.: Discussione: Sistema aeroportuale milanese: Linate, Malpensa,...quali prospettive?

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 3 Feb 2009 - 08:58
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Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/09_febbraio_2/destino_linate-150962141713.shtml

Formigoni: un piano alternativo per il «city airport»

«Linate e Malpensa possono convivere»

Moratti: Cai privata non può avere sovvenzioni statali e il monopolio Roma-Milano. EasyJet: pronti a investire

MILANO - Non ha apprezzato le parole del presidente di Alitalia, Roberto Colaninno, su Linate il sindaco di Milano, Letizia Moratti: «Mi auguro che siano state riportate male», ha detto all’indomani dell’intervista di Lucia Annunziata a Colaninno. Ieri il numero uno della nuova compagnia ha esplicitamente detto che in quanto impresa privata non intendeva accollarsi un servizio aeroportuale come quello di Linate, che è solo una comodità dei milanesi. «Colaninno - gli ha replicato il sindaco - dice di essere un privato. Ma non si capisce perché una impresa privata debba avere sovvenzioni statali con una sorta di monopolio Roma-Milano». «Una compagnia privata non può avere queste facilitazioni - ha aggiunto - oppure è una compagnia che deve capire che non si tratta delle comodità dei milanesi, ma di servire un territorio a vantaggio di tutto il Paese».

PIANO ALTERNATIVO - Neppure il presidente della Lombardia Roberto Formigoni ha accolto con favore le parole di Colaninno: «Linate e Malpensa possono convivere», ha ripetuto dopo aver ascoltato le dichiarazioni del numero uno di Cai. «Non è un mistero che la mia visione è diversa da quella di Colaninno e Cai - ha detto a margine di un convegno organizzato dalla Camera di commercio -. Sono convinto che Malpensa e Linate possano convivere». Formigoni vede Malpensa come aeroporto internazionale e Linate sempre più come city airport ma certamente non come semplice navetta Milano-Roma come invece vorrebbe Cai. «I nostri tecnici si stanno confrontando con quelli di Alitalia - ha aggiunto - e se non arriveremo a una visione comune con Alitalia porteremo avanti il nostro piano alternativo, cioè la raccolta delle compagnie straniere che effettuino collegamenti con il resto del mondo, e il potenziamento di Linate come city airport». Anche Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio è dell'idea che «in un'area metropolitana importante come quella di Milano due aeroporti possono non solo convivere ma anzi sono necessari: «l'aeroporto di Linate è una risorsa: non una comodità, ma un'opportunità», ha affermato a margine di un convegno.

EASYJET - Francois Bacchetta, general manager di EasyJet per il Sud Europa, commentando il dibattito sul futuro dell'aeroporto di Milano Linate, ha fatto sapere che: «EasyJet è pronta a salvare Linate e a investire ulteriormente in Italia. Abbiamo già ridato vita a Malpensa e saremmo onorati di poter fare lo stesso per Linate, poichè crediamo che Cai guardi soprattutto ai propri interessi e non a quelli dei consumatori. Tutto ciò che ci serve è il diritto di poter operare più rotte, infatti abbiamo già provveduto a richiedere 30 slot a Linate e 40 a Fiumicino e siamo pronti a batterci per ottenerli. Parigi, Berlino e Roma hanno due aeroporti e Londra ne ha persino cinque. Milano è una delle più grandi e ricche città in Europa e affermare che sia troppo piccola e troppo poco importante per avere due aeroporti è uno schiaffo a questa città strategica e ai suoi abitanti».

LIBERALIZZAZIONE DELLE ROTTE - I tempi per rivedere gli accordi bilaterali con gli altri Paesi e così liberalizzare i voli da Malpensa potrebbero essere di un anno, meno dunque del previsto. Il ministro degli Esteri Franco Frattini, oggi a Milano per un convegno, ha spiegato che si possono «accelerare» i tempi. «Ci sono contatti importanti - ha osservato -. Malpensa è oggetto di un forte interesse e stiamo lavorando in stretto contatto con il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli». «La nostra intenzione - ha proseguito - è quella di avviare negoziati con chi è veramente interessato. Al momento siamo alla fase delle offerte». Per questioni di riservatezza, il ministro non ha aggiunto di più ma ha detto che i tempi per gli accordi potrebbero arrivare a un anno, meno dunque dei 18-24 mesi inizialmente stimati.

02 febbraio 2009


In risposta al messaggio di Giovanni Gronda inserito il 1 Feb 2009 - 21:13
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