.: Discussione: Fa' la cosa giusta! si presenta!
:Info Utente:
:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0 Quanto condividi questo messaggio?
|
Inserito da Isabella Guarini il 11 Mar 2009 - 10:21
accedi per inviare commenti
|
Per rendere meno inquinante il patrimonio edilizio esiste nelle nostre città ci vorrebbe una palingenesi culturale che facesse sciogliere le incrostazioni di pregiudizi che si sono formate intorno al costruire. Il primo pregiudizio è la cementificazione, come se fosse possibile costruire abitazioni di aria. La questione è complessa . Per affrontarla dobbiamo distinguere i due modi del costruire: il costruire per interventi compatti, ad alto impegno di risorse territoriali ed economiche , e il costruire diffuso , quello che costituisce la struttura urbanistica delle città. Dopo l'espansione delle città, dal dopoguerra alle dismissioni industriali, gli interventi odierni si sono concentrati su singoli grandi eventi, musei, stazioni, ferroviarie, auditorium, stadi, grattacieli per il terziario post-industriale. Dagli anni ottanta l'impegno della cultura architettonica globale si è concentrato prevalentemente intorno ai temi collettivi ad alta tecnologia, sostenuti dalla economia globale e dal sistema delle archistar. La crisi economica e finanziaria, come sempre è avvenuto nella storia, riporta l'interesse sul tessuto urbano, dove abita il novanta per cento della popolazione delle città. L' opportunità di migliorare le prestazioni ambientali del patrimonio edilizio esistente ci sono, ma sarebbe necessaria un'opera di rieducazione dei consumatori anche in termini di stili di vita. Mi spiego: una volta il progettista di mobili si ispirava al comportamento dell'utente, per renderlo comodo e accettabile, oggi dovrebbe avvenire il contrario: il mobile deve indurre a comportamenti consapevoli rispetto all'ambiente e alla sua estetica. Per questo ci voglio architetti anche per gli interventi diffusi. A seguito del Decreto sulla Casa annunciato dal Governo, tre noti architetti italiani esponenti dell'architettura globale e nazionale, hanno lanciato un appello contro la cementificazione. Firmarlo significa accettare che soli loro, siano i tutori dell'ambiente , che solo loro siano in grado di progettare per la salvezza dell'Italia, mentre le loro opere non sono proprio la testimonianza del radicalismo che professano.
Isabella Guarini |
|
In risposta al messaggio di
Michela Gelati inserito il 9 Mar 2009 - 20:25
|
|