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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 31 Gen 2009 - 15:41
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Gentile Enrico,

un po' di rispetto per i gatti!!! In Egitto erano sacri e non meritano di cadere così in basso! Wink


A parte gli scherzi, la Sua critica, giustissima, è nei confronti della parte pubblica, dell'amministrazione comunale che non fa veramente niente di strutturale e definitivo.

Stimolata dalle Sue considerazioni ho fatto un "volo pindarico" e mi permetto di esporlo (anche se è "fuori tema" ma che volo sarebbe se no?)

In questo momento di crisi, io mi sento di stigmatizzare anche il comportamento delle case automobilistiche, che agiscono senza senso di responsabilità sociale e senza etica: quando vendevano auto “a go-go” si sono tenute tutti i profitti senza investire seriamente in innovazione, risparmio energetico, riduzione impatto ambientale, auto ecologica ecc.
Ora, approfittano della crisi per esternalizzare –come sempre- i loro costi, e la parte pubblica glielo permette!!!
W, W il libero mercato,,, W, W l'assenza di scrupoli!!!

Ma le famiglie non fanno così!!!
Le persone, la gente comune, le famiglie nei momenti di crisi risparmiano e non si liberano dei componenti più deboli della famiglia!!! (Se abbandonassero il loro cane li denunceremmo!!!.. per non parlare dei figli!!!). Se necessario, aprono il salvadanaio e usano BENE quei soldi, frutto dell’impegno di molti.
Le imprese invece che fanno? Hanno un capitale sociale che non intaccano mai, neppure dei momenti di crisi, e subito buttano a mare i lavoratori come zavorra inutile…. Ma come?!?!? Proprio ora che i lavoratori non sono più considerati persone (personale) ma "RISORSE"!!! e come mai uno si libera delle sue risorse invece di conservarsele come un bene prezioso, il vero valore aggiunto della sua impresa che gli consentirà di dare un contributo fattivo al superamento della crisi?!?!
Oggi più che mai gli imprenditori devono sentire e agire coerentemente con la loro responsabilità sociale, dato che producono beni e servizi da cui traggono ricavi e utili con il lavoro di persone che, grazie al loro impegno sul lavoro, possono avere un reddito –più o meno dignitoso- con cui vivere.
Le imprese non dovrebbero tagliare posti di lavoro -distruggendo così la dignità e la serenità di centinaia di migliaia di famiglie- solo per "ridurre i costi" e/o "aumentare i profitti”, come ha dichiarato il colosso METRO alcuni giorni fa (più profitti con un taglio di 16.000 posti di lavoro).
NO!
Nei momenti di crisi dobbiamo cercare di farcela tutti assieme: le imprese rinunciando un po' ai profitti, ma sapendo che in questo modo svolgono in concreto il loro ruolo sociale e i lavoratori continuando a prestare la loro opera, le loro capacità e le loro competenze per contribuire a uscire dalla crisi.

Molte case automobilistiche hanno adottato codici etici di comportamento, pubblicano il bilancio sociale ma come riescono a conciliare i valori che professano con i comportamenti che tengono? 


Parlare di sovvenzioni, di defiscalizzazioni, di aiuti alle imprese mi preoccupa, perché  mi sembra che si reiteri il solito rito dell’esternalizzazione dei costi sulla collettività senza nulla in cambio in favore della collettività.
Del resto perché mai dovrei comprare un’auto euro 4 con le agevolazioni se nel 2011 entrerà in vigore l’euro 5?!?! .. e se nelle città l’accesso alle auto diventa sempre più difficile (giustamente ora si discute dell’inquinamento in termini assoluti di un SUV euro 4 rispetto a una panda euro 1).
Perché mai le case automobilistiche –in uno stato di apparente non belligeranza concorrenziale (non voglio parlare di intesa, tacito accordo, cartello o quant’altro)- cercano di vivere di rendita e di raschiare il barile di prodotti concettualmente vecchi e inquinanti (facendo pochi ritocchi di mero restyling alle vetture e utilizzando sempre il vecchio processo meccanico del motore a scoppio/motore diesel e combustibili derivati dal petrolio, che è peraltro una risorsa naturale finita di cui fare buon uso) invece di fare vera innovazione e non meri prototipi per i vari saloni internazionali?!? E' solo fumo negli occhi!


Tutto ciò nonostante le gravi conseguenze sulla salute dei gas di scarico dei veicoli (benzene, PM10, PM2,5, elevata emissione di NOx dei motori diesel  ecc.). Purtroppo anche in questo caso gli “effetti collaterali dannosi” di questi prodotti (gli autoveicoli e i loro carburanti) vengono “scaricati” sulla collettività (malattie + assenze sul lavoro+ricoveri ospedalieri+ invalidità e morti).
Quindi, tornando alla parte pubblica è importante valutare COME dare gli aiuti alle imprese.

Gli aiuti non dovrebbero essere dati “a pioggia” per vendere prodotti già “vecchi” e per tirare avanti con questo sistema industriale ambientalmente insostenibile: per questo basterebbe che le case automobilistiche abbassassero i loro prezzi, che la filiera riducesse i propri rincari sul prezzo base (minori ricavi, ma più vendite!!! È una legge di mercato: o no?!?!).
Gli aiuti della collettività dovrebbero essere dati alle imprese che abbiano voglia di mettersi in gioco, a fronte di progetti concreti innovativi… proprio come Obama ha dichiarato di voler fare (speriamo!).
Inoltre sarebbe interessante dare una occhiata attenta ai bilanci e ai conti delle case automobilistiche per scoprire –forse- i tanti sprechi, le tante incoerenze, le tante spese di comunicazione e di rappresentanza, se non addirittura le tante liberalità ecc. che non vengono tagliati, pur essendo dei costi, mentre è assurdamente più facile tagliare posti di lavoro –togliere il lavoro a delle persone che di quel lavoro vivono- come fossero birilli da buttare giù.
E’ più facile licenziare persone che riorganizzare la struttura aziendale, razionalizzare i processi decisionali, chiedere ai manager superpagati di dare conto non solo delle loro azioni, ma anche e soprattutto delle loro INERZIE.

In USA, dove questi controlli si fanno (E IN ITALIA?!?) ne hanno scoperto delle belle!
Ebbene, come le banche prima di dare un prestito o un finanziamento vogliono verificare come viene gestita una azienda così, se fossi lo Stato, prima di concedere denaro pubblico verificherei come le aziende sono gestite, per evitare che il denaro venga dato a chi “ha le mani bucate” e non ne farebbe un uso personale "improprio" e non un buon uso nell'interesse del sistema paese.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano



In risposta al messaggio di Enrico Vigo inserito il 25 Gen 2009 - 11:03
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