.: Discussione: Lotta all'inquinamento - Croci: "Il Comune fa la sua parte"

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 31 Gen 2010 - 19:07
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Articoli pubblicati su ChiamaMilano di venerdì scorso 29 gennaio 2010...... l’ex Assessore Croci si toglie qualche sassolino

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
Facebook: Antonella Fachin

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DI MENO NON SI PUO' FARE

Le proposte degli ambientalisti sfidano l’immobilismo della Giunta e l’ex Assessore Croci si toglie qualche sassolino…

Ormai ne parlano anche i tg nazionali: a Milano l’aria è diventata letteralmente irrespirabile. Oltre due settimane consecutive di sforamento della soglia massima di concentrazione di polveri sottili nell’aria fissata dall’Unione europea, in tutto 21 dalll’1 gennaio.
A denunciarlo sono alcune associazioni ambientaliste, Italia Nostra e Legambiente in primis, alle cui voci si somma quella dell’ex assessore all’ambiente di Milano Edoardo Croci.
Non si può pensare solo sul lungo termine, ricordando gli interventi strutturali in corso –estensione del teleriscaldamento e del bike sharing, modernizzazione dei mezzi di trasporto pubblico, sostituzione delle caldaie. Non ci si può neppure consolare, come hanno lasciato intendere il vice sindaco Riccardo De Corato e l’assessore Paolo Massari, che in fondo ‘stiamo meglio che a Frosinone’ o ‘stavamo peggio 30 anni fa’. Milano dev’essere un modello per l’Europa, un’eccellenza, non una delle troppe città che non prende misure sufficienti per salvaguardare l’ambiente e la salute dei cittadini.
Le associazioni ambientaliste hanno messo a punto una serie di proposte che andrebbero messe immediatamente in pratica.
Fondamentale è intervenire sul traffico, principale responsabile dell’inquinamento, attraverso: l’estensione di ecopass a tutti i mezzi che entrano nella cerchia dei Bastioni; la creazione di una zona low emission in tutta la provincia; la riduzione della velocità a 80 km/ora sulle strade e 90 km sulle autostrade nei giorni di superamento della soglia europea.
Far scattare inoltre, al terzo giorno consecutivo di sforamento, ulteriori restrizioni: imporre la pratica del car pooling (ogni auto dovrà avere a bordo almeno due persone per entrare dai 67 varchi di Milano), divieto di circolazione per i mezzi pesanti in tutta la città, blocco della circolazione nel fine settimana tra le 10 e le 18 ed estensione a validità giornaliera del biglietto ATM da 1 euro.
Oltre alle misure strettamente correlate al traffico, la proposta è quella di potenziare immediatamente il bike sharing e i mezzi pubblici, ridurre il riscaldamento da 14 a 12 ore nei 1500 immobili di proprietà comunale, facilitare gli investimenti per il risparmio energetico e l’applicazione di tecnologie rinnovabili, disporre una moratoria su tutti i parcheggi con posti a rotazione. Depennare infine il progetto assurdo del tunnel Rho-Linate che porterebbe in centro città un numero spropositato di automobili.
“Le targhe alterne proposte dalla Lega sono inutili, non risolvono il problema e arrecano soltanto disagio ai cittadini-ammonisce –Andrea Poggio di Legambiente– Però siamo di fronte ad una svolta: il Carroccio per la prima volta avanza proposte concrete sul tema del traffico, a dimostrazione che la questione ambientale non è connotata da colori politici”.
L’ex Assessore all’Ambiente Edoardo Croci non si è lasciato scappare l’occasione di valorizzare il suo lavoro passato e togliersi qualche sassolino dalla scarpa dopo la sua defenestrazione.
Croci ha bacchettato l’operato del suo successore, De Corato,: “Nel 2006 abbiamo chiuso la finestra per la circolazione dei veicoli inquinanti Euro 0, nel 2007 c'è stata l'introduzione di Ecopass, nel 2008 del bike sharing. Il 2009 poteva essere l'anno della cancellazione della deroga agli Euro 4 o meglio del potenziamento di Ecopass –ha detto Croci–, ma il segnale che si voglia andare avanti su questa linea è mancato. Ecopass è nato come una sperimentazione di un anno, prorogata a due si può capire, ma se la sperimentazione continua allo stesso modo per il terzo anno oggettivamente indebolisce lo strumento”. Se l’avesse detto l’anno scorso, da Assessore, forse avrebbe anticipato la sua cacciata, ma sarebbe stato indubbiamente più credibile.
Non è un mistero che i mandanti del siluramento dell’ex Assessore provengano dalla parte del partito meno conciliante in termini di trattative sul traffico: l’ex ala di AN, paladina dei “diritti” degli automobilisti.
Gli stessi che ora faticano ad approvare i pur timidi provvedimenti che, dopo il tam tam mediatico, il Comune sembra intenzionato a mettere in atto nei prossimi giorni: blocco della circolazione nella giornata di domenica e  sospensione delle deroghe in area ecopass per gli euro 4 diesel senza filtro se persisteranno le attuali condizioni di inquinamento.

Giulia Cusumano
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BLOCCO MINIMO
Domenica 31 stop alla circolazione privata dalle 10 alle 18. Più un segnale politico che una misura contro le polveri sottili

Blocco di tutte le auto –tranne quelle alimentate a gpl, metano ed elettriche– dalle 10,00 alle 18,00 di domenica 31 gennaio ed estensione dell’ecopass anche ai diesel Euro4 nel caso le polveri sottili dovessero superare la soglia consentita per venti giorni consecutivi.
È stato questo l’esito della riunione convocata stamane da Formigoni al Pirellone. Con il Presidente della Regione, il Sindaco e l’Assessore provinciale ai trasporti. Insieme hanno preso atto che la situazione non era poi così sotto controllo come Palazzo Marino ha sostenuto nei giorni scorsi contro ogni evidenza.
Blocco della circolazione preso a fronte dell’emergenza e non programmato con mesi di anticipo come nel 2007 e nel 2008. Blocco che certifica che la qualità dell’aria a Milano è pessima e non migliore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno come si è affannato a spiegare in Consiglio comunale il vice Sindaco appena due giorni fa.
Il Sindaco e il suo vice –uno dei più fieri sostenitori del partito dell’auto– hanno dovuto fare un rapido dietrofront rispetto alle posizioni sostenute fino a ieri. Troppo forte l’eco mediatica dell’emergenza PM10, troppo vicine le elezioni regionali per consegnare all’opposizione la clava dell’emergenza smog.
La riunione tra i vertici di Comune, Provincia e Regione non è stata all’insegna della sintonia e dalle dichiarazioni del Presidente Formigoni si può intuire come i provvedimenti assunti siano stati una sorta di imposizione da parte del Pirellone.
Imposizione con effetti politici –visto che contraddice in toto le posizioni espresse da Palazzo Marino– ma dalla quale non possono attendersi grandi risultati sul fronte della qualità dell’aria.
Di fronte alle concentrazioni ormai accumulatesi e alla situazione di perdurante stabilità atmosferica un giorno di blocco –peraltro domenicale– interromperà per otto ore l’immissione di veleni nell’aria, ma difficilmente farà invertire la tendenza consolidata.

B.P.
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IL PM10 E I NUMERI CON LE GAMBE CORTE

Palazzo Marino sostiene che la situazione è migliore rispetto allo scorso anno, ma i dati lo smentiscono

Anche i numeri, si sa, possono essere piegati alle convenienze del momento, ma di fronte all’evidenza palmare dei dati relativi alle polveri sottili che infestano l’aria di Milano è difficile, se non per lo spazio di dichiarazioni che lasciano il tempo che trovano, negare la realtà.
Veniamo, quindi, alle concentrazioni di PM10 e PM2,5 che la rete di rilevamento di Chiamamilano ha misurato dall’inizio dell’anno.
Nei primi ventisette giorni dell’anno il PM10 ha superato la soglia consentita di 50 microgrammi al metro cubo per ben ventuno giorni –senza soluzione di continuità negli ultimi diciassette– per una media giornaliera di 74 microgrammi e ben sette superamenti dei 100 microgrammi, di cui tre il 25, il 26 e il 27 gennaio quando si sono registrati rispettivamente 115, 102 e 111 microgrammi.
I dati relativi al PM2,5 sono, se possibile, ancor più preoccupanti, poiché il particolato ultrafine costituisce quella frazione del PM10 che a causa della sua microscopicità (un diametro inferiore ai 2,5 micron) arriva fin agli alveoli polmonari dove avviene il processo di ossigenazione sanguinea. Il PM2,5 negli ultimi dieci giorni è stato costantemente al di là della soglia di 35 microgrammi raccomandata dall’unione europea, per una media giornaliera di 62 microgrammi e per ben 4 volte ha superato i 70 microgrammi al metro cubo. Negli ultimi tre giorni di rilevamento –il 25, 26 e 27 gennaio– si è attestato a 70, 65 e 68 microgrammi al metro cubo.   
Numeri da paura, che, come hanno confermato molti operatori sanitari, hanno fatto impennare nelle ultime settimane i casi di asma, bronchiti, allergie respiratorie e aggravamento di patologie croniche.
Numeri allarmanti, che nonostante i tentativi di minimizzazione poi smentiti dalle decisioni prese proprio oggi, certificano una situazione come ogni anno fuori controllo e pressocchè identica a quella dello stesso periodo del 2009 e del 2008.
Infatti, nei giorni scorsi il Sindaco e il suo vice hanno sostenuto che la situazione dell’aria era migliore rispetto a quella di gennaio 2009. In realtà la comparazione dei dati mostra come i tentativi di minimizzazione messi in atto da Palazzo Marino poggino sul nulla: dall’1 al 27 gennaio dello scorso anno i giorni di superamento della soglia stabilita per il PM10 sono stati 20 (conto i 21 di quest’anno) per una media giornaliera di 78 microgrammi (contro quella di 74 dei primi 27 giorni del 2010). Inoltre rispetto a gennaio dello scorso anno i superamenti della soglia di 100 microgrammi sono stati 2 in più (sette nel 2010 contro 5 del 2009).
I numeri, si sa, possono essere piegati alle convenienze, ma solo quando vengono citati parzialmente e senza termini di paragone.

Beniamino Piantieri
In risposta al messaggio di Germana Pisa inserito il 30 Gen 2010 - 22:21
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