.: Discussione: Maroni: sicurezza, esporteremo il modello-Milano in tutta Italia

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 31 Mar 2009 - 10:44
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Da milano.corriere.it:

I giovani immigrati i più a rischio: «Si sentono distanti dal resto della società»

Maroni: sicurezza, esporteremo il modello-Milano in tutta Italia

«Abbattere le baraccopoli abusive, poi nuovi campi rom attrezzati e autorizzati. Niente beneficenza»

MILANO - Milano come modello di integrazione. Che faccia tesoro delle esperienze delle istituzioni cittadine, degli interventi del governo, delle indagini condotte da demografi e sociologi. «Questa città — conferma il ministro dell'Interno, Roberto Maroni — può diventare un esempio da esportare nel resto d'Italia». Maroni a Milano. Dopo un fine settimana di violenza tra stranieri (tre omicidi in due giorni). Pronto a ricordare il brutale assassinio di Abba «ucciso da italiani per una banalità », gli impegni del Viminale per rendere sicura la città, diritti e doveri degli immigrati. Senza dimenticare i rom: «I dieci milioni stanziati dal ministero saranno consegnati solo dopo la sigla di un patto: «Si smantellano le baraccopoli abusive, quindi si costruiscono campi attrezzati a autorizzati».

Università Cattolica, i docenti presentano i primi risultati dell'indagine «Processi migratori e integrazione nelle periferie urbane» commissionata proprio dal Viminale «per evitare rivolte come quelle delle banlieue di Parigi nel 2005». Si parla di clandestini e di strategie di accoglienza, di incubatori di razzismo (le periferie) e aree a rischio, di tessuto sociale debole e povero. Qualche dato: restano stabili gli omicidi a Milano, aumentano le rapine la percezione di insicurezza. I i giovani extracomunitari sono la popolazione più a rischio: «Si sentono distanti dal resto della società e possono trovare un'identità nelle baby gang».

I rimedi: «Certe devianze — spiega Maroni— si combattono non solo con la repressione, ma con una rete di agenzie che le prevengano. Ecco la strada». Da qui la decisione: creare — sempre con l'aiuto della Cattolica — una struttura permanente di «monitoraggio delle realtà urbane per definire le migliori politiche di intervento». Sicurezza nelle metropoli, una priorità per il governo (sarà uno dei temi dell'agenda del G8 del 28 e 29 maggio). Possibilmente con un «modello Milano» da presentare a capoluoghi come Napoli, Bari, Roma, Bologna. Ricetta: osservatorio permanente, collaborazione con le istituzioni, prevenzione.

Una task force per evitare che le periferie diventino focolai di violenza. Parola d'ordine: «Massima accoglienza, massimo rigore ». Anche con i rom. E per tacere ogni polemica (sollevata nei giorni scorsi da Filippo Penati), il ministro leghista annuncia: «Noi abbiamo messo a disposizione del prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi, dieci milioni di euro affinché, siglando un protocollo con Milano e gli altri Comuni coinvolti, si smantellino tutti i campi rom abusivi e si creino nuove strutture attrezzate. Chi le abiterà dovrà pagare luce, acqua e gas come fanno gli altri milanesi. Se ci sarà questo protocollo daremo il denaro, ecco la condizione. Perché noi non facciamo beneficenza. Sono soldi che servono per demolire il degrado dei campi nomadi attuali e realizzare campi attrezzati. Dove? Si deciderà con prefetto e Comune».

Annachiara Sacchi
30 marzo 2009(ultima modifica: 31 marzo 2009)