.: Discussione: REFEZIONE SCOLASTICA (Commissioni Mensa)

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 26 Feb 2010 - 17:32
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Da milano.corriere.it:

I genitori accusano: «rette raddoppiate e piatti scadenti»

Scuola, «Schiscetta day»
contro Milano Ristorazione


Piatti scadenti come polpette, pizza, lasagne e crocchette di totano «inaccettabili con gusto al cloro-ammoniaca»

MILANO - Venerdì è stato lo «Schiscetta Day». La protesta - dal nome del caratteristico contenitore in latta che conteneva il pranzo dei muratori - è stata organizzata dai genitori degli scolari milanesi contro Milano Ristorazione, la società del Comune che fornisce i pasti agli studenti. «Ha raddoppiato le rette e continua a proporre alcuni piatti scadenti» si legge in un volantino dei genitori, che è stato fatto circolare con il passaparola raccogliendo consensi nelle scuole della città.

I MOTIVI DELLA PROTESTA - L'iniziativa, a cui hanno aderito gran parte delle scuole di Milano, è nata da un gruppo di mamme e papà della scuola dell'infanzia Santissima Trinità per poi estendersi velocemente, attraverso il web. I bambini venerdì sono andati a scuola con la propria «schiscetta» e con una comunicazione scritta rivolta agli insegnanti in cui i genitori chiedevano che ai propri figli non venisse somministrato il pasto della refezione ma quello al sacco portato da casa (come avviene nei casi di mancato funzionamento del servizio). Motivo: il servizio proposto da Milano Ristorazione per la stagione 2009-2010 costa quasi il doppio, senza un proporzionale aumento della qualità dei prodotti. I genitori lamentano anche che l'azienda continua a proporre alcuni piatti giudicati «scadenti» come polpette, pizza e lasagne. Sul banco degli «accusati» anche le crocchette di totano, giudicate dalla commissione mensa della scuola primaria di via G. da Bussero, «inaccettabili a fronte di un gusto di cloro-ammoniaca». Milano Ristorazione poi acquisterebbe all’estero prodotti come la mozzarella per la pizza (Germania, Nordmilch, azienda specializzata in latte in polvere) e il pollo. Altro che «chilometro zero». Ma i genitori chiedono garanzie anche sui prodotti italiani: «Vorremmo approfondire l’affidabilità dell’azienda che fornisce la carne - ci racconta una mamma, Cinzia, madre di due bimbi e grafica di professione -. Ad esempio l'Inalca, azienda che, come ben saprà, fa parte del gruppo Cremonini».

LA VOCE DEI GENITORI - Un papà arrabbiato, Marco, di professione ingegnere, si lamenta: «Dovremmo rifiutaci tutti di iscriverci alla Milano Ristorazione per l'anno prossimo e dare la schiscetta tutti i giorni ai nostri bambini. Purtroppo un pasto freddo tutti i giorni non è una bella cosa per loro». La signora Elena è mamma di due bambine, fa la giornalista in un settimanale e si lamenta delle rette: «In alcune scuole Milano Ristorazione ha mandato i bollettini anche ai non iscritti alla mensa, ad altri hanno calcolato tre pasti quando i figli ne fanno uno solo, ad altri ancora non hanno applicato la riduzione del 50% sulla quota del figlio più grande. A me personalmente hanno mandato i bollettini all'inizio dell'anno e qualche giorno fa me ne hanno inviata un'altra copia, mi domando cosa sarebbe successo se avessi avuto il Rid bancario». Sulla riscossione delle rette ci sono stati molti disguidi, lamentano i genitori. Ma Milano Ristorazione è decisa a recuperare i 9 milioni di euro di arretrati. A tal punto da arrivare a minacciare che l'anno prossimo non saranno serviti i pasti ai bambini di «genitori morosi». «Un sistema brutale, qualora fosse attuato - si lamenta un papà -. Non si può fare come per la Tarsu cioè inviare una cartella Esatri?».

LA SOCIETA' - Milano Ristorazione interamente controllata dal Comune di Milano. L'azienda gestisce il servizio di refezione scolastica per le scuole dell'infanzia, primarie, secondarie di primo grado e i nidi d'infanzia del Comune di Milano e la preparazione dei pasti per case di riposo per anziani, centri di prima accoglienza e le scuole private convenzionate. Sono 82.000 circa i pasti prodotti giornalmente e 972 dipendenti. Il 2008, secondo l'ultimo bilancio pubblicato, si era chiuso con ricavi pari a 82,5 milioni ma con un risultato operativo negativo per 3 milioni di euro e un risultato netto pari a 124.564 euro. «Dal punto di vista produttivo abbiamo assistito a un aumento dell'attività, - si legge nella presentazione del conto economico - a un maggior numero di pasti erogati (passati da 16.507.268 del 2007 a ben 18.155.670 del 2008). L'azienda gestisce anche i servizi di ristorazione all'Expo di Saragozza e, a regime, i ristoranti della Sea. Purtroppo - sottolinea Milano Ristorazione nel bilancio 2008 - alcune di queste iniziative hanno inciso negativamente sul conto economico. Il minor afflusso dei visitatori alla manifestazione spagnola ha originato una perdita di oltre un milione di euro mentre le conseguenze della diminuzione del traffico Alitalia presso l'aeroporto di Malpensa, ha inciso negativamente sulla gestione Sea».

L'INTERROGAZIONE - Ma sui conti di Milano Ristorazione ha presentato, l'11 gennaio scorso, un'interrogazione urgente il consigliere comunale Patrizia Quartieri (Rifondazione comunista) chiedendo spiegazioni al sindaco e alla Giunta ad esempio sulle «spese per promozione» e le «spese per consulenze». Il consigliere ha comparato le stesse voci del bilancio del 2008 con quelle dell'anno precedente: «Per quanto attiene le consulenze amministrative sono passate da 205.983 euro a 319.728 euro (oltre il 50%). Le consulenze tecniche da 169.382 a 264.150 (oltre il 50%). Le consulenze tecniche occasionali da 33.548 a 62.963 euro (quasi il 100% in più). E per quanto riguarda le spese di promozione, nonostante l'azienda operi in assoluto regime di monopolio - scrive Patrizia Quartieri - le spese per la pubblicità sono state di ben 82.000 euro. Per i depliant e gadgets vari si è speso ben 108.968 euro. I contributi dati per le manifestazioni sono stati 226.642 euro e la spesa per i convegni e meeting 71.199 euro». Alla fine si ha un totale di 683.166 euro cui va aggiunta la cifra di 88.686 euro per spese varie, solo per quanto riguarda la pubblicità». Ma il Comune di Milano non ha ancora risposto.

Nino Luca
aluca@corriere.it

26 febbraio 2010

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In risposta al messaggio di Martino Santoliquido inserito il 27 Gen 2009 - 15:08
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