.: Discussione: Effetto Nimby, lombardi primi in Italia

Opzioni visualizzazione messaggi

Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:

Oliverio Gentile

:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0
Quanto condividi questo messaggio?





Inserito da Oliverio Gentile il 12 Mar 2009 - 18:57
Discussione precedente · Discussione successiva

Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/09_marzo_12/effetto_nimby_lombardia_prima_forum_lamentele-1501081711174.shtml

Alessandro Beulche: «E' perché nella regione ci sono tanti progetti»

Effetto Nimby, lombardi primi in Italia

Gli impianti come inceneritori, discariche e autostrade contestati dai cittadini: «Non sotto casa mia»

MILANO - Autostrade, termovalorizzatori, discariche, linee ferroviarie, metropolitane, rigassificatori: tutte ottime cose e necessarie per modernizzare il Paese, certo, basta che non ce li piazzino sotto casa. Così almeno la pensano i lombardi, sui quali l'effetto Nimby («Not in my backyard», «Non nel mio cortile») pare essere più potente che sui cittadini delle altre regioni italiane. E' infatti la Lombardia è la regione con il maggior numero di contenziosi (41), contro i 30 della Campania, i 29 del Veneto, i 27 dell'Emilia Romagna e i 15 del Lazio. La Valle d'Aosta si distingue per non avere alcun contenzioso, mentre l'Umbria ne registra soltanto uno.

INCENERITORI E DISCARICHE - «Il fatto che in Lombardia vi sia il maggior numero di opere contestate - ha spiegato Alessandro Beulche, presidente Aris, che cura il Nimby Forum presentato oggi a Milano - non vuol dire in assoluto che vi sia maggior contenzioso, ma che è la regione con il maggior numero di progetti». Gli impianti maggiormente contestati dall'opinione pubblica sono soprattutto termovalorizzatori e discariche (la Campania si distingue nella protesta) oltre agli impianti per l'energia oltre a quelli storici come la Tav e il ponte sullo Stretto di Messina. I dati della ricerca di Nimby Forum mettono in evidenza che l'Italia è un paese che «cammina con i piedi di cemento» ma anche che, a differenza di ciò che spesso viene affermato dai politici, il popolo del no non è formato solo dagli ambientalisti.

«NON SONO GLI AMBIENTALISTI» - Da un'analisi degli articoli di giornale attraverso i quali è stato realizzato l'ultimo rapporto di Nimby Forum, il 55,2% dei no è formato dalla popolazione difficilmente incasellabile in una sigla, il 17% dagli enti pubblici, il 12,9% da una contestazione generica, l'11,8% da quella politica e il 3,1% da sindacati e associazioni di categoria. Tra le principali argomentazioni addotte contro l'insediamento degli impianti prevalgono i timori connessi alle ripercussioni sull'ambiente (15,6%), sulla salute (10,2%) e sulla qualità della vita (12,1%), anche a fronte di progetti innovativi e compatibili con i principi dello sviluppo sostenibile. «Non è vero - ha spiegato Beulche - che sono gli ambientalisti a frapporsi alla realizzazione delle opere pubbliche. È vero che c'è un ambientalismo un po' d'accatto che è contro tutto, ma le contestazioni sono quelle popolari e quelle di tipo politico, in cui si frappongono i poteri tra governo centrale e quello locale senza la possibilità di trovare una conciliazione».

12 marzo 2009