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Inserito da Oliverio Gentile il 3 Mar 2009 - 12:27
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Da Milano 2.0:

Expo 2015: il decreto è tutto da rifare. A un anno dalla vittoria si ricomincia daccapo

Pubblicato da Arianna Ascione, Blogosfere staff alle 11:30 in Milano cronaca

Abbiamo perso un anno, non so se ve ne rendete conto: un anno dietro bibì e bibò, dispettucci e ripicche e favorini personali. Per poi ritrovarci con un pugno di mosche. Non è ancora partito nessun cantiere; i soldi, sì ci sono, ma non li ha ancora visti nessuno...l'unica che si sbatte è solo la Moratti che per lo meno riesce a concludere accordi a destra e a manca in vista del grande traguardo.

Tutta "colpa" del premier: prima vuole rifare il cda (per far spazio agli uomini di fiducia della Lega e di An) ora sarebbe da rifare anche il decreto, approvato a fine ottobre dopo mesi di litigi.

Per quanto riguarda il cda eravamo rimasti a Lucio Stanca, che dovrebbe essere il nome che il Comune proporrà per il cda della Soge e pare che saranno riconfermati Paolo Alli, rappresentante della Regione, ed Enrico Corali, rappresentante della Provincia, ma bisognerebbe far posto al rappresentante della Lega Leonardo Carioni e a Benito Benedini, gradito ad An. A quest'ultimo andrebbe il posto di Diana Bracco (difesa da Carlo Sangalli e Confindustria ma osteggiata da Filippo Penati).

Si prevedono due o tre settimane di lavori fermi. Che visto il notevole ritardo che abbiamo accumulato è tantissimo.

Per lo meno la Corte dei Conti ha bocciato la circolare del ministro Tremonti che metteva a rischio gli investimenti immobiliari del Comune. Tremonti aveva messo Palazzo Marino davanti a due scelte:

o sforavano il Patto di Stabilità (considerando penali e diminuzione dei trasferimenti)

o rinunciavano agli investimenti che derivano dalla vendita del patrimonio immobiliare.

I proventi della vendita del patrimonio mobiliare non potevano essere spesi in deroga al Patto e che i dividendi straordinari delle società ex municipalizzate non potevano essere spesi in deroga al Patto di Stabilità. Il Comune aveva già accennato alla richiesta di una deroga, e si era mosso contro il ministro chiedendo e pressando il governo per rivedere la circolare.

Anche perchè il Comune contava molto su quei fondi per la linea 4 del metrò che ora ritorna prepotentemente in gioco. Per una volta Milano-Roma 1-0.