.: Discussione: Ma la neve chi la spala?

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 9 Gen 2009 - 11:02
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Da ViviMilano - caso del giorno:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/caso_del_giorno/09_gennaio_9/caso-150883586615.shtml

Il caso del giorno

Superata la soglia di sopportazione

Non mancavano solo sale e spalatori: mancava la connessione tra i cittadini e la politica che li rappresenta
Disfattisti. Allarmisti. Catastrofisti. Eccoci qua. Siamo noi. Gli arrabbiati di Milano. Quelli con il fucile puntato. Mai contenti.

Lamentosi. I piangina, dicono. Che vivono al limite della soglia di sopportazione. Che non accettano i bus in ritardo, i treni fuori orario, i graffiti sotto casa. Figurarsi una nevicata. Ma neanche gli scippi, se è per questo. O i rom che portano via il portafoglio alla Stazione, la prostituzione da marciapiede, i rumori notturni, i cantieri dei parcheggi che non finiscono mai. E i voli in ritardo, i taxi che non si trovano, le liste d'attesa, l'Ecopass, gli scioperi selvaggi, le agitazioni dei macchinisti del metrò. Non parliamo dello smog, dell'aria avvelenata. O delle targhe alterne, dei blocchi del traffico. E le domeniche a piedi: sono servite a qualcosa?


Quanti sacrifici accettati coi mugugni e quante parole di sano buon senso spedite per posta o via giornale o attraverso le radio e le tv a chi ci governa. Ma c'è qualcuno che ascolta? Da brave formichine ci siamo sempre adeguati. Non siamo egoisti, individualisti, indisciplinati. Ma un giorno il marciapiede, un altro l'ingorgo, un altro ancora le multe, siamo diventati diffidenti, sospettosi, esigenti. Dai e ridai, abbiamo perso fiducia. Ce la prendiamo con tutti. Nell'emergenza quotidiana basta un niente per farci tracimare, a cercare il capro espiatorio.

E siamo alla neve. Non è vero che in passato era meglio. Nei nostri «mi ricordo» ci sono anche i geloni, la galaverna, la pala nel sottoscala per aprire un varco in cortile. E montagne bianche annerite dallo smog che si scioglievano in primavera. Si accettava però l'ineluttabilità del disagio: l'inverno non era una finzione o un reality, era una brutta stagione. Oggi è cambiato il senso dell'accettazione: per molti milanesi basta una goccia e il vaso tracima. Siccome la natura non è al nostro servizio chiediamo lealtà a chi deve aiutarci a limitare i disagi.

Potevano dirci: siamo messi male, arriva altra neve, preparatevi al peggio; cerchiamo di collaborare, dateci anche qualche attenuante. L'avremmo capito. Anche a Mosca una nevicata paralizza mezza città. E lì il sale e gli spalatori ci sono. Quella di ieri non va chiamata isteria collettiva. Molti, sotto la neve del mattino, hanno avuto la sensazione di essere lasciati al proprio destino. A Milano non mancavano solo sale e spalatori: mancava la connessione tra i cittadini che corrono (e stringono i denti) e la politica che li rappresenta. Una nevicata non è il peggio che può accadere. Però ci fa capire che cosa vuol dire emergenza. Il messaggio di tanti cittadini è questo: bisogna organizzarsi meglio. Può nevicare ancora.
gschiavi@rcs.it

Giangiacomo Schiavi
09 gennaio 2009

Qui:
http://www.corriere.it/cronache/09_gennaio_09/letizia_moratti_lezione_neve_82af4448-de1f-11dd-a05b-00144f02aabc.shtml

la Lettera del Sindaco Moratti al Corriere della Sera:

Milano e la neve: «La lezione preziosa dai disagi di questi giorni»

Il sindaco Moratti: «Ecco il bilancio di questa emergenza»
«Ci assumiamo le nostre responsabilità. Sulla scuola disinformazione generata dalla Provincia»

 

In risposta al messaggio di Stefano Negri inserito il 7 Gen 2009 - 08:23
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