.: Discussione: Pubblica Amministrazione e processi di aggregazione sociale

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Pierfilippo Pozzi

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Inserito da Pierfilippo Pozzi il 21 Maggio 2006 - 09:33
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L'altro ieri ero in un parco con i miei figli: di fronte a un marchingegno di legno ci siamo chiesti come utilizzarlo e, per fortuna, c'era un cartello con le istruzioni. Illeggibili, perché sopra c'era un urgente messaggio per coloro che volessero provare l'ebbrezza del sesso gay. Sulle panchine, a farci caso, complicate incisioni conservano a memoria futura il passaggio di allegre coppie, compagnie, buontemponi. Bilioni di adesivi, prefessionali o artigianali, ci invitano a sostenere convinzioni o ad acquistare prodotti. E chilometri di vernice spray sostengono - da almeno trent'anni - le più disparate fazioni politiche e culturali. E chissà poi se quei Cromagnon dipinsero la propria grotta a Lascaux, o se non era di qualcun altro, o nientemeno che di tutti e qualcuno magari si arrabbiò...
Questo irrefrenabile bisogno (maleducato, certo) di esprimere pubblicamente pensieri, desideri, inviti e identità non è mai stato soppresso da qualche multa. Ma oggi sembra che gli unici, veri maleducati siano i ragazzetti che, invece di scrivere "Fascisti carogne", "Boia chi molla", "Padania Libera" o "Sara ti amo", vergano le loro improbabili firme tipo "Sgrazp" o "Stunk". Cos'è, "Colpirne uno per educarne 100"?
Sì, certo, intanto si comincia a 'fare'. Io però credo che 'a furia di teorizzare' non si perda il senso della cosa ma, anzi, lo si trovi.
A Milano non credo che i giovani devastatori siano 100-200. Credo siano molti, ma molti di più. E credo che ci siano questioni molto, ma molto più urgenti delle quali noi, e soprattutto i vigili, dovremmo occuparci. Anche se spiegare ai miei due bimbi cosa esattamente sia il sesso gay e perché per farlo bisogna telefonare, beh, non è stato facile. E se becco quel pirla che l'ha scritto sul cartello con le istruzioni...

In risposta al messaggio di Paolo Ramella inserito il 17 Maggio 2006 - 08:39
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