.: Discussione: Centri sociali in rivolta

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Alessandro Rizzo

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Inserito da Alessandro Rizzo il 10 Feb 2009 - 18:20
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Carissimo Alberto,

parto proprio dall'ultima tua affermazione, ti do del tu visto che uscendo dal liceo nel 2003 presumo tu sia molto giovane. "Pero' almeno agisci nel legale e onestamente!!". E' proprio in questa frase che ascrivo la questione: legalità. Mi domando nella legalità uno spazio che rimane occupato per molti anni, ormai riconosciuta sede di un autorevole archivio storico, Primo Moroni, che è esempio e testimonianza della memoria della nostra città, politica, sociale, culturale, trova in essere una realtà collettiva che non può essere defenestrata nel giro di una mattinata. Penso che dovere delle istituzioni comunali sarebbe stato quello di adottare un percorso che avrebbe dovuto quanto meno instaurare un dialogo con questa realtà che, a parere del sottoscritto, in qualità di cittadino e di consigliere circoscrizionale, avrebbe dovuto trovare una soluzione condivisa al tema. 

Giustamente tu dici: se io non pago l'affitto rischio provvedimenti penali, mentre perchè loro che occupano non sono sottoposti ad altrettanto? Vedi Alberto io vorrei esprimere, invece, un problema che avverto sempre più presente nella nostra città, ossia ma perchè si deve occupare uno spazio per poter avere un luogo dove promuovere cultura, seppure magari politicamente schierata, come quella del Conchetta, che tra l'altro organizzava momenti artistici molto interessanti e, soprattutto, aggregativi giovani uomini e donne, dove poter passare e trascorrere ore di divertimento, di svago e di conoscenza. 

Politicamente sono abbastanza lontano da coloro che hanno costituito il Conchetta, ma non posso che difendere uno spazio autogestito che da anni, saranno decenni, si propone come motore culturale e artistico per un'alternativa al vivere quotidiano, di cui questa città sente l'urgente bisogno. Mi domano ma come mai aumentano i giovani che vanno a sentire concerti, vanno agli spettacoli teatrali, sperimentali, ci sono molte compagnie che fanno cultura, nonostante l'assessore Finazzer Flory consideri nel suo progetto, seppure giusto, di "liberare la cultura in città" solamente referenti del calibro di noti e ormai conosciuti saggi di varia entità, non predisponendo, invece, un confronto e un coinvolgimento di chi promuove e vive la cultura, agisce la cultura a Milano? Forse di aggregazione e di cultura c'è una necessità imprescindibile. Forse l'accesso alla cultura quella viva, quella reale, quella di cui si può usufruire liberamente, diventa un capitolo sempre più preminente nell'agenda di un nuovo welfare state.

Vedi, tu giustamente parli di legalità. Ma mi domano: è legale autorizzare, è di questi giorni, da parte del Comune di Milano l'apertura di un centro quale Cuore Nero che è fortemente contrastante alle predisposizione del nostro ordinamento Costituzionale, che prevede la perseguibilità di chi fa apologia di fascismo, ricostituendo organizzazioni di stampo neofascista? Cuore Nero è uscito come prima iniziativa con un evento dedicato alla Giornata della Memoria, propagandato attraverso manifesti che inneggiavano alla violenza razzista, dove era raffigurato un nazista che brindava con lo sfondo del campo di concentramento di Auschwitz. Direi essere questo un atto preoccupante, ma nonostante tutto il Comune ha predisposto per loro l'apertura del locale, nonostante la forte opposizione dei residenti e di tutta la cittadinanza democratica, antifascista  e di buona volontà.

Ebbene spazi sociali e autogestiti sono ormai un'esigenza, se promossi nell'ambito dell'ordinamento costituzionale e non con azioni incostituzionali e intollerabili per il nostro ordinamento. Come si spiega che molti spazi siano sottoposti a sfratto, non solo centri sociali, ma anche associazioni che danni pagano l'affitto e che vivono in determinate zone centrali per la cartolarizzazione in atto da èparte del Comune, che prevederebbe la vendita di interessanti locali al miglior offerente?

Occorre ritornare sulla questione per portare legalità e trasparenza e, soprattutto, per cercare di rendere questa città vivibile e non soggetta a logiche di puro mercato immobiliare, che vedono territori interi privatizzati, come i grandi progetti di edificazione che prevedono la messa in pericolo di vaste aree agricole e verdi. 

Un cordiale saluto

Alessandro Rizzo

Consigliere Lista Uniti con Dario Fo per Milano - Gruppo La Sinistra

Consiglio di Zona 4 Milano

In risposta al messaggio di Alberto Capozzi inserito il 25 Gen 2009 - 15:23
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