Ricerca e innovazione in Italia sono paroloni scomodi e mal usati, lo stesso Governo non ci crede e non ci mette soldi, allora l'italiano s'ingegna passando il problema comodamente ad altri, e ci si inventa che dovrebbe essere un gruppo privato a farlo in cambio di due cocomeri ed un peperone. Un Gruppo come FIAT fa ricerca eccome in sovrabbondanza da anni, altrimenti non sarebbe dove è, il problema comunque va spostato nella giusta sede senza scorciatoie o esorcismi, e senza esentare la politica dal fare il suo dovere dando il buon esempio ed indirizzi precisi. Perchè non si chiede al Governo Berlusconi di allineare i capitoli della finanziaria (percentuale di PIL) per ricerca e innovazione a quelli della media europea dei paesi guida della UE? Noi italiani siamo bravissimi a pensare le soluzioni più comode e fantasiose, meno bravi a fare, e non ci rendiamo conto che la spesa pubblica per educazione, cultura e ricerca, così malcongegnata ed insufficiente, ci condanna all'inesorabile declino socio-economico che stiamo già vivendo, in questa fase storica lunga di marcata involuzione. La nostra italietta dopo aver bruciato i valori si sta bruciando anche la speranza. 

Enrico Vigo