coetanei, allora la prolungata assenza delle istituzioni e di un politica degna di questo nome, fa sì che ognuno e ognuna cerchi riparo nell’unico fortino che la solitudine gli abbia lasciato: quello dell’appartenenza su base etnica o culturale. Magrebino contro sudamericano, italiano contro straniero eccetera.
Il disastro costruito da anni di abbandono delle periferie urbane e di criminalizzazione degli immigrati tout court è tutto qui, nella formazione di tante piccole patrie etniche.
Ora coloro i quali governano da quasi vent’anni questa città cercano di vendere la favola che la colpa sia di qualcun altro e, da codardi quali sono, alzano il tiro all’inverosimile, chiedendo rastrellamenti ed “espulsioni casa per casa, piano per piano” ed annunciano cortei xenofobi in via Padova.
L’unica espulsione di cui invece ci sarebbe bisogno è quella di De Corato e Salvini dal governo della città.
Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer
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comunicato stampa di Sinistra Ecologia Libertà
Scontri Via Padova, SeL: Dimissioni casa per casa

I fatti avvenuti a Milano in via Padova sono la conferma del fallimento della legge Bossi-Fini, strutturalmente costruita per non promuovere processi di integrazione ma anche come purtroppo vediamo incapace di tutelare la convivenza. Ma è il fallimento anche delle politiche concrete con cui il centrodestra ha governato il territorio. È il luogo dell'esercito in permanenza, presentato in pompa magna proprio nell'esatto luogo dell'omicidio di ieri, è il luogo di sperimentazione delle "ronde" ben prima che diventassero grottesca e disattesa legge dello stato, è il luogo delle telecamere istallate e poi scomparse.
Per contro è il luogo dove comprensori scolastici, luoghi di culto cattolici quanto islamici, associazioni e singoli cittadini sono stati lasciati totalmente soli nella gestione quotidiana dell'esistente.
Via Padova è stata anche fino a ieri, diversamente da quanto tinteggiano molti organi di informazione, il luogo di un esperimento di successo, di una convivenza difficile ma possibile. Il luogo della riapertura dei negozi chiusi da anni, dell'integrazione a mezzo scuola, del dialogo religioso. Quella via Padova ce la può ancora fare e a coloro che blaterano di pugno di ferro e di espulsioni casa per casa andrebbe oggi rivolto l'invito a dimettersi tutti, casa per casa.
A sostegno delle politiche di convivenza e integrazione autoprodotte dai cittadini delle zona , contro i fabbricanti di paura e i loro bancarottieri locali Sinistra Ecologia e Libertà invita i suoi aderenti, le associazioni, i singoli ad una serie di iniziative territoriali, di cui la prima proprio in:
 via Padova angolo Predabissi mercoledì 17 febbraio dalle ore 16,30.


Sinistra Ecologia Libertà
Milano, 14 febbraio 2010
In risposta al messaggio di Antonella Fachin inserito il 14 Feb 2010 - 16:36
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