Da milano.corriere.it:

ultimo cda prima dell'estate, con il debutto di Carlo Secchi
Expo: «Da settembre saremo operativi»

Lucio Stanca: finita la «fase inerziale». No a una legge speciale per gli appalti. Budget da 11 milioni di euro

MILANO - Dopo l'estate Expo 2015 spa entrerà pienamente nella sua fase operativa, lasciandosi alle spalle il lavoro preparatorio di questi mesi. Al termine dell'ultimo consiglio di amministrazione prima della ripresa di settembre, l'amministratore delegato Lucio Stanca ha illustrato la tabella di marcia che impegnerà la società di gestione da qui fino all'ultimo vero esame, ovvero la registrazione del progetto da parte del Bie prevista nel maggio del 2010.

«FINITA LA FASE INERZIALE» - «Con luglio - ha spiegato Stanca - si conclude la fase d'avvio della società. Finita questa fase inerziale da settembre la società diventerà mano a mano pienamente operativa». Nell'agenda di lavoro della società al primo posto figura la definizione del masterplan dell'area espositiva (che dovrà essere approvato dal Bie) e la redazione del piano di comunicazione e marketing e del documento per lo sviluppo del tema.

«NON SERVE LEGGE SPECIALE» - «A oggi non vedo alcuna necessità di una legge speciale per Expo che vada a modificare le procedure degli appalti». Con queste parole Lucio Stanca ha confermato ancora una volta che Expo 2015 spa non ritiene per il momento opportuna una normativa speciale. La società di gestione dell'evento lavorerà comunque con il governo e il Parlamento per mettere a punto un piano di interventi di legge speciali per la migliore riuscita dell'evento. Le nuove disposizioni, che la società vorrebbe presentare al Bie al momento della registrazione del progetto nel maggio del 2010, dovrebbero riguardare soprattutto la disciplina sull'immigrazione, per snellire le procedure d'ingresso dei lavoratori che nei mesi della manifestazione si occuperanno dei padiglioni dei Paesi stranieri. Inoltre Stanca non ha escluso di chiedere al governo la detassazione delle spese sulle sponsorizzazioni delle imprese a Expo 2015, sulla scorta dell'esperienza adottata in Spagna per l'Expo 2008 di Zaragoza.

UNDICI MILIONI DI EURO - Da qui alla fine dell'anno Expo 2015 spa ha calcolato un budget di 11 milioni di euro per i propri costi di gestione e l'avvio dei primi progetti; i fondi per il momento saranno assicurati dai finanziamenti dei soci pubblici (ministero dell'Economia e enti locali). A settembre la società si doterà inoltre di un comitato esterno di sorveglianza composto da tre membri e i suoi amministratori sottoscriveranno un codice etico. «Ci stiamo attrezzando - ha affermato Stanca - per avere, come tutte le società per azioni, un assetto organizzativo che assicuri la correttezza e la trasparenza di tutte le operazioni». Ad oggi la società impegna 42 persone (di cui 19 donne), ma l'organico salirà a un'ottantina entro la fine dell'anno e potrebbe lievitare ad alcune centinaia (250-300) quando si arriverà a ridosso del 2015, al momento dell'inaugurazione dell'esposizione universale.

I TEMPI - Il piano urbanistico dell'area del sito dell'Expo 2015, ha ricordato Stanca, «deve essere registrato dal Bie il 1 maggio 2010, quindi potranno partire i bandi per la progettazione». Insieme a tale piano, ha aggiunto l'ad di Expo 2015 spa, andranno presentati anche «un piano di comunicazione con le attività fino al 2015 e uno sulla normativa», che, ha spiegato Stanca «non è una legge speciale, ma bisognerà snellire alcuni aspetti burocratici e amministrativi per tutte quelle persone extracomunitarie che verranno a lavorare per i loro stand». Inoltre, Stanca ha proposto, su modello di quanto fatto per l'Expo di Saragozza, una detassazione per le sponsorizzazioni dell'Expo da parte delle imprese private. Per quanto riguarda i terreni su cui dovrà essere realizzato il sito dell'Expo, «sono trattative che faremo, ma riguardano molto di più le amministrazioni locali che la società», ha detto Stanca, ricordando che per presentare il programma quadro sui terreni c'è tempo fino ad aprile 2010, tuttavia, ha aggiunto «con i proprietari dei terreni spero (ci vorrà) meno, pochi mesi», mentre per «l'accordo di programma ci vorrà di più». Per questi motivi, Stanca ha precisato di «non essere preoccupato» sui tempi e le scadenze.

IL DEBUTTO DI SECCHI - Nel cda di martedì, nel quale ha debuttato l'ex rettore della Bocconi Carlo Secchi come rappresentante della Provincia di Milano (al posto del dimissionato Enrico Corali), oltre al budget è stata anche data in visione la bozza del codice etico che sarà approvato a fine estate, nel prossimo cda fissato per l'11 settembre. Un ultimo accenno, infine, è stato fatto alla sede operativa. Tra pochi giorni la società di gestione di Expo 2015 avrà la sua sede di rappresentanza a Palazzo Reale, ma rimarrà comunque aperto il nodo su dove trasferire gli uffici operativi. Per questo l'ad Lucio Stanca ha chiesto a tutti i soci di avanzare proposte su possibili immobili di loro proprietà da destinare alla società di gestione: «Ci sono varie opzioni in campo che stiamo esaminando: di certo prima di andare sul mercato esploreremo tutte le opportunità offerte dai soci». A quanto si apprende, Regione Lombardia già avrebbe manifestato la propria disponibilità a cedere alcuni spazi degli immobili di sua proprietà. Del resto le eventuali offerte per la sede operativa di Expo 2015 spa arriveranno con più probabilità dagli enti locali (Comune e Provincia di Milano, Regione Lombardia) visto che possono contare su un portafoglio di beni immobili in città più cospicuo di quello del ministero dell'Economia.

21 luglio 2009