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.: Il Blog di Angelo Valdameri
Sabato, 3 Gennaio, 2009 - 09:05

Da Osservatorio di Milano:LA VERITA’ SUL PRIMO ANNO DI ECOPASS

 
LA VERITA’ SUL PRIMO ANNO DI ECOPASS
Premessa: la ricerca dell’Osservatorio vuole portare parole di verità su cosa è stato l’Ecopass per l’ambiente, per la città, per i turisti, per i ceti medio bassi che non possono permettersi un euro 4 (lavoratori con un reddito inferiore a 1700 euro al mese), lavoratori stranieri , pensionati, studenti, famiglie non ricche e sul piano strettamente morali.
Metodologia: le fonti della ricerca sono l’Arpa, l’Agenzia per al Mobilità e l’Ambiente, l’Atm, 300 interviste mirate ai piccoli commercianti del centro e a 500 cittadini appartenenti ai ceti medio bassi sopraelencati su come si è ripercosso l’Ecopass sul loro reddito.
LA VERITA’
Abbiamo esaminato i dati presentati dal Comune con i 6 punti che dovrebbero giustificare i provvedimenti dei primi 6 mesi di Ecopass fino a settembre 2008. L’osservatorio si chiede perché siano stati esaminati i dati fino a settembre quando ci sono a disposizione quelli di ottobre e novembre? Perché negli ultimi mesi sono diminuite le auto che non entrano in centro e conseguentemente i passeggeri dei mezzi pubblici.
1.     Il Comune dice che ci sono stati 22000 veicoli inquinanti in meno dei primi 9 mesi (24,4%). La realtà invece è un’altra, il trend delle auto circolanti è il seguente: 24,5 a fine gennaio, maggio e giugno 16%, 13,4% a ottobre, 12,3% a dicembre; come si deduce da questi dati c’è un calo netto, circolano il 50% di macchine in più.
2.     Secondo il Comune c’è stato un aumento di 10000 posti disponibili sui trasporti pubblici; questo aumento è un dato non significativo perché bisognerebbe sapere quanti dei suddetti posti sono realmente occupati
3.     Il Comune afferma che c’è stato un aumento di corse di tram e bus, dato non significato poiché non si può calcolare quanti cittadini usufruiscano del servizio.
4.     Il Comune parla di 40000 persone in più (non confermati da ATM perchè non presenti sul sito)  che prendono i mezzi, il dato non è veritiero perchè a febbraio dopo il primo mese di Ecopass venivano segnalati 23500 in più ma entravano 22000 macchine in meno. A dicembre, ne entrano solo 11.070, i passeggeri saranno diminuiti
5.     Il Comune parla di diminuzione degli incidenti stradali nella cerchia cittadina, anche in questo caso è un dato discutibile, non sono stati paragonati al numero di incidenti dell’intera città, il calo di incidenti è dovuto alla diminuzione di veicoli circolanti ma anche ai nuovi divieti messi oltre all’ecopass.
6.     Il Comune sostiene che ci sono stati 51 superamenti dei limiti per le poveri sottili in meno rispetto agli ultimi 5 anni. Da Arpa risulta che mediamente nei comuni di provincia e  regione ci sono stati dai 45 ai 55 superamenti in meno rispetto alla media degli ultimi 5 anni. Si è in linea con gli altri comuni in cui l’effetto Ecopass è nullo. Inoltre vogliamo sottolineare come l’Arpa abbia detto che sono aumentati rispetto ad ottobre 2007, a parità di condizioni atmosferiche, nell’ottobre 2008, di 10 microgrammi al metro cubo i livelli di pm 10 (aumento del 17%).
Conclusione: l’Ecopass non ha minimamente migliorato le condizioni dell’ambiente in particolare quelle legate all’inquinamento da pm 10; sono stati il vento e la pioggia 3 volte più forti rispetto all’anno scorso ad abbassare i livelli di inquinamento tra Milano e provincia con variazioni minime tra di loro. Se le auto circolanti si sono ridotte di 11000 macchine basterebbero 10 domeniche a piedi o 10 giorni di targhe alterne per fermare 3 milioni di auto all’anno, esattamente quante ne ferma l’effetto Ecopass in un anno intero. Pertanto l’unica differenza tra le domeniche a piedi e l’Ecopass è che con le domeniche a piedi i milanesi non pagano niente, con l’Ecopass pagano tra i 15 e 20 milioni di euro l’anno rispetto ai 40 previsti. Inoltre il Comune ha speso 30 milioni di euro tra installazione delle telecamere e informatizzazione del sistema e ha incassato la metà, il resto in perdita è padato dalle tasche dei cittadini. L’Ecopass inoltre è una vera e propria offesa alle famiglie di ceto medio-basso, quelle più colpite dalla crisi economica, in quanto si tratta di una gabella inutile e ingiusta come quelle del medioevo in cui risparmiavano solo nobili e prelati. L’Ecopass ha colpito anche molto fortemente il piccolo e medio commercio nell’area chiusa, con perdite non indifferenti che si sommano a quelle della crisi; in altre parole un milione e mezzo di euro non sono andati in consumi natalizi, nel mese di dicembre. In particolare le perdite di fatturato sono così suddivise:
Ristoranti, bar, locali pubblici:- 35%
Autosilos: -20-25%
Abbigliamento -15-20%
Attività di servizio (edicole): -15-20%
Alcuni negozi sono costretti a chiudere altri a ridurre la manodopera. Paralizzati i turisti europei che non possono raggiungere in auto la nostra città, anche per loro ci sarà la multa per il non pagamento dell’ecopass; stessa multa ai feriti gravi e meno gravi che vanno con mezzi propri (500 al giorno), alle cliniche universitarie Santa Sofia e Gaetano Pini. L’ecopass è anche immorale perchè mette in vendita la salute dei cittadini: chi ha i soldi ha la licenza di inquinare; è una delibera diseducativa per i giovani che pensano che con il denaro si possa ottenere tutto “papà mi dai 10 euro che vado con il suv diesel in centro?”, è anche grave che prima di rinnovare l’ecopass non sia stata fatta una consultazione popolare. Dal canto suo, l’osservatorio intende mobilitarsi con tutte le iniziative possibili per bloccare l’ecopass e sul piano legale prosegue la battaglia al consiglio di stato con le delibere approvate nel 2007, e ci sarà un nuovo ricorso al TAR sulla delibera presentata oggi.
Proposte alternative: abbandonare la politica delle multe (1400000 ad oggi), delle strisce blu , triplicate fino a coprire tutta l’area compresa la 90 91 e smetterla con l’inutile ecopass; è necessario aprire una nuova politica che renda competitivo il mezzo pubblico sull’auto privata attraverso: 1.una politica dei trasporti a livello di area metropolitana e non dispersa su 280 comuni. 2. Realizzare a Milano nuove aree pedonali con un arredo adeguato come Corso Vittorio Emanuele e via Dante. 3. Realizzare almeno 60/70 Km di corsie preferenziale con un costo sopportabile di 700000 euro al km. 4. Realizzare 50 km di corsie per le bici. 5. Realizzare 5 o 6 parcheggi in  periferia semigratuiti e custoditi. 6. Sostituire progressivamente le auto a gasolio con i pullman elettrici.
 
Osservatorio di Milano
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0371226520