.: Discussione: Moratti: "Expo è una grande occasione per il Paese"

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 21 Apr 2009 - 13:42
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Da Milano 2.0:

Moratti affossata sul doppio stipendio di Stanca, la maggioranza vota contro: l'Expo "non è una torta da spartire"

Pubblicato da Arianna Ascione, Blogosfere staff alle 11:00 in Milano cronaca, Milano politica

Doppia stoccata contro Letizia Moratti. Primo colpo: il problema del doppio incarico del neo eletto Lucio Stanca. E' stato votato dal consiglio e il risultato è stato di 31 voti a favore, 17 con­trari (più 3 astenuti) per chie­dere che l'amministratore dele­gato della Soge rinunci al posto da parlamentare in favore del suo incarico nella società di gestione dell'Expo.

Ha solo un giorno il gruppo unico del Pdl che già accusa i primi colpi: ben 13 consiglieri di maggio­ranza hanno votato a fa­vore o si sono astenuti. Anche se il voto è stato segreto cosa pensano molti esponenti della maggioranza sull' "affaire Stanca" si capisce benissimo. E molti di loro non lo avevano nascosto molto bene. Alla faccia dell' "in­cidente di percorso" come dice Giulio Gallera.

Addirittura il capo­gruppo Udc, Pasquale Salvato­re, aveva espresso le sue per­plessità in faccia al sindaco. E Majorino affossa

"È un se­gnale inequivocabile: basta usa­re l’Expo come torta da sparti­re. Ora Stanca non umili Mila­no e rispetti questa richiesta"

Se Stanca è stato bocciato (e tra l'altro insieme a lui è stato bocciato anche Catania che aveva cercato di impedire la riduzione del suo stipendio) il presunto "conflitto d'interes­si" della presidente Diana Bracco resiste, anche se per un solo voto.

Per la seconda stoccata invece tocca spostarsi a Roma. Prima di tutto perché si deve votare una mozione Pd che chiede al governo di costituire un orga­nismo di controllo contro le in­filtrazioni malavitose e secondariamente di garan­tire tutte le risorse promesse (sempre per il discorso "terremoto"). 

Luca Piana su L'Espresso (come riportato da Dagospia) inoltre sfonda una porta aperta: più volte avevamo parlato della sensazione di una Expo di Roma piuttosto che di Milano, per le "intrusioni" sempre maggiore del governo nei piani perfetti della Moratti che fino a questo momento sono stati disillusi. Partendo dalla sofferta rinuncia a Glisenti.

Per cui non è una novità per nessuno il fatto che il comando ora sia stato preso dal "signore di Arcore" (luogo dove si decide "la vita e la morte" -leggi siluramenti e nomine- delle varie cariche nella gestione dell'Expo). Piana scrive

Nel giro di pochi giorni la città ha visto stringersi la presa del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, come forse non era mai accaduto in precedenza. Prima è giunto il definitivo siluramento dei progetti del sindaco Letizia Moratti di guidare in proprio l'organizzazione dell'Expo per il 2015, affidata invece a un fedelissimo berlusconiano come l'ex ministro Lucio Stanca. A stretto giro di posta è arrivato il turno di un altro punto nevralgico degli affari cittadini, Fiera Spa, la società che gestisce la grande struttura espositiva disegnata da Massimiliano Fuksas alle porte di Milano. Da sempre considerata un feudo di Roberto Formigoni, nell'arco di una settimana la Fiera Spa ha visto evaporare le candidature al vertice sponsorizzate dall'entourage del governatore lombardo.

Alla presidenza, così, è stato confermato con qualche sorpresa l'imprenditore Michele Perini, mentre sulla poltrona di amministratore delegato è salito il direttore generale Enrico Pazzali. Due nomi vicini al Popolo della libertà, entrambi in buoni rapporti con Formigoni ma estranei a quello che finora era considerato il vero partito del presidente lombardo, la Compagnia delle Opere.


E dietro Berlusconi c'è sempre l'ombra incombente della Lega, che cercherebbe nuovi spazi per

incassare un forte consenso alle elezioni amministrative e europee di giugno per ritagliarsi nuovi spazi in una regione dove lo strapotere formigoniano ha tenuto il partito di Umberto Bossi sempre ai margini. Si spiega forse così l'attendismo del ministro degli Interni, Roberto Maroni, considerato lo stratega delle mosse leghiste nella partita lombarda: dopo aver chiesto a voce alta per mesi maggior peso decisionale, la Lega si è accontentata sia in Expo Spa che in Fiera Spa di posizioni di rincalzo.

Nell'occhio del ciclone sono finite anche le opere connesse all'Expo 

a partire dalle due linee di metropolitana ancora da costruire, per arrivare ai padiglioni che saranno realizzati per ospitare l'esposizione universale (e subito smontati a Expo conclusa per lasciare spazio a edifici permanenti). Nel capitolo infrastrutture, se Letizia Moratti può schierare la società di ingegneria del Comune, la Metropolitana Milanese Spa, Formigoni ha ben due carte da giocare. La prima è la Infrastrutture Lombarde Spa, una società creata appositamente dalla Regione per realizzare le grandi opere. La seconda è, invece, la Fondazione Fiera di Milano, che oltre alla società di gestione controlla anche una sua impresa di engineering, la Sviluppo Sistema Fiera

Nelle prossime settimane potrebbero esserci molte sorprese

saranno solo le prossime decisioni operative a dire chi, nella partita dell'Expo, si è aggiudicato la fetta maggiore. E tutti si attendono colpi di scena. Il primo potrebbe riguardare proprio la Fondazione Fiera e la sua controllata Sviluppo Sistema Fiera. In autunno scadranno infatti i vertici della Fondazione, oggi espressi da Formigoni, e la presidenza è stata riservata da Berlusconi all'ennesimo fedelissimo, Gianpiero Cantoni.

Se però la Lega Nord uscisse rafforzata dalle elezioni di giugno, è possibile che Maroni possa strappare la poltrona per uno dei suoi. Una mossa che, stando a indiscrezioni raccolte da 'L'espresso', potrebbe spingere Formigoni a una contromisura d'eccezione: una fusione fra la Sviluppo Sistema Fiera e la Infrastrutture Lombarde. Un sorta di arrocco la cui ideazione viene attribuita a Nicola Sanese, il potente segretario generale della Regione Lombardia, anche lui vicino alla Compagnia delle Opere, per svuotare di potere la Fondazione e lasciare la Lega a mani vuote.

Saremmo alle solite.

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 10 Feb 2009 - 22:29
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