.: Discussione: Expo 2015, dopo Paolo Glisenti inizia l'era di Lucio Stanca...

Opzioni visualizzazione messaggi

Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:

Oliverio Gentile

:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0
Quanto condividi questo messaggio?





Inserito da Oliverio Gentile il 24 Lug 2009 - 10:25
accedi per inviare commenti
Da milano.corriere.it:

l'intervista

Stanca: più collaborazione nel futuro di Expo, ma serve chiarezza sui ruoli

L’amministratore delegato dell’evento del 2015: le istituzioni devono tracciare le linee guida, poi spetta ai manager mettere in atto il programma

Collaborazione sì, ma nella piena distinzione dei ruoli: le istituzioni che dettano la linea strategica, la so­cietà che gestisce e realizza l’Expo. Lucio Stanca, amministratore delega­to di Expo 2015, è a un punto di svol­ta. Terminata la fase di avvio della so­cietà si entra nella fase operativa. A settembre non si potrà più scherza­re. Sarà necessario andare spediti co­me fulmini. Senza confusione di ruo­li. Stanca mette i puntini sulle i. Evi­ta qualsiasi polemica. Ma la posizio­ne è netta: «L’Expo si realizza solo con la piena collaborazione di tutti. Non solo delle istituzioni, ma, ribadi­sco, di tutti. Però all’interno di que­sta collaborazione ci vuole chiarezza sul ruolo di ciascuno. Solo così si ga­rantisce l’efficienza della società».

A chi o a che cosa si riferisce?

«Alla distinzione dei ruoli. La poli­tica deve dare la linea. Poi spetta alla società dare attuazione a questa li­nea. Prendiamo gli Stati generali che sono stati un momento di grande partecipazione e di grandi contribu­ti. Ora tocca alla società raccogliere le idee e realizzarle. Tutto ciò nella massima collaborazione con le istitu­zioni. Anche perché la società non potrà mai avere tutte le competenze per realizzare Expo. Lo possiamo fa­re solo in alleanza con le altre istitu­zioni».

Manca una netta separazione tra il ruolo politico e quello gestiona­le?
«La separazione è un principio sa­no che rende più efficace la gover­nance. E noi la stiamo realizzando. Ci sono state tante polemiche politi­che dentro la società, adesso non ci sono più».

Che cosa teme allora? Che la poli­tica rientri di prepotenza nel mo­mento più delicato di Expo? Che ci siano invasioni di campo?
«Non c’è stata nessuna invasione di campo. È sufficiente che si realizzi a pieno la governance prevista nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Abbiamo tutti gli stru­menti per avere un 'momento' poli­tico. Darà più forza alla società. E più efficienza».

Lei chiede che la 'politica' faccia un passo indietro rispetto al cda e «traslochi» in qualche altro organi­smo?
«No. Chiedo una separazione di ruoli. Di tutti i ruoli. Non solo tra po­litica e gestione. Ma questo non si­gnifica lontananza. Anzi significa un continuo dialogo. Lo abbiamo speri­mentato negli ultimi due mesi. Mi auguro che diventi più forte anco­ra».

Mi fa un esempio di confusione?
«Prendiamo il tema dell’Expo. L’alimentazione. Ci sono diverse teo­rie. L’Expo farebbe male a non sposa­re tutte le tesi. Farebbe politica. Inve­ce, si deve essere più laici. Ripeto: i contributi, se sono di grande qualità possono solo aiutarci. Adesso è il momento dell’ascolto poi arriverà il momento delle scelte. La linea le sce­glie la politica, poi tocca alla società realizzare».

Lei parla di momento di svolta. A settembre si entra nella piena fase operativa. State lavorando solo sul masterplan del sito?
«Stiamo lavorando su tanti fronti. Non solo sul masterplan del sito. Uno di questi fronti è la cultura. Ho incontrato il sovrintendente della Scala, Stéphane Lissner, ho parlato con il presidente della Triennale Da­vide Rampello per quanto riguarda gli eventi culturali di Expo. Stiamo facendo la stessa cosa per quanto ri­guarda lo sport. A giorni incontrerò il presidente del Coni, Gianni Petruc­ci per capire quali eventi sportivi si potranno portare a Milano durante l’Expo. Non è vero che siamo fermi e non è vero che pensiamo solo al si­to. La società si è già messa in mo­to».

Gli occhi sono puntati tutti sul masterplan. A che punto siamo?
«Il masterplan, anzi il piano urba­nistico, lo vedrete a settembre».

La via d’Acqua?
«Si farà e verrà creato un grande parco che collegherà il Sudovest del­la città al Nord. Un parco che conter­rà dieci cascine».

Sarà navigabile?
«No. Ci vorrebbero troppi soldi e troppo tempo. Ma è un primo passo. Chissà che in futuro...».

La via di Terra?
«Ci sarà anche quella e toccherà sessanta punti storici di interesse della città».

Maurizio Giannattasio
24 luglio 2009


Da Milano 2.0:


Ci sarà più collaborazione nel futuro di Expo secondo Lucio Stanca, ma serve chiarezza

Pubblicato da Arianna Ascione, Blogosfere staff alle 09:59 in Milano politica

Per la buona riuscita di Expo serve collaborazione, ma allo stesso tempo serve anche una chiara distinzione dei ruoli. Questa la ricetta giusta secondo l'ad Lucio Stanca, che ha rilasciato un'intervista al Corriere pubblicata questa mattina. Lo aveva già detto qualche giorno fa dopo l'ultimo consiglio di amministrazione prima della pausa estiva: è finita la cosiddetta "fase inerziale".

Bisogna rimboccarsi le maniche già da settembre per arrivare pronti alla registrazione del maggio del 2010, termine ultimo per consegnare il progetto al Bie. L'importante è che ci sia, come già detto, collaborazione:

"L'Expo si realizza solo con la piena collaborazione di tutti. Non solo delle istituzioni, ma, ribadisco, di tutti. Però all'interno di questa collaborazione ci vuole chiarezza sul ruolo di ciascuno. Solo così si garantisce l'efficienza della società"

Stanca si riferisce in modo particolare

"Alla distinzione dei ruoli. La politica deve dare la linea. Poi spetta alla società dare attuazione a questa linea. Prendiamo gli Stati Generali che sono stati un momento di grande partecipazione e di grandi contributi. Ora tocca alla società raccogliere le idee e realizzarle. Tutto ciò nella massima collaborazione con le istituzioni. Anche perché la società non potrà mai avere tutte le competenze per realizzare Expo. Lo possiamo fare solo in alleanza con le altre istituzioni"

La scorsa settimana avevamo seguito la due giorni degli Stati Generali: era stata predisposta una diretta video e una diretta su Twitter (qui   il primo, qui il secondo giorno).

Secondo Stanca manca una separazione netta tra i ruoli, tra il ruolo politico e quello gestionale. Ma non solo. L'importante è che

"si realizzi a pieno la governance prevista nel decreto del presidente del Consiglio. Abbiamo tutti gli strumenti per avere un momento politico. Darà più forza alla società. E più efficienza"

La cosa fondamentale è che le cose si stiano muovendo per davvero. L'ad infatti tranquillizza:

"Non è vero che siamo fermi e non è vero che pensiamo solo al sito. La società si è già messa in moto. Il masterplan, anzi, il piano urbanistico lo vedrete a settembre"

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 20 Mar 2009 - 12:02
[ risposta precedente] [ torna al messaggio] [risposta successiva ]
[Torna alla lista dei messaggi]