.: Discussione: Via padova, integrazione fallita - I residenti: traditi dal Comune

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 26 Mar 2010 - 19:41
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Dal sito Web del Comune di Milano:

Ordinanze

Via Padova, i primi risultati


I provvedimenti rispettati dalla maggioranza dei pubblici esercizi. Agli uffici dei Vigili sono stati depositati i primi 8 contratti d’affitto

Milano, 26 marzo 2010 – All’indomani dell’entrata in vigore delle ordinanze per via Padova c’è soddisfazione per i risultati raggiunti. Sono stare rilevate solo 18 violazioni, per circa 9mila euro,  nelle giornata di ieri.  La zona è stata pattugliata da 40 agenti della Polizia Locale

Ordinanza pubblici esercizi. Più in dettaglio questi gli esercizi sanzionati: 5 bar e ristoranti che hanno aperto oltre le 24 (308 euro), 5 attività commerciali per  inosservanza al divieto di commercio su area pubblica in forma itinerante (1.000 euro); 2 centri massaggio aperti oltre le 20 (450 euro);  tre pubblici esercizi che vendevano alcol in contenitori di vetro dopo le 20 (450 euro); 2 kebab d’asporto aperti dopo le 24 (50 euro), un negoziante che ha violato l’orario di apertura (67 euro).

“C’è stato – sottolinea il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato – un sostanziale rispetto del provvedimento che riguarda i pubblici esercizi. Non va dimenticato che l’area di via Padova è estesa per 10,9 chilometri. E buona parte delle sanzioni ha riguardato esercizi gestiti da stranieri, come kebab o centri massaggio, che non erano perfettamente a conoscenza del provvedimento. Di fronte a un locale c’è stato un assembramento di esponenti del centrosinistra e centri sociali. Un raduno che è servito solo a posticipare la notifica della multa, che sarà inviata oggi. In termini di effetto sul piano della sicurezza la specifica ordinanza va valutata insieme alle altre misure prese. E in relazione anche all’analoga applicazione effettuata dalle Forze dell’ordine”.

Ordinanza affitti e amministratori condominiali. Nella giornata di ieri sono entrate in vigore anche le ordinanze che impongono entro 15 giorni agli amministratori di condominio di segnalare per iscritto anomalie nelle unità abitative da quando ne vengono a conoscenza. E l’obbligo (entro un mese per i vecchi contratti, entro 15 giorni per i nuovi) per i proprietari o usufruttuari di depositare presso gli uffici della Polizia Locale una scheda autocertificativa con i dati della proprietà e di chi è l’affittuario. E per i possessori/occupanti di  certificare con analoga scheda, entro 15 giorni, il numero degli occupanti dell’alloggio.

“Sono state depositate le prime 8 schede – comunica De Corato – di cui 6 da proprietari e 2 da affittuari. Si tratta di uno strumento sul piano operativo molto utile per la Polizia Locale e le Forze dell’ordine. In particolare in occasione di controlli negli stabili del degrado i vigili non andranno alla cieca. Ma sapranno esattamente chi debbono trovare negli alloggi e qual è la proprietà. Dunque sarà più facile procedere sul piano penale contro affitti in nero o a clandestini. Non dimentichiamo che negli 86 appartamenti di via Clitumno 11, controllati dai vigili, sono stati trovati ben 141 abusivi su 236 occupanti identificati, e tra questi 44 clandestini, di cui 6 arrestati. Un’operazione di screening complessa visto l’estremo frazionamento della proprietà e che con questa misura verrà agevolata”.

“Va peraltro sottolineato – conclude De Corato – che la richiesta di un coinvolgimento degli amministratori condominiali nei controlli e dell’obbligo del deposito dei contratti d’affitto sono proposte avanzate dallo stesso Pd in una mozione presentata lo scorso 25 febbraio. E che l’Amministrazione ha dunque recepito, come altri suggerimenti avanzati nella mozione, tra cui un controllo maggiore dei centri massaggio o delle sale giochi (e valgono per queste ultime anche le 13 autorizzazioni negate per nuove aperture). Mentre l’idea di emettere ordinanze contingibili e urgenti che impongano la messa in sicurezza degli stabili addebitandone i costi alla proprietà è già stata applicata dal Comune. Che ha adottato un tale provvedimento, per esempio, in Santa Maria del Suffragio 3 o in via Clitumno 11”.

In risposta al messaggio di Antonella Fachin inserito il 25 Mar 2010 - 13:26
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