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.: Il Blog di Antonella Fachin
Lunedì, 2 Febbraio, 2009 - 15:06

Medici Senza Frontiere: Appello contro segnalazione clandestini

Appello contro segnalazione clandestini

Un invito a tutti i medici affinché sottoscrivano l'appello 'non siamo spie', contro l'emendamento della Lega nord al Pacchetto sicurezza che elimina il principio di non segnalazione per gli operatori sanitari che assistono immigrati clandestini.

A rivolgerlo a tutti i camici bianchi della Penisola è la Fp Cgil medici, che invita a firmare l'appello lanciato da Medici Senza Frontiere, Associazione studi giuridici sull'immigrazione, Società italiana di medicina delle migrazioni e Osservatorio italiano sulla salute globale sul sito  www.divietodisegnalazione.medicisenzafrontiere.it e a partecipare alla fiaccolata della società civile in programma il 2 febbraio, davanti a Montecitorio.

"La cura degli immigrati clandestini - scrive la Fp Cgil medici in una nota - è incompatibile con la delazione che potrebbe essere introdotta da un emendamento al Pacchetto sicurezza, in discussione in Aula la prossima settimana al Senato. In sostanza il medico prima dovrebbe curare il clandestino malato e poi denunciarlo alla polizia per l'espulsione. Basterebbe un po' di buon senso per capire che i clandestini sarebbero costretti a non curarsi alla luce del sole, a danno della loro salute e di quella di tutti i cittadini, per eventuali malattie contagiose non trattate. Eppure il ministro della Salute, Maurizio Sacconi, ha già affermato, insieme al collega dell'Interno Roberto Maroni, la sua condivisione" della norma. 

Segnalare è contro la deontologia

"Un provvedimento contro la deontologia medica, l'umana pietas e l'interesse della collettività". Così il senatore Ignazio Marino (Pd), presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul Ssn, boccia l'emendamento del Governo al cosiddetto pacchetto sicurezza, volto a cancellare il principio di non segnalazione degli immigrati irregolari alle autorità da parte dei sanitari. Marino aderisce all'appello lanciato, tra gli altri, da Medici senza frontiere che, in vista della discussione del provvedimento in Aula al Senato il 3 febbraio, nel pomeriggio di lunedì prossimo ha organizzato anche una fiaccolata davanti a Montecitorio. "Io ci sarò - annuncia Marino - per dire con forza che, oltre a non incidere sul fenomeno dell'immigrazione clandestina, costringerci alla delazione ha tre fondamentali ricadute: sui medici, perché stravolge il giuramento d'Ippocrate e impone loro di derogare al principio di umanità che anima chi svolge con coscienza questa professione; sui migranti irregolari, perché li costringe a cercare percorsi di cura anch'essi irregolari oppure li porta a non curarsi affatto; sulla collettività, perché va da sé che se si è portati a trascurare malattie contagiose come la tubercolosi, l'epidemia non può che dilagare, con gli immaginabili enormi costi sociali ed economici. Quando mi sono iscritto alla facoltà di medicina - conclude il senatore del Pd - pensavo a una professione che potesse aiutare gli altri nel momento della sofferenza. Non avrei mai creduto che tra i miei compiti ci potesse essere anche quello di fare il delatore".

Fiaccolata contro segnalazione clandestini

Fiaccole accese nonostante il vento, e fischietti tra le labbra in segno di protesta. E' appena iniziata davanti a Montecitorio la fiaccolata organizzata da un gruppo di associazioni umanitarie, capitanate da Medici senza frontiere (Msf), contro l'emendamento della Lega Nord al pacchetto sicurezza che elimina il principio di non segnalazione alle autorità per i clandestini che si rivolgono a una struttura sanitaria.
L'emendamento contro il quale protestano le associazioni approderà domani all'esame dell'aula di Palazzo Madama. "Ai senatori - spiega Kostas Moschochoritis, direttore generale di Msf Italia - chiediamo di dire no a un provvedimento che creerebbe paura ed ostilità, con conseguenze sulla salute degli immigrati e degli stessi italiani.
La diffidenza - riconosce - c'è già e peggiorerebbe con la paura dei clandestini di essere denunciati". A protestare davanti alla Camera dei deputati un centinaio di persone, immigrati ma soprattutto italiani. Tra questi tanti giovani medici di Msf, ma anche volontari di Asgi (Associazione studi giuridici sull'immigrazione), Simm (Società italiana di medicina delle migrazioni) e Oisg (Osservatorio italiano sulla salute globale).
Per tutti una maglietta con su scritto 'Siamo medici e infermieri non siamo spie'.
Non sarò io, Ippocrate, a tradire la promessa fatta
Non sarò io a puntare il dito contro chi soffre e mi si affida
Non sarò io a decidere chi mi deve temere
Non sarò io a dare alla salute il prezzo della libertà
Non sarò io a estendere la mia volontà oltre l'interesse di chi soffre
Non sarò io a ritrarre la mano
perchè sarà tesa sempre verso chi mi guarda con speranza
Perchè è inumano dovere temere chi dovrebbe curare, sanare, salvare, restituire, accompagnare, donare, e sempre sorridere, e sempre sorridere, e sempre sorridere

Disubbidire è civile!

sull'argomento ci sono ormai moltissime iniziative  raccolta di consensi , appelli eccetera.
ne troviamo alcuni a questi indirizzi che vi preghiamo di sottoscrivere
1)
 Firma l'appello ai medici: non denunciate gli immigrati

http://www.divietodisegnalazione.medicisenzafrontiere.it/default.asp

2)  Non sarò io il medico che denuncerà il clandestino che mi si affida (2700 aderenti per ora)
3) Contro la legge che permette ai medici di denunciare i pazienti clandestini (9600 aderenti per ora)
Troviamo scandaloso che una legge della Repubblica dia la possibilità ad un medico di denunciare un suo paziente perché è uno straniero non in regola con il Permesso di Soggiorno.
E' una legge disumana, schifosa.
E' un invito alla delazione da parte dei medici, un tradimento del giuramento di Ippocrate.

"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana."

(Art. 32 della Costituzione della Repubblica Italiana)

Commento di Utente non registrato inserito Lun, 09/02/2009 14:33

Anche la Società italiana di medicina generale (Simg) si pronuncia CONTRO la denuncia dei clandestini che abbiano necessità di cure.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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Medici famiglia non denunceranno clandestini

La professione è ispirata dal principio dell'accoglienza e non della delazione

"La medicina di famiglia è medicina dell'accoglienza e non della delazione. Non vogliamo che le cure ai clandestini divengano clandestine esse stesse. Noi curiamo gli esseri umani e abbiamo comprensione e rispetto per la sofferenza degli uomini". Con queste parole Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale (Simg), torna sull'emendamento al pacchetto sicurezza che cancella il divieto da parte dei medici di denunciare gli immigrati senza permesso di soggiorno. "I medici - continua Cricelli in una nota - sono tenuti, in quanto cittadini e professionisti, al rispetto dei principi deontologici e della legge. Riteniamo che i principi ispiratori della medicina siano in conflitto con le indicazioni contenute nelle modifiche introdotte dal Senato in materia di segnalazione delle persone bisognose di cure, ma clandestine. Uno Stato etico non ci può chiedere di abiurare l'etica della professione". I medici di famiglia, conclude Cricelli, "ispirano la loro etica professionale al rispetto della persona umana, alla tutela della salute degli individui, indipendentemente da età, sesso, stato sociale, censo, orientamento politico e religioso ed appartenenza etnica. I principi ispiratori devono essere considerati elementi fondanti della professione e costituiscono la pregiudiziale irrinunciabile per qualunque professionista si occupi dell'essere umano. Senza questi principi riteniamo impossibile la pratica stessa della medicina. Chiunque si rivolga al medico deve essere certo che il professionista anteporrà la cura della sua persona ad ogni altra circostanza".

 

Commento di Antonella Fachin inserito Lun, 09/02/2009 22:45