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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 7 Giu 2010 - 11:19
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Da milano.corriere.it:

L'ex assessore e le presunte molestie sessuali

Massari: Un confronto con chi mi accusa

Oggi le dimissioni. Fronda nel Pdl: prima di condannarlo ci vogliono le prove


MILANO - Un confronto con chi lo accusa. L’ex assessore all’Ambiente, Paolo Massari, nei giorni scorsi ha chiesto un confronto con le dirigenti del consolato norvegese che lo hanno accusato di molestie o comunque di «attenzioni improprie » durante il ricevimento organizzato per la settimana della Norvegia. Una richiesta di incontro che Massari avrebbe girato direttamente al console onorario norvegese, Carlo Clavarino, ma che a oggi non è avvenuto. Massari da parte sua è in «stand by», sicuro di poter dimostrare le sue ragioni. Chi lo ha sentito in queste ore, parla di una persona «serena» e in attesa di un chiarimento. Anche se il nodo principale resta sempre quello: in assenza di una denuncia penale non esiste un «luogo» deputato per fare chiarezza sull’intera vicenda. E lo stesso Massari non è in possesso della lettera che lo accusa e neanche delle testimonianze a voce.

Da qui la richiesta di un confronto
con le sue accusatrici. Dall’altra, l’ex assessore starebbe valutando insieme al suo avvocato se procedere con una denuncia, eventualmente, per diffamazione. Ipotesi. Solo ipotesi. Perché la situazione è chiaramente delicatissima e ogni passo rischia di creare ulteriori «smottamenti». Anche quello previsto per oggi: Massari dovrà formalizzare le sue dimissioni dalla giunta. Ma un gruppo di consiglieri Pdl è pronto alla rivolta e lancia un messaggio chiarissimo al sindaco Letizia Moratti. «O ci sono delle denunce e degli atti ufficiali con delle prove - attacca il consigliere del Pdl, Alberto Garocchio - e allora Massari vada pure a fare l’assessore in Tunisia. Ma se non ci sono, il sindaco deve reintegrarlo nella carica di assessore. Prima di condannare un uomo voglio le prove. Chiunque esso sia. La mia è la difesa dell’uomo qualunque». Un pensiero condiviso da un altro consigliere comunale, l’ex assessore Aldo Brandirali. «Sono assolutamente d’accordo con Garocchio. Non si possono liquidare le persone sulla base di questioni interpersonali». Un pensiero condiviso, anche se non espresso ufficialmente, da più di un assessore della giunta Moratti. Una «fronda» che sta prendendo sempre più piede e oggi, in vista di un Consiglio comunale che già si preannuncia infuocato, i «carbonari» hanno in agenda un incontro con lo stesso Massari. Magari, per convincerlo di non formalizzare le dimissioni da assessore.

Una sfida vera e propria alla Moratti
. E sempre oggi muoverà i primi passi l’inchiesta interna che deve fare chiarezza sul caso di molestie. Un «contromovimento» che però non tiene conto delle testimonianze delle donne sottoposte a pesanti avances da parte dell’ex assessore. Per adesso sono in quattro, tre dirigenti del consolato norvegese e la dipendente a tempo di Palazzo Marino. Tre testimonianze a voce e una lettera che specificano e stigmatizzano il comportamento di Massari. Che per di più sarebbero avvenute in un ricevimento «collegato» al seminario sulle Pari Opportunità «La risorsa femminile. Confronto Italia- Norvegia». Lo ricorda la presidente della Commissione Pari Opportunità, Patrizia Quartieri di Rifondazione: «Solidarietà e stima alle due donne, che hanno rivendicato una dignità troppo spesso abusata a parole, ancora lontana nei fatti. Mi aspetto segni tangibili che riconoscano ora anche alla dipendente del Comune quello che in questi dieci giorni non è ancora stato fatto. Non è stata fatta chiarezza, non sono state date risposte, non sono partite scuse. Perché? Quando si vive nella precarietà si è più facilmente ricattabili, è più difficile alzare la testa. Tra qualche giorno, abbassati i riflettori, risolto l’incidente diplomatico rimane la quotidianità: un contratto che rischia di non essere più rinnovato per qualche battuta "simpatica" sopra le righe... questo è il rischio: le persone per bene vigileranno perché ciò non avvenga». Non è difficile immaginare che gli interventi in aula saranno molti. E le posizioni tra una fetta del centrodestra e il centrosinistra sono inconciliabili.

Maurizio Giannattasio

07 giugno 2010
In risposta al messaggio di Antonella Fachin inserito il 6 Giu 2010 - 09:18
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