.: Discussione: Palazzo Marino: ancora rimpasti?

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 31 Mar 2010 - 13:36
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Da corriere.milano.it:

regionali 2010 - il voto
Lega: Comune, via al rimpasto in giunta


Esce Orsatti, eletto al Pirellone. «Al suo posto? Salvini, Zanello o un lumbard del territorio»

MILANO -
Il terremoto padano arriva anche al piano nobile di Palazzo Marino. La prima conseguenza del boom leghista in Regione è un trasloco: l’assessore all’Identità Massimiliano Orsatti entrerà al Pirellone sull’onda dei suoi 1.646 voti di preferenza. Si libera una casella nella squadra di Letizia Moratti. Una casella che sarà ovviamente riempita da un altro uomo del partito di Bossi. La decisione sul nome del successore di Orsatti maturerà nelle prossime ore. Solo ipotesi, per ora. La più scontata è quella che porta a un nome di peso, quello dell’ex assessore alla Cultura in Regione, Massimo Zanello, che nonostante la duplice candidatura (a Milano e a Monza) ha fallito l’obiettivo Pirellone. Più facile però che Zanello alla fine prenda la strada per Monza in sostituzione dell’assessore alla Sicurezza Massimiliano Romeo neoeletto in Regione. Nel Carroccio milanese è forte poi la tentazione di puntare su un nome emergente capace di ritagliarsi un ruolo di guastatore all’interno della giunta Moratti. Luca Lepore, presidente del Consiglio di zona 2, per esempio. O Leo Siegel, l’allenatore della nazionale padana, anche lui tra i non eletti al Pirellone. Ma negli ambienti leghisti serpeggia un’indiscrezione che avrebbe del clamoroso e che porta al nome di Matteo Salvini, l’enfant terrible del Carroccio, croce quasi quotidiana di Letizia Moratti e del vicesindaco Riccardo De Corato.

L’uomo forte della Lega a Milano
potrebbe entrare subito nella squadra di giunta, magari per essere catapultato, l’anno prossimo, a una carica amministrativa di primissimo piano. Perché il Carroccio su Milano punta forte. C’è l’ipoteca lanciata dal gran capo Umberto Bossi sulla poltronissima del sindaco, ma c’è anche una dettagliatissima agenda d’impegni e di priorità. Dall’Expo al smog, dal rilancio della Rai di corso Sempione alla sicurezza. «E poi— spiega il segretario provinciale Igor Iezzi— le politiche sociali che devono, in quest’ultimo anno di governo della città, cambiare decisamente di passo». Precedenza ai milanesi, la parola d’ordine. Nell’assegnazione delle case popolari come nelle iscrizioni alle materne. Per ora la Lega chiederà solo di sostituire il posto lasciato vuoto dal suo assessore dimissionario. Sullo sfondo rimane la questione della permanenza in giunta dell’Udc. «Se la Moratti ci vorrà offrire un posto in più, noi siamo pronti ad ascoltarla», taglia corto Salvini. Lei, Letizia Moratti, sta alla finestra e aspetta. L’auspicio del sindaco è che da via Bellerio esca comunque una rosa di nomi all’interno della quale poter scegliere l’assessore più gradito. Si vedrà.

Intanto il sindaco dovrà guardarsi
anche dai probabili «sussulti» che arriveranno dall’aula di Consiglio. Nessuno dei tre «comunali» è riuscito nel grande salto verso il Pirellone. E due dei tre bocciati sono nomi di peso: il presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri (4.874 voti) e il capogruppo Giulio Gallera (6.332 preferenze). Oggi, per la cronaca, in aula torna il Pgt. È la trentatreesima seduta sul tema. E in discussione rimangono 1.151 emendamenti.

Andrea Senesi
31 marzo 2010

In risposta al messaggio di Antonella Fachin inserito il 7 Gen 2009 - 13:16
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