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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 3 Feb 2009 - 08:45
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Da Milano 2.0:

Nuovo diktat di Giulio Tremonti: a rischio 170 milioni di euro di investimenti e la linea 4 della metrò
Pubblicato da Arianna Ascione, Blogosfere staff alle 12:45 in Milano cronaca, Milano politica

Tira un'aria proprio brutta per il Comune: quatta quatta è arrivata la nuova circolare del ministero del Tesoro che mette a rischio gli investimenti da un minimo di 125 milioni a un massimo di 170 milioni di euro.

Non ci voleva proprio, ci sono un sacco di progetti che aspettano ancora di partire e che contavano proprio su quelle cifre: come spiega il Corriere in ballo ci sono i 125 milioni di euro del fondo immobiliare creato dal Comune per valorizzare il proprio patrimonio edilizio. 135 milioni sono già stati incassati e investiti e ne restano 125.

Il Comune ogni anno spende circa 500 milioni e quindi quella cifra corrisponde a un quarto delle spese.

Insomma: Giulio Tremonti fa scegliere a Palazzo Marino se sforare il Patto di Stabilità (considerando penali e diminuzione dei trasferimenti) o rinunciare agli investimenti che derivano dalla vendita del patrimonio immobiliare. Si stabilisce che i proventi della vendita del patrimonio mobiliare non potranno essere spesi in deroga al Patto e che i dividendi straordinari delle società ex municipalizzate non potranno essere spesi in deroga al Patto di Stabilità sul capitolo investimenti.

In parole povere: a rischio la linea 4 della metropolitana, già fortemente penalizzata, e la vendita del pacchetto di quote in Serravalle e della Serenissima (300 milioni di euro).

I cantieri della linea 4 dovevano partire l'anno scorso, ma sono stati rinviati al primo semestre 2009 (di conseguenza partiranno ancora più avanti). Il Comune non ha ancora costituito la società di controllo anche se gli scavi archeologici sono conclusi. Il progetto si estende in due tratte. La prima tratta consta in tredici stazioni da San Cristoforo al Policlinico e ci sono tutti i soldi (790 milioni). Ma mancano i 910 milioni per le altre otto fermate da Lorenteggio a Linate.

Dura la reazione della giunta: l'assessore Gianni Verga ha commentato

"È una circolare in piena contraddizione con la legge triennale del governo. In quel caso, si spingeva i Comuni a valorizzare il proprio patrimonio immobiliare. Adesso, ci vengono a dire il contrario: che non possiamo usare quei fondi per gli investimenti. Soprattutto in un momento di crisi come questo dove ogni opportunità di sviluppo andrebbe ricercata e perseguita"

Bruno Simini si unisce alle proteste

"L'auspicio è che per i comuni virtuosi venga lasciata la possibilità di investire perché la città ne ha bisogno. Va bene il rigore, ma va bene dove si deve rientrare con i conti. Non bisogna penalizzare i comuni virtuosi con i conti a posto e che necessitano di nuovi investimenti"

Da corriere.milano.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/09_febbraio_2/penati_fondi_expo-150960554923.shtml

Il presidente della provincia

Penati: per i fondi Expo basta giochini

Il rischio del commissariamento. «Di fronte alle difficoltà del Paese, si possono rivedere i tempi dei finanziamenti»

MILANO - «Non c'è solo l'Expo, c'è anche la crisi, che non arriverà nel 2015 ma che è già sotto gli occhi di tutti». E allora, dice il presidente della Provincia Filippo Penati, «basta col balletto di responsabilità e col gioco quotidiano dello scaricabarile». L'ultimo esempio? «Proprio oggi il sottosegretario Castelli assicura che i soldi per l'Expo ci sono tutti e che bisogna solo avviare la società. Nello stesso momento si scopre invece che a rischio ci sarebbero i finanziamenti promessi dal governo per le opere essenziali. Basta con questi giochini. È venuta l'ora di assumersi le responsabilità e di essere realisti». La crisi, sempre lì si va parare. «Sì, perché non si può dare l'impressione che a Milano si facciano i capricci, si puntino i piedi, come se le difficoltà non esistessero. La crisi c'è e c'è per tutti, e ci chiama a essere realisti».

Rivedere il piano di finanziamenti che da Roma dovrebbero arrivare alla capitale del nord? Penati non lo dice apertamente, ma lascia intendere: «Di fonte a delle serie difficoltà economiche del Paese, si potrebbe prendere in considerazione l'ipotesi di rivedere i tempi dei finanziamenti promessi. L'importante è smetterla col balletto, per cui si finge che i soldi ci siano per dare un contentino al sindaco e poi si scopre che invece gli stanziamenti sono solo sulla carta». Il rischio è proprio dietro l'angolo: «Andando avanti così si arriverà veramente alla gestione commissariale. E a occuparsi dell'Expo, in quel caso, sarà la Protezione Civile».

A. Se.
02 febbraio 2009

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 19 Gen 2009 - 16:54
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