.: Discussione: Milano Expo 2015 e le infrastrutture: metropolitane, strade,...

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 6 Mar 2010 - 00:32
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Da milano.corriere.it:

tavolo di lavoro con i privati sulle infrastrutture da realizzare per il 2015

Expo, Stanca: «Almeno venti milioni
di visitatori, altrimenti sarà flop»


Bruno Ermolli: non è un problema di biglietteria, ma di indotto. Per le aree ci si orienta verso l'acquisto

MILANO - «Se non vengono 20 milioni di visitatori sarà un flop». E' questa la previsione di Lucio Stanca, a.d. di Expo 2015. Venerdì si è tenuto il tavolo di lavoro con i privati dedicato alle infrastrutture che saranno realizzate per l'esposizione mondiale del 2015. Vi hanno partecipato imprenditori del territorio del calibro di Matteo Cabassi (Belgioiosa), Alberto Meomartini, Giuseppe Bonomi, Gianpiero Cantoni (Fiera). Bruno Ermolli, presidente di Promos e animatore dei tavoli per l'Expo, ha sostenuto che «il discorso Expo non è un problema di biglietteria, i ricavi infatti sono soprattutto quelli che arriveranno dall'indotto». Intendendo con questo «tutte le nuove imprese che si creeranno, l'internazionalizzazione delle Pmi, le grandi opere che si faranno». Stanca si è detto invece convinto che l'aspetto «biglietteria» sia fondamentale. I 20 milioni da lui fissati come limite minimo di visitatori per la riuscita dell'Expo sono comunque meno di quello che prevedono finora le stime, che parlano di 29 milioni. Stanca ha sottolineato in ogni caso l'importanza del coinvolgimento delle imprese del territorio: «La Camera di commercio di Monza - ha ricordato - stima l'indotto in 60 miliardi di euro».

«QUALCHE PREOCCUPAZIONE C'E'» - «Le nuove infrastrutture - ha sottolineato il presidente di Assolombarda, Alberto Meomartin - ridefiniranno le connessioni di Milano e quindi la sua competitività. Tutto questo avrebbe maggior senso se si approvasse anche il Pgt, perché renderebbe l'Expo inserito nello sviluppo della città». Claudio De Albertis, presidente di Assimpredil Ance (Associazione imprese edili e complementari delle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza), ha tirato le somme dei lavori svolti venerdì: «Abbiamo deciso di realizzare una road map del sito e delle infrastrutture connesse - ha spiegato - perché i tempi sembra che possano essere rispettati, ma visto come vanno le cose in Italia qualche preoccupazione c’è. Per questo riteniamo si debba monitorare una situazione importante». Fra gli aspetti problematici De Albertis ha parlato delle modalità di appaltare i lavori: «Il codice dei contratti per esempio è ancora un po’ superato». Il tema principale affrontato dal tavolo sulle infrastrutture è stato quello delle reti tecnologiche. Nel merito De Albertis è stato molto chiaro: «La questione strategica sono le reti tecnologiche. L’opportunità è data dalle strutture fisiche e immateriali: il problema della mobilità delle persone si misura attraverso questi fatti che devono riguardare i privati ma anche la Pubblica Amministrazione». Per questo i lavori di questo, che è solo uno dei tavoli con i privati voluto dal presidente di Promos, Bruno Ermolli, proseguiranno con scadenze molto serrate: «Ci attendiamo da tutti contributi reali. La prossima riunione è il 30 marzo. Io faccio appello alla concretezza per quella data, altrimenti di tavoli come questi ce ne sono fin troppi».

LA QUESTIONE DELLE AREE - Intanto la trattativa per acquisire le aree dove sorgerà il sito dell’Expo 2015 va avanti. Ufficialmente l’opzione del comodato d’uso è ancora sul tavolo dei consiglieri di amministrazione, ma sembra chiaro che la soluzione finale sarà l’acquisto dei terreni, ora in mano alla società Belgioiosa (per il 30%) e alla Fondazione Fiera Milano (per il restante 70%). I protagonisti della trattativa (Matteo Cabassi, Lucio Stanca e Gianpiero Cantoni) venerdì si sono ritrovati faccia a faccia intorno al tavolo Infrastrutture. Loro giurano di non essere entrati nel merito dell’argomento ma confermano che i contatti sono costanti, per lo meno sul piano tecnico. «Stanca solo in apertura della riunione - ha raccontato Claudio De Albertis - ha detto che stanno esaminando la possibilità di acquisire l’area». L’amministratore delegato di Expo 2015 Spa confida in un accordo preliminare prima del 30 aprile, quando dovrà presentare al Bie il dossier di registrazione. «Entro il 30 aprile ci sarà almeno il preliminare», ha detto al termine della riunione di questa mattina. Dal canto sui Cantoni, presidente della Fondazione Fiera, ha detto che «le trattative vanno avanti a livello di tecnici. Non c’è ancora nessuna intesa sull’offerta, non è ancora arrivata la nuova valutazione dell’Agenzia delle Entrate».

IL CDA DEL 25 MARZO - In realtà, a sentire Stanca, l’Agenzia del territorio avrebbe già aggiornato una stima sul valore delle aree, dopo una iniziale valutazione molto più bassa delle richieste giunte dai privati, in particolare dai Cabassi. Di sicuro il tema dovrà passare le forche caudine del consiglio di amministrazione della società di gestione del 25 marzo, quando i consiglieri dovranno portare i pareri dei soci che rappresentano, a partire dal Tesoro che detiene il 40% del capitale. Sul tema delle aree, tuttavia, da parte della Fondazione Fiera si registra un atteggiamento di grande apertura nei confronti dell’Expo 2015. «Noi siamo a disposizione per dare le aree - ha sottolineato Cantoni - e per la nostra partecipazione attraverso Sviluppo Sistema Fiera mettiamo a disposizione tecnici e know how». Sistema sviluppo Fiera di cui parla Cantoni, però, è la controllata della Fondazione presieduta da Leonardo Carioni, che è anche rappresentante del Tesoro nel cda di Expo 2015 Spa. Naturale la domanda al presidente dell’ente fieristico, se non ci sia un conflitto di interessi proprio in capo a Cantoni. «La domanda è acuta - ha ammesso - ma non ci abbiamo ancora pensato. Ci rifletteremo».

Redazione online

05 marzo 2010
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 19 Gen 2009 - 16:54
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