.: Discussione: Expo 2015, dopo Paolo Glisenti inizia l'era di Lucio Stanca...

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 10 Apr 2009 - 16:29
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Ecco l'articolo pubblicato oggi su ChiamaMilano.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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EXPO, L’ATTESA STANCA
Quella che doveva essere la soluzione è diventata il nuovo problema, mentre le scosse del terremoto in Abruzzo fanno tremare anche l’Expo

Stanca l’attesa per l’avvio effettivo della macchina operativa che gestirà l’Esposizione universale del 2015.
Lo ammettiamo subito il gioco di parole è facile e persino un po’ logoro. Ci ha messo assai poco a consumarsi, segno che quello che doveva essere l’uovo di Colombo per l’Expo rischia di essere una deludente sorpresa di Pasqua.
L’ex Ministro dell’innovazione, ed attuale Senatore del Pdl, Lucio Stanca dovrebbe essere indicato oggi (9 aprile), nuovo amministratore delegato della So.ge. Eppure, la soluzione al “tormentone Glisenti”, che per un anno ha inceppato la macchina dell’Esposizione universale del 2015, si profila altrettanto tormentata.
Dopo l’uscita di scena di Paolo Glisenti, per il quale il Sindaco ha lottato un anno per fargli avere la regia dell’Expo riuscendo, invece, solo nel “capolavoro” di coalizzare contro Palazzo Marino il Governo, la Regione, la Provincia e una buona fetta dei poteri economici che all’Expo guardano ancora con grande interesse e ancor più sostanziosi interessi, la soluzione Stanca sembrava aver ricomposto il quadro.
In realtà, come è successo dall’assegnazione dell’Expo a Milano il 31 marzo 2008, il percorso dell’Esposizione universale sembra essere la tela di Penelope.
Il nuovo decreto doveva superare lo stallo durato dodici mesi assegnando a Formigoni la maggior parte dei poteri esecutivi sulle opere essenziali e riducendo la So.ge. a poco più di una struttura per l’organizzazione degli eventi che non avrà più l’esclusiva dell’introito dei finanziamenti statali e soprattutto riservando a Stanca la poltrona di amministratore delegato.   
Tutto risolto? Niente affatto, poiché, come è stato per Glisenti, la lotta dei poteri attorno all’Expo sceglie come ring proprio la So.ge. e chi dovrebbe guidarla e ancora una volta è la retribuzione dell’amministratore delegato a fare da catalizzatore per la polemica. A ciò si aggiunge anche il doppio incarico: infatti, Stanca sarebbe fermamente intenzionato a non lasciare il seggio a Palazzo Madama.
Ciò ha scatenato l’opposizione, ma anche nella maggioranza non mancano i mugugni e le prese di posizione esplicite: anzitutto quella della Lega. E la Provincia di Milano, azionista di Expo Spa, ha fatto sapere che non voterà Lucio Stanca finchè non si sarà dimesso da Senatore e non avrà accettato un compenso di molto inferiore ai 700.000 euro previsti.
Improbabile che Stanca venga fatto cuocere a fuoco lento come Glisenti, ma è fuor di dubbio che si sta consumando l’ennesimo scontro di potere attorno alla tavola imbandita dell’Expo.
Improbabile che i tempi si allunghino nuovamente a dismisura anche perché il 23 aprile il Sindaco dovrà essere a Parigi per rendere conto del lavoro fin qui svolto al Bureau International des Expositions il quale nelle ultime settimane ha fatto trapelare tutta la propria preoccupazione per il ritardo accumulato da Milano. Se la riunione parigina non dovesse avere all’ordine del giorno l’avvilente rissa dell’ultimo anno, potrebbe durare pochissimi minuti.
Ma c’è un’altra ombra che si allunga sull’Expo, ben più scura della polemica sullo stipendio e sul doppio incarico di Stanca, si tratta di quella tragica del terremoto in Abruzzo.
A meno di quarantotto ora dal devastante sisma che ha colpito la zona de L’Aquila sembra che le scosse possano investire anche l’Expo. Una stima dei danni del terremoto che continua a far tremare l’Abruzzo non è stata ancora fatta, ma la devastazione sembra essere peggiore di quella del sisma che colpì l’Umbria nel settembre del 1997, i cui costi per la ricostruzione ammontano a circa 20 miliardi di euro.
In tempi di crisi economica, con un debito pubblico che il Ministro dell’Economia è intenzionato a non far crescere per evitare la spirale dell’aumento degli interessi che lo stato paga sui propri titoli,  l’urgenza di reperire fondi per la ricostruzione sembra possa sacrificare da una parte il ponte sullo stretto di Messina, dall’altra proprio l’Expo.
Del resto non è un mistero che il Ministro Tremonti consideri da sempre l’Expo una spesa inutile e che nell’ultimo anno abbia fatto di tutto per affossarlo.
Quale occasione migliore di questa. Soprattutto tenendo conto dell’annuncio fatto ieri (8 aprile) dal Premier: 100 cantieri da avviare quanto prima.

Beniamino Piantieri
 
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 9 Apr 2009 - 20:47
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