.: Discussione: Scuole Infanzia - Moioli: "Nessun cambiamento, lavoriamo per offrire un servizio migliore"

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 21 Feb 2009 - 13:17
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I punti di vista sono diversi!

Ecco un articolo pubblicato ieri su ChiamaMilano.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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QUANDO L’ASILO E’ “POLITICO”
Cambiano i criteri di accesso alle scuole dell’infanzia e diminuiscono le ore di compresenza

Qualcuno le chiama ancora scuole materne: la riforma del 2003 le ha definite scuole dell’infanzia. Qualunque sia la rassicurante ed evocativa denominazione, le scuole dell’infanzia a Milano negli ultimi anni stanno diventando sempre più un’avventura: non solo per i piccoli utenti che iniziano ad avere un assaggio di quello che sarà il mondo della scuola, ma anche per i loro genitori, che ogni anno si trovano a doversi raccapezzare con graduatorie di accesso, fasce orarie più o meno flessibili, strutture più o meno vicine al domicilio di appartenenza.
Le iscrizioni sono partite lo scorso 7 febbraio 2009: il Comune di Milano ha pubblicato una circolare che detta le regole per l’ammissione alla scuola d’infanzia per l’anno scolastico 2009-2010. In particolare, le iscrizioni riguardano tutti i bambini che, aventi residenza a Milano, sono nati tra l’1 gennaio 2004 ed il 31 dicembre del 2006, con estensione anche ai nati nel periodo dall’1 al 30 aprile 2007, così come a tutti quei bambini che, pur risiedendo in città, non sono in possesso della residenza anagrafica.
Dalla circolare si evincono due novità sostanziali: la prima riguarda i criteri di formazione delle graduatorie, la seconda la composizione delle classi in base alla fascia oraria di frequenza, su indicazione del decreto Gelmini.
Ma andiamo per ordine: da quest’anno i requisiti di accesso non contemplano più la dichiarazione dei redditi (modello Isee). I punti vengono assegnati sulla base della vicinanza della scuola alla residenza anagrafica, in base alla presenza di altri figli, e in base al fatto che lavorino entrambi i genitori o uno solo dei due. Criteri piuttosto generici, che porteranno senz’altro alla parità di punteggio tra molti bambini.
In tal caso, dice la circolare, “hanno precedenza le domande di iscrizione dei bambini di età maggiore”. Qual è la motivazione di questo cambiamento?
L’assessore alla Scuola e Famiglia Mariolina Moioli ha risposto che la scelta è dovuta principalmente al fatto che, in base alle verifiche a campione realizzate negli anni passati, risultava la sostanziale non veridicità delle informazioni dichiarate. Insomma, le dichiarazioni dei redditi presentate erano false: quindi tanto vale togliere questo criterio e mettere quello, del tutto arbitrario, della data di nascita. Ma non dovrebbe funzionare che se qualcuno commette un illecito (come una falsa dichiarazione dei redditi) viene in qualche modo sanzionato? Evidentemente no, meglio arrendersi all’evidenza dei fatti ed eliminare il sintomo del problema; si rompe il termometro ma non si cura la febbre. Così i dichiaratori mendaci non avranno più neanche la preoccupazione di dichiarare il falso: o meglio, da quest’anno l’unica cosa su cui potranno mentire è la composizione della famiglia, ma questo francamente è già un po’ più impegnativo.
“I casi sono due” spiega Patrizia Quartieri ( ascolta), Consigliere comunale di Rifondazione comunista “o è stata una grave dimenticanza o, se è stata una scelta, non è una scelta che va incontro ai cittadini, soprattutto a quelli meno strumentati. E comunque è un criterio che resta per l’attribuzione della retta della refezione scolastica”. Proprio così, ecco l’ennesima contraddizione: non si chiede più la dichiarazione dei redditi perché tanto è quasi sempre falsa, però la si chiede per attribuire la retta della mensa. Cioè in un caso va bene che sia falsa, nell’altro no. Quando si dice una buona amministrazione.
Ma i criteri di accesso non sono l’unica cosa che cambia: la preoccupazione principale riguarda le ore di compresenza. Dato che da quest’anno ogni genitore dovrà scegliere uno dei moduli orari previsti, in base a quello scelto ci saranno più o meno ore di compresenza. “Se il bambino esce alle 16 avrà sempre garantite 4 ore di compresenza, se esce alle 18 ne avrà qualcuna in meno” spiega Carmela Madaffari, direttore centrale Famiglia Scuola e Politiche sociali. Insomma secondo l’Assessorato non ci saranno meno educatrici, e anche la composizione delle classi resterà invariata.
Ma le educatrici hanno riferito di aver ricevuto indicazioni diverse, un dato che va ad aggiungersi a quello di un organico sempre al di sotto del fabbisogno, e alla frequente mancanza di personale per i bambini con disabilità e per gli stranieri che necessitano un inserimento nelle classi.
Del resto, l’articolo del piano programmatico 2008 del ministro Gelmini che riguarda le scuole dell'infanzia dice: "L’orario obbligatorio delle attività educative, nell’ottica di una progressiva generalizzazione, e tendendo conto delle diversificate esigenze rappresentate dalle famiglie, si svolge anche solamente nella fascia antimeridiana, impiegando una sola unità di personale docente per sezione e riorganizzando il più possibile il funzionamento delle sezioni di una medesima scuola, sulla base di tali opzioni”.
Mentre le domande di iscrizione sono a quota 779 e 1685 sono gli appuntamenti presi, non resta che vedere quali saranno gli effetti reali dei cambiamenti in atto.

A.P.
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 18 Feb 2009 - 21:59
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